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Poco più di una settimana fa aveva superato l'esame degli
uomini del Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri inviati
in missione dal ministro della Salute Livia Turco, ora è
stato promosso, anche se non proprio a pieni voti, da coloro
che lo vivono quotidianamente, nella maniera più completa
del termine. Dai degenti e dai loro parenti. Che se proprio
devono cercare qualche aspetto negativo parlano della
qualità del cibo (a volte la pasta è troppo al dente, altre
i cibi arrivano in alcune stanze di degenza ormai freddi) e
del comportamento del personale infermieristico, limitato
però ad alcuni reparti.
Stiamo parlando, è ovvio, dell'ospedale San Paolo. Che mai
come in questi ultimi giorni si è presentato così pulito e
tirato a lucido. Merito, sostengono alcuni, dell'iniziativa
del ministro Livia Turco che annunciando con alcuni giorni
di anticipo il blitz dei Nas negli ospedali italiani ha
spinto i responsabili a portarli in condizioni dal punto di
vista igienico nelle quali dovrebbero essere sempre.
Un'accusa che però da più parti non viene condivisa. «Per
diversi motivi - sottolinea Maria Vaccarezza, pensionata -
negli ultimi tre mesi sono stata ricoverata due volte al San
Paolo. La prima a metà ottobre, l'altra nei giorni scorsi.
Devo dire di essermi trovata bene in entrambe le occasioni e
di non aver trovato differenze di rilievo, per quanto
riguarda la pulizia e l'assistenza sanitaria, dal primo
ricovero a quello attuale». «Quando mi hanno ricoverato,
qualche giorno fa, stavo malissimo - afferma Ezio Del
Grande, ricoverato in Medicina - ora per fortuna le cose
sono migliorate. È la prima volta che mi capita di esser
ricoverato in ospedale ma non posso che esprimere un
giudizio positivo. Soprattutto per le condizioni igieniche
dei locali e per la gentilezza da parte delle infermiere. E
poi, almeno per quanto riguarda il mio caso, ho trovato dei
medici che hanno saputo individuare subito quello che era il
mio problema di salute».
Un po' meno positivo è il giudizio di Stefania M., sorella
di una giovane ricoverata in Ostetricia e Ginecologia.
«Sulla struttura ospedaliera non ho nulla da dire - spiega
la donna - piuttosto non mi sembra giusto che da parte del
personale che lavora in un reparto delicato come questo
venmgano dati dei giudizi sulle scelte delle persone
ricoverate. E questo, purtroppo, nel caso di mia sorella è
avvenuto». Qualche problema viene sollevato anche da
Giuseppe Ferreri. «Per quanto riguarda l'assistenza e la
pulizia va tutto bene - sottolinea il pensionato - però se
proprio devo trovare un aspetto negativo dico il cibo. E mi
spiego meglio: alcune volte arriva nelle stanze ormai quasi
freddo. Mi rendo comunque conto che in un ospedale le cose
importanti sono altre».
Estremamente soddisfatta si dichiara invece Maria Antonietta
Perata, ricoverata in urologia. «Mi trovo benissimo -
afferma la signora Perata - le stanze e i bagni sono
pulitissimi e sia i medici che le infermiere ci trattano nel
migliore dei modi». Così come positivo è il commento di
Nicoletta Grasso. «Negli ultimi mesi ho avuto ricoverati
prima il papà, in chirurgia, e ora la zia, in medicina -
sottolinea - In entrambi i casi devo dire di essermi trovata
molto bene. Al San Paolo ho trascorso anche il Natale ed ho
incontrato medici e infermieri dotati oltre che di una
grande professionalità anche di molta umanità». «Dal punto
di vista dell'assistenza tutto bene - spiega Pietro
Camoriano - se proprio devo trovare una cosa negativa dico
che spesso la pasta, soprattutto quella al pesto, è troppo
al dente».
Gianluigi Cancelli
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