Il San Paolo promosso dai pazienti
Viaggio del Secolo XIX in ospedale
Dopo l'esame del Nas superato quello dei degenti. Qualche critica per infermieri e cibo
IL SECOLOXIX
 
Poco più di una settimana fa aveva superato l'esame degli uomini del Nucleo antisofisticazioni dei carabinieri inviati in missione dal ministro della Salute Livia Turco, ora è stato promosso, anche se non proprio a pieni voti, da coloro che lo vivono quotidianamente, nella maniera più completa del termine. Dai degenti e dai loro parenti. Che se proprio devono cercare qualche aspetto negativo parlano della qualità del cibo (a volte la pasta è troppo al dente, altre i cibi arrivano in alcune stanze di degenza ormai freddi) e del comportamento del personale infermieristico, limitato però ad alcuni reparti.
Stiamo parlando, è ovvio, dell'ospedale San Paolo. Che mai come in questi ultimi giorni si è presentato così pulito e tirato a lucido. Merito, sostengono alcuni, dell'iniziativa del ministro Livia Turco che annunciando con alcuni giorni di anticipo il blitz dei Nas negli ospedali italiani ha spinto i responsabili a portarli in condizioni dal punto di vista igienico nelle quali dovrebbero essere sempre. Un'accusa che però da più parti non viene condivisa. «Per diversi motivi - sottolinea Maria Vaccarezza, pensionata - negli ultimi tre mesi sono stata ricoverata due volte al San Paolo. La prima a metà ottobre, l'altra nei giorni scorsi. Devo dire di essermi trovata bene in entrambe le occasioni e di non aver trovato differenze di rilievo, per quanto riguarda la pulizia e l'assistenza sanitaria, dal primo ricovero a quello attuale». «Quando mi hanno ricoverato, qualche giorno fa, stavo malissimo - afferma Ezio Del Grande, ricoverato in Medicina - ora per fortuna le cose sono migliorate. È la prima volta che mi capita di esser ricoverato in ospedale ma non posso che esprimere un giudizio positivo. Soprattutto per le condizioni igieniche dei locali e per la gentilezza da parte delle infermiere. E poi, almeno per quanto riguarda il mio caso, ho trovato dei medici che hanno saputo individuare subito quello che era il mio problema di salute».
Un po' meno positivo è il giudizio di Stefania M., sorella di una giovane ricoverata in Ostetricia e Ginecologia. «Sulla struttura ospedaliera non ho nulla da dire - spiega la donna - piuttosto non mi sembra giusto che da parte del personale che lavora in un reparto delicato come questo venmgano dati dei giudizi sulle scelte delle persone ricoverate. E questo, purtroppo, nel caso di mia sorella è avvenuto». Qualche problema viene sollevato anche da Giuseppe Ferreri. «Per quanto riguarda l'assistenza e la pulizia va tutto bene - sottolinea il pensionato - però se proprio devo trovare un aspetto negativo dico il cibo. E mi spiego meglio: alcune volte arriva nelle stanze ormai quasi freddo. Mi rendo comunque conto che in un ospedale le cose importanti sono altre».
Estremamente soddisfatta si dichiara invece Maria Antonietta Perata, ricoverata in urologia. «Mi trovo benissimo - afferma la signora Perata - le stanze e i bagni sono pulitissimi e sia i medici che le infermiere ci trattano nel migliore dei modi». Così come positivo è il commento di Nicoletta Grasso. «Negli ultimi mesi ho avuto ricoverati prima il papà, in chirurgia, e ora la zia, in medicina - sottolinea - In entrambi i casi devo dire di essermi trovata molto bene. Al San Paolo ho trascorso anche il Natale ed ho incontrato medici e infermieri dotati oltre che di una grande professionalità anche di molta umanità». «Dal punto di vista dell'assistenza tutto bene - spiega Pietro Camoriano - se proprio devo trovare una cosa negativa dico che spesso la pasta, soprattutto quella al pesto, è troppo al dente».

Gianluigi Cancelli