DUE FUNZIONARI dell'amministrazione provinciale,
responsabili rispettivamente del settore viabilità e della
manutenzione stradale del compartimento di levante, sono
stati arrestati ieri mattina all'alba dai carabinieri. Che
gli hanno notificato gli ordini di custodia cautelare agli
arresti domiciliari firmati dal giudice per le indagini
preliminari del Tribunale, Giovanni Zerilli, su richiesta
del procuratore capo Vincenzo Scolastico. Sono accusati di
turbativa d'asta e tentata concussione in relazione
all'appalto dei lavori per lo sgombero della neve con mezzi
meccanici e per il trattamento antighiaccio di alcune strade
provinciali per la stagione invernale 2005/2006.
A finire nei guai sono stati Andrea Zaffarano, 58 anni,
residente a Savona nel quartiere alle spalle di Mongrifone,
vice-presidente della Fratellanza Ginnastica Savonese, nella
sua veste di responsabile del settore viabilità del
compartimento di levante, e Maurizio Zerbini, 47 anni,
residente a Montenotte, un discreto passato calcistico alle
spalle come portiere della Veloce, del Zinola e del Mallare,
in qualità di responsabile della manutenzione stradale del
levante della Provincia. Sono accusati di aver gestito in
maniera irregolare gli appalti per l'esecuzione di
interventi relativi allo sgombero della neve e al
trattamento antighiaccio, servizi che sempre secondo la tesi
sostenuta dalla pubblica accusa venivano affidati sempre
alle stesse ditte. Nella vicenda risulta coinvolta anche una
terza persona, indagata a piede libero. Si tratta del
titolare di una delle ditte che riuscivano ad aggiudicarsi i
lavori appaltati dall'amministrazione provinciale, ma sulla
sua identità viene mantenuto dagli inquirenti il più
assoluto silenzio.
Gli arresti dei due funzionari pubblici sono avvenuti ieri
mattina all'alba. Maurizio Zerbini è stato bloccato dai
carabinieri di Cairo mentre si trovava all'interno della sua
abitazione di Ferrania, mentre Andrea Zaffarano è stato
bloccato dai militari a Varese, dove si trovava in vacanza a
casa di parenti. Gli ordini di custodia cautelare agli
arresti domiciliari sono stati firmati sabato mattina dal
gip Zerilli, su richiesta del procuratore capo Vincenzo
Scolastico. «L'inchiesta - sottolinea il magistrato - è in
continua evoluzione, per cui non è il caso di scendere in
troppi particolari. Per il momento posso solo confermare che
questa mattina all'alba due funzionari della Provincia sono
finiti agli arresti domiciliari con l'accusa di turbativa
d'asta e tentata concussione. E che vi è una terza persona
indagata a piede libero».
Di più il dottor Scolastico non ha voluto aggiungere. Nel
corso della giornata è però trapelato che a far scattare
l'inchiesta era stato un espoesposto anonimo inviato
all'autorità giudiziaria in relazione all'appalto dei lavori
per lo sgombero della neve e il trattamento antighiaccio di
alcune trattestradali di competenza della provincia. Per
l'esattezza sotto l'esame degli investigatori erano finiti
gli appalti di dieci dei ventiquattro lotti nei quali è
suddiviso il territorio provinciale. Per l'esattezza il
lotto 1 che interessa Urbe, il 2 dell'entroterra di Varazze,
il 3 di Pontinvrea, il 5 di Sassello, il 6 di Mioglia, il 9
di Luceto, il 10 dell'entroterra del capoluogo da Santuario
sino ad Altare, l'8 di Montenotte Superiore, il 14 di
Quiliano e il 17 del colle del Melogno. Arterie stradali di
competenza della Provincia per le quali il servizio di
sgombero della neve per l'inverno 2005/2006 era stato
affidato alla ditta Ravera di Urbe, alla ditta Viglino, alla
Ginepro di Mioglia, alla Baccino di Pontinvrea, all'Acts Spa
e ancora alle ditte abbate, Bofrio e Manu Scavi. Secondo la
tesi sostenuta dall'accusa, però, gli appalti erano
"pilotati" dai due dipendenti della pubblica
amministrazione. I quali sono accusati anche di tentativo di
concussione, in riferimento alla telefonata effettuata al
titolare di una ditta che a una delle gare d'appalto aveva
presentato un ribasso del 30 per cento rispetto alla base
d'asta. Accusa contestata dall'avvocato Emy Roseo. «La
richiesta di fornire precisazioni per ribassi
percentualmente elevati - spiega l'avvocato - è un atto
dovuto, previsto da un decreto legislativo del 2005. Per
verificare che nonostante un ribasso così alto il servizio
offerto dalla ditta sia ugualmente di un buon livello».
Gianluigi Cancelli
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