Vado masterplan 2601 IL SECOLOXIX
Vado. Tolti i veli, da oggi i vadesi potranno vedere come cambierà la loro cittadina nei prossimi anni, con la costruzione della piattaforma container nella rada di Portovado e con il conseguente restyling di tutta la fascia abitata costiera.
Ieri pomeriggio il presidente dell'Autorità portuale, Rino Canavese, il sindaco di Vado, Carlo Giacobbe, l'assessore alla Pianificazione della Provincia, Roberto Peluffo, l'assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Carlo Ruggeri, ed il sovrintendente ai Beni architettonici della Liguria, Giorgio Rossini, hanno inaugurato la rassegna "Masterplan, proposta per lo sviluppo sostenibile", in cui fino al 15 febbraio saranno esposti i sette progetti per la risistemazione del tessuto urbano e dell'assetto portuale di Vado. Un'operazione che dovrà ridisegnare l'assetto costiero con un importo stimato di circa 40 milioni di euro (in project financing), a cui si aggiungono 35 milioni di euro per gli interventi di riqualificazione delle aree urbane a monte della via Aurelia.
Nella sala interna di Villa Groppallo è visibile il progetto completo del masterplan che si è aggiudicato il concorso, realizzato dall'associazione che vede come capogruppo lo studio dell'architetto Paolo Francesco Cevini di Genova. Al progetto hanno collaborato la D'Appolonia Spa, la Idrotec Srl, la Land Srl, lo studio Viola e l'architetto Annalisa Calcagno. Una proposta che comprende, tra gli altri aspetti, un centro ludico e un'area spettacoli, un polo sportivo, una passeggiata che colleghi Portovado con il centro. La piattaforma sarà inoltre circondata da un porticciolo turistico e da uno scalo per i pescherecci.
Nella sala a fianco sono esposti anche gli altri sei progetti, realizzati da Ove Arup &Partners di Londra, Dodi Moss di Milano, studio Luigi Pellegrino di Siracusa, Chapman-Taylor di Milano e Londra, studio Salvatore Dierna di Roma e studio Pierluigi Cervellati di Bologna.
«La riqualificazione del fronte mare di Vado - spiega l'assessore regionale all'Urbanistica, Carlo Ruggeri - rappresenta una sfida importante per conciliare lo sviluppo del porto e la qualità del tessuto urbano». Il sindaco Giacobbe ha sottolineato l'occasione che si è presentata, sia per le opportunità di occupazione (peraltro formalmente richieste dal Comune in fase di trattativa) sia per riordinare una zona che denota i segni dell'era dell'industrializzazione forzata.
Davanti a schemi e rappresentazioni grafiche non hanno nascosto le loro perplessità i membri del gruppo Vivere Vado. «Ancora mancano troppo informazioni importanti - spiegano -, come ad esempio il contenuto della proposta Maersk, secretata dall'Autorità portuale, la copertura finanziaria dell'opera e i dati annunciati come positivi sul traffico di container che ne giustifichino la sua utilità, i tempi per la realizzazione della viabilità tutto intorno alla piattaforma e il prezzo del caseggiato Gheia».
Ora la parola passerà al consiglio comunale di Vado, che dovrà esaminare il progetto vero e proprio. Il Comune dovrà quindi sviluppare in concreto un piano delle opere pubbliche per organizzare la riqualificazione della zona.
Giovanni Vaccaro