Vado. Tolti i veli, da oggi i vadesi potranno vedere come
cambierà la loro cittadina nei prossimi anni, con la
costruzione della piattaforma container nella rada di
Portovado e con il conseguente restyling di tutta la fascia
abitata costiera.
Ieri pomeriggio il presidente dell'Autorità portuale, Rino
Canavese, il sindaco di Vado, Carlo Giacobbe, l'assessore
alla Pianificazione della Provincia, Roberto Peluffo,
l'assessore regionale alla Pianificazione territoriale,
Carlo Ruggeri, ed il sovrintendente ai Beni architettonici
della Liguria, Giorgio Rossini, hanno inaugurato la rassegna
"Masterplan, proposta per lo sviluppo sostenibile", in cui
fino al 15 febbraio saranno esposti i sette progetti per la
risistemazione del tessuto urbano e dell'assetto portuale di
Vado. Un'operazione che dovrà ridisegnare l'assetto costiero
con un importo stimato di circa 40 milioni di euro (in
project financing), a cui si aggiungono 35 milioni di euro
per gli interventi di riqualificazione delle aree urbane a
monte della via Aurelia.
Nella sala interna di Villa Groppallo è visibile il progetto
completo del masterplan che si è aggiudicato il concorso,
realizzato dall'associazione che vede come capogruppo lo
studio dell'architetto Paolo Francesco Cevini di Genova. Al
progetto hanno collaborato la D'Appolonia Spa, la Idrotec
Srl, la Land Srl, lo studio Viola e l'architetto Annalisa
Calcagno. Una proposta che comprende, tra gli altri aspetti,
un centro ludico e un'area spettacoli, un polo sportivo, una
passeggiata che colleghi Portovado con il centro. La
piattaforma sarà inoltre circondata da un porticciolo
turistico e da uno scalo per i pescherecci.
Nella sala a fianco sono esposti anche gli altri sei
progetti, realizzati da Ove Arup &Partners di Londra, Dodi
Moss di Milano, studio Luigi Pellegrino di Siracusa,
Chapman-Taylor di Milano e Londra, studio Salvatore Dierna
di Roma e studio Pierluigi Cervellati di Bologna.
«La riqualificazione del fronte mare di Vado - spiega
l'assessore regionale all'Urbanistica, Carlo Ruggeri -
rappresenta una sfida importante per conciliare lo sviluppo
del porto e la qualità del tessuto urbano». Il sindaco
Giacobbe ha sottolineato l'occasione che si è presentata,
sia per le opportunità di occupazione (peraltro formalmente
richieste dal Comune in fase di trattativa) sia per
riordinare una zona che denota i segni dell'era
dell'industrializzazione forzata.
Davanti a schemi e rappresentazioni grafiche non hanno
nascosto le loro perplessità i membri del gruppo Vivere
Vado. «Ancora mancano troppo informazioni importanti -
spiegano -, come ad esempio il contenuto della proposta
Maersk, secretata dall'Autorità portuale, la copertura
finanziaria dell'opera e i dati annunciati come positivi sul
traffico di container che ne giustifichino la sua utilità, i
tempi per la realizzazione della viabilità tutto intorno
alla piattaforma e il prezzo del caseggiato Gheia».
Ora la parola passerà al consiglio comunale di Vado, che
dovrà esaminare il progetto vero e proprio. Il Comune dovrà
quindi sviluppare in concreto un piano delle opere pubbliche
per organizzare la riqualificazione della zona.
Giovanni Vaccaro
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