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I DS ACCUSATI di essere "affaristi" e "immobiliaristi". Il
loro capogruppo Roberto De Cia che si difende bollando
l'accusa come "falsa" e "piratesca". La Margherita che
sferra uno schiaffo alla maggioranza e vota a favore di una
mozione della minoranza. Rifondazione Comunista che la segue
e spacca ancora di più il centrosinistra. La minoranza di
centrodestra che questa volta non si fa trovare impreparata
(a differenza della commissione d'indagine di Acts) e
affonda il centrosinistra. E sullo sfondo un sospetto: che
il ko tecnico delle 18 di ieri per l'amministrazione Berruti
non sia solo una scivolata sulla pratica dei box della
Villetta ma un campanello d'allarme sulla tenuta della
coalizione.
E' successo di tutto nel consiglio comunale di ieri. Ed è
successo tutto per la proposta della consigliera di
minoranza Patrizia Turchi (A Sinistra per Savona) di
riaprire il discorso sul contestatissimo progetto dei box
nel parco del Seminario che una società privata (Incisa Srl)
vuole realizzare abbattendo decine di alberi secolari. In
concreto la Turchi ha proposto di sviscerare il progetto in
commissione e poi bloccarlo con una delibera restrittiva che
modifichi l'attuale Puc (che invece consente quei box).
«Dobbiamo difendere il parco del Seminario da una
speculazione inutile ma soprattutto difendere l'autonomia
del consiglio: siamo noi consiglieri che dobbiamo decidere
le sorti delle pratiche, la mia mozione chiede solo di darci
la possibilità di capire di più e meglio» ha detto la
Turchi. La discussione è iniziata da qui. A seguire è stato
un crescendo polemico tra frecciate e accuse. Il primo a
intervenire è stato Livio Giraudo (Margherita): «Il progetto
dei privati è leggittimo, è vero, ma è anche vero che quel
parco è un patrimonio di tutti e potremmo chiedere delle
modifiche per salvare gli alberi».
La sparata non è andata giù agli alleati Ds. Per loro ha
replicato il consigliere Roberto Drocchi con una relazione
puntuale ma - col senno di poi - un po' supponente. In
primis ha detto che il progetto è legittimo e non si tocca.
E poi: «Il nostro capogruppo (Roberto De Cia) ha comunque
già preso contatti e chiesto ai progettisti che l'opera
rispetti il più possibile l'ambiente».
Apriti cielo. «Quindi le decisioni sulla città si prendono
extra consiglio, con i partiti che prendono accorti e fanno
mediazioni dirette con i progettisti privati, al di fuori
degli incarichi istituzionali» ha accusato Patrizia Turchi.
«E' gravissimo ciò che ha detto il consigliere Drocchi: i Ds
devono chiarire ciò che intendeva» ha rincarato Alessandro
Parino (An).
«Sono accuse strumentali e false, direi piratesche - ha
replicato Roberto De Cia (Ds) - Nessuno mi ha mai dato
dell'affarista e dell'intrallazzatore. Il consigliere
Drocchi ha detto un'altra cosa, e cioè che il nostro
partito, lecitamente, nella veste istituzionale, si è
attivato affinché il progetto rispetti l'ambiente e preveda
una ricaduta maggiore per il pubblico. Io accetto il
confronto anche aspro ma questa è una falsità che lede la
mia onorabilità e quella del partito». Tant'è lo scontro De
Cia-Turchi è proseguito anche nel corridoio del Comune
durante una pausa.
Finita? Macché. Un'altra schermaglia verbale è scoppiata
dopo l'intervento dell'assessore Franco Aglietto che come
avvocato ha espresso forti dubbi sulla «regolarità giuridica
di un divieto di costruire che varrebbe solo su un parco e
non su altri della città: si rischia l'abuso d'ufficio, chi
vota rischia grosso». «Aglietto può evitare queste velate
minacce ai consiglieri - ha replicato Fabio Orsi di Forza
Italia - è grave l'arroganza di ritenere che solo lui, in
quanto avvocato, sia in grado di interpretare rischi
futuri». «Senza fare allarmismo, approvare la mozione della
Turchi significa solo portare la discussione sui box in una
fase successiva, la commissione, nella quale si potrà
sviscerare e decidere nel merito: per questo l'approveremo»,
hanno aggiunto Ileana Romagnoli e Federico Delfino di FI. A
quel punto il centrosinistra, invece di ricompattarsi, si è
sfasciato. «Anche noi voteremo a favore - ha detto Giuseppe
Casalinuovo della Margherita - E dispiace vedere che a una
discussione tanto sentita non ci sia il sindaco né la
giunta» (c'erano solo gli assessori Martino e Tuvè). «Anche
noi voteremo a favore» hanno aggiunto Milva Pastorino e
Sergio Lugaro di Rifondazione. E così De Cia, intuendo la
sconfitta, ha annunciato: «Noi Ds non voteremo, ma daremo il
nostro contributo nella futura commissione». Infine il voto:
21 "si" (Turchi, Rifondazione, FI, An, Udc, Margherita, Gibì
Baiardo e Franco Bonfanti dei Ds) e 1 "no" (Vincenzo
Delfino). Astenuti i Ds e lo Sdi. «La maggioranza ha preso
una prima sonora lezione» ha commentato Luigi Bussalai (An)
uscendo.
Dario Freccero
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