La maggioranza si spacca sui box
tensione in consiglio sul parco del seminario
Margherita e Rifondazione appoggiano la minoranza: da rivedere il progetto della Villetta
IL SECOLOXIX
 
I DS ACCUSATI di essere "affaristi" e "immobiliaristi". Il loro capogruppo Roberto De Cia che si difende bollando l'accusa come "falsa" e "piratesca". La Margherita che sferra uno schiaffo alla maggioranza e vota a favore di una mozione della minoranza. Rifondazione Comunista che la segue e spacca ancora di più il centrosinistra. La minoranza di centrodestra che questa volta non si fa trovare impreparata (a differenza della commissione d'indagine di Acts) e affonda il centrosinistra. E sullo sfondo un sospetto: che il ko tecnico delle 18 di ieri per l'amministrazione Berruti non sia solo una scivolata sulla pratica dei box della Villetta ma un campanello d'allarme sulla tenuta della coalizione.
E' successo di tutto nel consiglio comunale di ieri. Ed è successo tutto per la proposta della consigliera di minoranza Patrizia Turchi (A Sinistra per Savona) di riaprire il discorso sul contestatissimo progetto dei box nel parco del Seminario che una società privata (Incisa Srl) vuole realizzare abbattendo decine di alberi secolari. In concreto la Turchi ha proposto di sviscerare il progetto in commissione e poi bloccarlo con una delibera restrittiva che modifichi l'attuale Puc (che invece consente quei box). «Dobbiamo difendere il parco del Seminario da una speculazione inutile ma soprattutto difendere l'autonomia del consiglio: siamo noi consiglieri che dobbiamo decidere le sorti delle pratiche, la mia mozione chiede solo di darci la possibilità di capire di più e meglio» ha detto la Turchi. La discussione è iniziata da qui. A seguire è stato un crescendo polemico tra frecciate e accuse. Il primo a intervenire è stato Livio Giraudo (Margherita): «Il progetto dei privati è leggittimo, è vero, ma è anche vero che quel parco è un patrimonio di tutti e potremmo chiedere delle modifiche per salvare gli alberi».
La sparata non è andata giù agli alleati Ds. Per loro ha replicato il consigliere Roberto Drocchi con una relazione puntuale ma - col senno di poi - un po' supponente. In primis ha detto che il progetto è legittimo e non si tocca. E poi: «Il nostro capogruppo (Roberto De Cia) ha comunque già preso contatti e chiesto ai progettisti che l'opera rispetti il più possibile l'ambiente».
Apriti cielo. «Quindi le decisioni sulla città si prendono extra consiglio, con i partiti che prendono accorti e fanno mediazioni dirette con i progettisti privati, al di fuori degli incarichi istituzionali» ha accusato Patrizia Turchi. «E' gravissimo ciò che ha detto il consigliere Drocchi: i Ds devono chiarire ciò che intendeva» ha rincarato Alessandro Parino (An).
«Sono accuse strumentali e false, direi piratesche - ha replicato Roberto De Cia (Ds) - Nessuno mi ha mai dato dell'affarista e dell'intrallazzatore. Il consigliere Drocchi ha detto un'altra cosa, e cioè che il nostro partito, lecitamente, nella veste istituzionale, si è attivato affinché il progetto rispetti l'ambiente e preveda una ricaduta maggiore per il pubblico. Io accetto il confronto anche aspro ma questa è una falsità che lede la mia onorabilità e quella del partito». Tant'è lo scontro De Cia-Turchi è proseguito anche nel corridoio del Comune durante una pausa.
Finita? Macché. Un'altra schermaglia verbale è scoppiata dopo l'intervento dell'assessore Franco Aglietto che come avvocato ha espresso forti dubbi sulla «regolarità giuridica di un divieto di costruire che varrebbe solo su un parco e non su altri della città: si rischia l'abuso d'ufficio, chi vota rischia grosso». «Aglietto può evitare queste velate minacce ai consiglieri - ha replicato Fabio Orsi di Forza Italia - è grave l'arroganza di ritenere che solo lui, in quanto avvocato, sia in grado di interpretare rischi futuri». «Senza fare allarmismo, approvare la mozione della Turchi significa solo portare la discussione sui box in una fase successiva, la commissione, nella quale si potrà sviscerare e decidere nel merito: per questo l'approveremo», hanno aggiunto Ileana Romagnoli e Federico Delfino di FI. A quel punto il centrosinistra, invece di ricompattarsi, si è sfasciato. «Anche noi voteremo a favore - ha detto Giuseppe Casalinuovo della Margherita - E dispiace vedere che a una discussione tanto sentita non ci sia il sindaco né la giunta» (c'erano solo gli assessori Martino e Tuvè). «Anche noi voteremo a favore» hanno aggiunto Milva Pastorino e Sergio Lugaro di Rifondazione. E così De Cia, intuendo la sconfitta, ha annunciato: «Noi Ds non voteremo, ma daremo il nostro contributo nella futura commissione». Infine il voto: 21 "si" (Turchi, Rifondazione, FI, An, Udc, Margherita, Gibì Baiardo e Franco Bonfanti dei Ds) e 1 "no" (Vincenzo Delfino). Astenuti i Ds e lo Sdi. «La maggioranza ha preso una prima sonora lezione» ha commentato Luigi Bussalai (An) uscendo.
Dario Freccero