CENGIO POLEMICA  LA STAMPA
Il Comitato dice no al retroporto in Valle Bormida
[FIRMA]LUCIA BARLOCCO
CENGIO
Prosegue il dibattito, che via via si sta facendo sempre più acceso, sul progetto del retroporto in Val Bormida, e precisamente nelle aree ex Acna di Cengio, e sulle grandi infrastrutture viarie, quali l'autostrada Albenga-Millesimo-Predosa.
Questa volta ad intervenire è il Comitato Liberare la Val Bormida e la Provincia di Savona, cui aderiscono diverse associazioni ambientaliste non solo locali. Dice Giuseppe Boveri, a nome del Comitato: «Realizzare il retroporto in Val Bormida porterà solamente traffico e container. Questo progetto è esclusivamente funzionale ad operazioni di speculazione edilizia sulla costa: trasferire i container nell'entroterra, infatti, libererà una parte delle banchine del porto di Savona e Vado per costruire nuovi volumi edilizi». E aggiunge: «Tutti i retroporti dell'Europa, come dimostrato nell'ultimo convegno organizzato nel settembre scorso a Cairo dal nostro comitato, sono aree pianeggianti immediatamente a ridosso di aree portuali o si collocano lungo reti fluviali navigabili. Costruire un retroporto a venti chilometri di distanza dalla costa con la catena degli Appennini in mezzo è di fatto un'operazione che si inserisce in un modello di sviluppo non sostenibile, considerando anche le ingenti risorse che dovranno essere impiegate per realizzare tale progetto».
Per le associazioni ambientaliste «bisogna, inoltre, considerare che impostare l'economia della Val Bormida solamente sul retroporto ci espone a gravi rischi; infatti quando i cinesi decideranno di sbarcare le loro merci in altri porti (ammesso che decidano di farlo oggi a Vado), in zona non rimarrà nulla, neppure i container». Conclude Giuseppe Boveri: «Infine è necessario ricordare che si ignora il fatto che le merci possono anche venire trasportate attraverso la ferrovia e nel caso specifico, le aree ex Acna hanno con essa un collegamento diretto. Pertanto sarebbe più opportuno potenziare la rete ferroviaria esistente anziché costruire nuove autostrade».