Appalti truccati«Decisive le intercettazioni» IL SECOLOXIX
inchiesta sui funzionari della provincia arrestati
Il procuratore: i lavori per lo sgombero neve assegnati prima delle gare, abbiamo le prove
INCASTRATI da una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali, dalle quali emergerebbe che già prima della gara d'appalto si sapeva a quale ditta sarebbero stati affidati i lavori per lo sgombero della neve con mezzi meccanici e per il trattamento antighiaccio di alcune strade provinciali del levante savonese. Ditte che, tra l'altro, alle gare d'appalto presentavano offerte con un ribasso lievissimo, sicure (almeno secondo la tesi sostenuta dalla procura) che non avrebbero perso il servizio.
A distanza di ventiquattro ore dall'arresto di Andrea Zaffarano, 58 anni, e Maurizio Zerbini, 47 anni, entrambi funzionari della Provincia con l'incarico rispettivamente di responsabile del settore viabilità del compartimento di levante e responsabile della manutenzione stradale, cominciano a trapelare le prime indiscrezioni sulla clamorosa vicenda che ha portato agli arresti domiciliari i due dipendenti pubblici. «L'inchiesta è ancora in corso, perchè stiamo vagliando la posizione di altre persone coinvolte, per cui non posso scendere troppo nei particolari - sottolinea il procuratore capo Vincenzo Scolastico che ha chiesto e ottenuto dal gip Giovanni Zerilli gli ordini di custodia cautelare agli arresti domiciliari per Zaffarano e Zerbini - Posso però dire che siamo in possesso di elementi tali da poter dimostrare che, almeno per quanto riguarda dieci lotti su un totale di ventiquattro, già prima della gara d'appalto si sapeva chi l'avrebbe vinta. In pratica l'affidamento dei lavori veniva suddiviso tra alcune ditte che alla gara d'appalto presentavano offerte con un ribasso oserei dire impercettibile, tra lo 0,01 per cento e il tre per cento. Soltanto l'Acts aveva presentato un ribasso del cinque per cento».
L'inchiesta, è bene ricordarlo, riguarda l'appalto del servizio per la stagione invernale 2005/2006 costato poco più di un milione e cento mila euro, ma quello che allo stato attuale delle cose non è ancora ben chiaro è perchè i due funzionari dell'amministrazione provinciale favorissero alcune ditte rispetto ad altre. Visto che l'accusa nei loro confronti è quella di turbativa d'asta e di tentata concussione ma per un singolo episodio. «In questo momento non si tratta a mio avviso di un aspetto dal punto di vista giudiziario importante - commenta ancora il procuratore Scolastico - Non sappiamo se lo abbiano fatto per spirito filantropico, per amicizia o per qualsiasi altro motivo. Sappiamo però che già prima della gara d'appalto si sapeva chi l'avrebbe vinta ed è questo che i due funzionari ci dovranno spiegare».
Nessuna novità, invece, sul fronte dell'imprenditore indagato a piedelibero per la stessa vicenda. La sua identità viene mantenuta riservata dagli investigatori, ma non è escluso che nei prossimi giorni altre persone possano esser coinvolte nell'inchiesta.
Gianluigi Cancelli