QUARTIERE VALLORIA DI SAVONA SALE LA PROTESTA
Via Turati, asfalto a pezzi e marciapiedi con le buche
“Da ormai troppi anni il Comune ci ha dimenticati”
IVO PASTORINO  LA STAMPA
SAVONA
Oggi Valloria è sinonimo di un nuovo quartiere e di ospedale San Paolo, ma già pochi mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, si era nell’aprile del 1945, per i savonesi era soltanto un gradevole polmone verde da godersi finalmente in pace per le merende all’aperto.
E così è stato per qualche anno ancora, con intere famigliole che raggiungevano a piedi, lungo via Famagosta, i prati e gli uliveti di Valloria, specialmente sull’asse di quella che sarebbe poi diventata via Turati, con borse ricolme di panini con salame, frittate, uova sode e dalle quali spuntava qualche fiasco di vino, per quelli che non potevano permettersi una capatina all’antica osteria Scotto.
E i prati di Valloria ospitarono anche le primissime edizioni del Festival dell’Unità, oltre alla feste per il 25 Aprile, il 1° Maggio e il più tradizionale merendino di Pasquetta.
Poi la costruzione delle prime case, l’assalto dell’edilizia popolare, la realizzazione di via Turati, con l’iniziale rettilineo che taglia esattamente in due il nuovo quartiere e sfocia sulla sottostante Aurelia attraverso numerosi tornanti.
Da allora ne sono passati di anni e, secondo molti abitanti della zona, lo si può constatare sin troppo facilmente dalle condizioni del manto stradale e di quelle in particolare degli ormai impercorribili marciapiedi. «Il che rende spesso necessario scendere dal marciapiede - sottolinea un anziano - con il rischio di farsi investire da qualche auto«.
«Mentre le facciate dei palazzi sono state rifatte - spiega uno dei tanti condomini della via - così da rendere più accogliente via Turati e dintorni, c’è completa latitanza da parte dell’amministrazione comunale, e purtroppo non è storia solo di oggi per quanto riguarda la manutenzione della strada nel suo complesso. Versa da tempo in pessime condizioni, i marciapiedi peggio ancora. Sono ricoperti d’asfalto, anzichè avere la pavimentazionme in piastrelle, per cui sono sempre pieni di buche e quindi pericolosi per i tanti pedoni, specie i più anziani, del quartiere».
E dalle parti di via Turati si sente anche dire. «AbbiaMo ripetutamente chiesto al Comune di rendere più sicura la nostra strada, asfaltandola e rifacendo i marcipiedi, ma senza mai ottenere reali risultati. Nel migliore dei casi solo delle promesse vaghe Speriamo che almeno la Circoscrizione si faccia carico delle nostre proteste, che riteniamo più che fondate, e svolga la necessaria azione di ”pressing” su palazzo comunale».