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Dalla rivista mensile  MicroMega   in edicola dal 12 gennaio

CARI PINOCCHI DELLA FASE DUE,
CHE FINE HA FATTO LA FASE UNO?

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Da Prodi a D'Alema, da Pecoraro Scanio a Violante, da

Bersani a Mastella, tutti si sono riempiti la bocca di grandi

promesse: abrogazione delle leggi vergogna, legge sul conflitto

di interessi, sospensione della riforma dell 'ordinamento

giudiziario, superamento della legge 30... Tutte puntualmente

disattese nei primi otto mesi di governo.
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MARCO TRAVAGLIO

«Dobbiamo avere il coraggio di stupire» (Romano Prodi, Ansa, 4-6-2006).

«Stiamo mantenendo gli impegni del programma elettorale» (Romano Prodi, Ansa, 1-10-2006).

Governo extralarge

«Il centro-destra batte ogni record, con uno spreco di denaro pubblico. Tra ministri, viceministri e sottosegretari ci si avvicina a quota 100: più generali che soldati» (Maurizio Migliavacca, coordinatore segreteria Ds, sui 72 tra sottosegretari e viceministri del Berlusconi bis, Ansa, 26-4-2005).

«Avete messo in piedi un governo che, se possibile, è peggio di quello di prima imbarcando più di 100 persone tra ministri e sottosegretari» (Alfonso Pecoraro Scanio, sempre sul Berlusconi bis, Ansa, 28-4-2005). «Leggo la tesi numero 9 del nostro programma, dove è scritto: "Ridurre i ministeri e i ministri». Noi poniamo il problema dell'accorpamento dei ministeri e chiediamo che il governo eserciti la delega Bassanini per operare questa riforma. Penso che l'Ulivo possa, anche da questo punto di vista, rappresentare un modo nuovo di governare» (Massimo D'Alema, Ansa, 13-5-98).

«Sono 102 i componenti del governo, con la nomina dei tre nuovi sottosegretari decisa oggi dal Consiglio dei ministri presieduto da Romano Prodi» (Ansa, 9-6-2006).

Guerra, anzi pace

«L'Italia non è autorizzata a fare le guerre: e quella in Iraq è una guerra non decisa dall' Onu né dall'Unione Europea né dalla Nato. La nostra Costituzione non prevede che partecipiamo a guerre unilaterali o preventive e quindi credo che il governo debba risponderne» (Massimo D'Alema, Ansa, 17-5-2004).

«Ci hanno detto che i militari partivano per una missione umanitaria e ora ci troviamo coinvolti in un conflitto. A questa situazione il governo deve dirci cosa si può fare per determinare una svolta, altrimenti il paese si trova in guerra senza che il parlamento lo abbia deciso e in aperta violazione dell'articolo 11 della Costituzione» (Massimo D'Alema, Ansa, 7-4-2004).

«Voteremo sì alla missione in Libano a condizione che la maggioranza abbia l'onestà intellettuale di sottolineare che le nostre missioni in Iraq e in Afghanistan erano di pace» (Gianfranco Fini, Ansa, 10-9-2006). «Noi abbiamo ritenuto e riteniamo l'intervento in Iraq un errore politico ed è assurdo che dobbiamo fare l'autocritica sull'Iraq. Resta netto il nostro giudizio politico sull'intervento in Iraq. Il dissenso fu proprio nel giudizio sulla situazione: lì stava cominciando la guerra e i nostri soldati si sono trovati in guerra» (Massimo D'Alema, Ansa, 13-9-2006). «E evidente che dall'attuale maggioranza non può arrivare un sostegno ex post alla politica estera del governo Berlusconi e in particolare alla missione in Iraq contro la quale votammo allora. E una pretesa inaccettabile: si pretende ex post un voto a favore del governo Berlusconi» (Massimo D'Alema, Ansa, 6-9-2006).

«La Camera esprime apprezzamento nei confronti delle forze armate per lo spirito umanitario e di pace, sempre in linea con i valori espressi dall'articolo 11 della Costituzione e impegna il governo a sostenerne l'operato» (mozione concordata da Fini e D'Alema e votata da Cdl e Unione, salvo la Lega, 27-9-2006).

Meno tasse, anzi di più

«Tremonti inventa cose su di noi, facendoci passare per tassatori. E delinquenza politica, tutto falso. Nessuno ha mai parlato di aliquote. Noi non prevediamo un aumento del peso fiscale, ma un riequilibrio senza aumenti di imposte. Siamo per una tassazione leggera» (Romano Prodi, Ansa, 21 e 30-3-2006).

«Non vi metteremo le mani nelle tasche: le troveremmo vuote. L' Unione non aumenterà le tasse» (Romano Prodi, Ansa, 1-4-2006). «Più tasse? Ma che, siamo matti? E una balla assoluta. Non se ne parla nemmeno» (Francesco Rutelli, Ansa, 30-3-2006). «L'Unione lascerà stabile l'Irpef» (Enrico Letta, Ansa, 17-3-2006). «Aumentare il gettito scovando le risorse dall'evasione, senza aumentare le aliquote... Il governo non aumenterà le tasse, anzi cercherà di abbassarle» (Vincenzo Visco, 29-6-2006).

«Non vogliamo stangare nessuno. Le tasse vogliamo ridurle, non certo aumentarle» (Massimo D'Alema, 26-3-2006).

«L'intenzione del governo è di non aumentare il carico fiscale né le aliquote» (Pierluigi Bersani, Ansa, 5-7-2006).

«È falso che aumenteremo le tasse. La pressione fiscale non dev' essere ulteriormente aumentata» (Piero Fassino, Ansa, 29-3-2006). «La proposta che facciamo di revisione delle aliquote Irpef è equa e giusta: con le nuove aliquote chi è sotto i 40 mila euro è beneficiato; invece si chiede un po' di più a chi sta sopra i 40 mila euro» (Piero Fassino, Ansa, 27-10-2006).

«Il governo Prodi alza le tasse sui redditi alti» {Financial Times, 2-10-2006).

Telecomiche

«Alle dimissioni non ci penso proprio» (Angelo Rovati, consigliere economico di Prodi, 15-9-2006).

«Rinuncio al mio incarico di consigliere politico ed economico di palazzo Chigi» (Angelo Rovati, 18-9-2006).

«Il governo in parlamento a riferire su Telecom? Ma siamo matti?» (Romano Prodi, 15-9-2006).

«Sul caso Telecom dovrà presentarsi il ministro che ha responsabilità sulle telecomunicazioni» (Romano Prodi, 17-9-2006). «Del caso Telecom parlerò io alla Camera il 28 settembre» (Romano Prodi, 19-9-2006).

«Non andrò al Senato, ma solo alla Camera il 28 settembre. Il presidente del Consiglio non va mai due volte in parlamento per lo stesso argomento» (Romano Prodi, 20-9-2006). «Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, interverrà al Senato sulla vicenda Telecom. Lo rende noto un comunicato del ministro per i Rapporti con il parlamento, Vannino Chiti. La data dell'intervento è ancora da definire: sarà decisa in base agli impegni del premier» (Ansa, 21-9-2006).

Niente conflitto, solo interessi

«Dobbiamo colmare una profonda lacuna, adeguando l'ordinamento italiano a quello di altre grandi democrazie occidentali, attraverso un modello di provata efficacia e di sicuro equilibrio che mira a prevenire l'insorgere di conflitti di interessi tra gli incarichi istituzionali (sia nazionali che locali) e l'esercizio diretto di attività professionali o imprenditoriali o il possesso di attività patrimoniali che possano configgere con le funzioni di governo. Gli strumenti che utilizzeremo sono: la revisione del regime delle incompatibilità; l'istituzione di un'apposita autorità garante; l'obbligo di conferire le attività patrimoniali a un blind trust» (Per il bene dell'Italia. Programma di governo 2006-2011 dell'Unione, aprile 2006).

«Non si fanno leggi ad personam, c'è solamente un principio di democrazia. La nostra legge sul conflitto d'interessi non è fatta contro Berlusconi, ma stiamo parlando di una legge che hanno tutti i paesi democratici. Chi decide le sorti di un paese non può godere di decisioni che lui stesso prende. Non abbiamo nulla contro Berlusconi o contro Mediaset, ma stiamo parlando della maestà della legge. Chi ha una carica non può avere determinati interessi influenzati da quella stessa carica. L'ex cancelliere Kohl disse un giorno che un uomo ricco non può fare politica. Io non arrivo a questo punto, ma penso sia un'affermazione di grande saggezza» (Romano Prodi, Ansa, 28-3-2006).

«Caro Cavaliere, lei è come Ceausescu: anche lui, in Romania, controllava tutte le tv» (Massimo D'Alema, 2-8-94).

«Faremo capire al signor Berlusconi, e ai lanzichenecchi che lo circondano, che il parlamento deve affrontare con assoluta urgenza il tema del conflitto d'interessi e dell'antitrust» (Massimo D'Alema, 8-10-94). «Non riconoscerei Berlusconi come premier legittimo nemmeno se vincesse le elezioni. Non potrebbe avere l'incarico, perché c'è un conflitto d'interessi non risolto»(Massimo D'Alema, 23-9-95). «Berlusconi sa benissimo che se vuole un accordo per le riforme deve accettare l'antitrust, una legge sul conflitto d'interessi, una riforma della Rai, perché per noi questi sono aspetti essenziali di una democrazia» (Massimo D'Alema, 1-2-96).

«Mediaset è un patrimonio del paese. Sarebbe grave se venisse venduta» (Massimo D'Alema, 30-10-98).

«Una legge sul conflitto d'interessi va fatta, ma senza l'ossessione di Berlusconi» (Massimo D'Alema, Ansa, 31-8-2006).

«Legge sul conflitto d'interessi? È uno sbaglio, lasciamo perdere. Garantisco io, Mediaset non verrà penalizzata. Mi propongo come forza di interposizione fra la maggioranza e Mediaset» (Clemente Mastella, Ansa, 3-9-2006).

«Niente vendite forzose delle aziende, si tratta di migliorare e perfezionare la legge Frattini» (Luciano Violante, 13-9-2006). «Il 30 novembre, alla Corte di Giustizia del Lussemburgo, si è tenuta l'udienza per discutere dell'illegittimità della Gasparri e dell'annosa vicenda di Europa 7. L'Avvocato dello Stato Paolo Gentili, a nome dell'attuale governo, ha riconfermato la linea difensiva voluta dal precedente governo Berlusconi e, quindi, ha difeso la legge Gasparri. La nostra delusione è stata veramente grande. Mai avremmo immaginato, dopo tutto quello che abbiamo dovuto subire, di dover assistere anche a questo» (Francesco Di Stefano, editore di Europa7, Ansa, 4-12-2006).

Disordinamento giudiziario

«La legge Castelli sull'ordinamento giudiziario è da cancellare» (Romano Prodi nel libro intervista con Furio Colombo Ci sarà un 'Italia, Feltrinelli, ottobre 2005).

«Dobbiamo rimuovere tutti gli aspetti del nuovo ordinamento in stridente contrasto con i principi costituzionali e, ove necessario, intervenire con provvedimenti di sospensione dell'efficacia di quelle norme della legge delega (o dei decreti attuativi) che potrebbero ledere il principio di unità, uguaglianza e parità di trattamento. [...] L'ordinamento giudiziario approvato dal centro-destra definisce una figura di magistrato non in linea con l'autonomia e l'indipendenza della magistratura e incide negativamente sulla celerità ed efficienza della giustizia. [...] Intendiamo eliminare la gerarchizzazione negli uffici della magistratura inquirente prevista dal nuovo ordinamento giudiziario» [Perii bene dell'Italia. Programma di governo 2006-2011 dell'Unione, aprile 2006). «Occorre sospendere l'efficacia dei decreti di attuazione dell'ordinamento giudiziario e modificare le norme sulle carriere, l'accesso alla magistratura, i concorsi. Sarà inoltre necessaria una nuova legge per il Csm riportando a 30 il numero dei componenti» (Massimo Brutti, responsabile Giustizia Ds,Ansa, 13-1-2006).

«Una delle prime misure da prendere è sospendere i decreti delegati attuativi della riforma dell'ordinamento giudiziario, per un tempo congruo, meno di un anno, e in quel lasso di tempo presentare una vera riforma» (Piero Fassino, Ansa, 14-1-2006).

«Il centro-sinistra azzererà la riforma dell'ordinamento giudiziario e sospenderà l'efficacia dei decreti attuativi per il tempo necessario per poter fare una nuova legge. La riforma, che è in contrasto con la Costituzione, va azzerata e sostituita con nuove norme. Si può far presto, perché ci sono già proposte alternative su tutti gli aspetti toccati dalla legge Castelli» (Massimo Brutti, Ansa, 26-2-2006).

«I decreti attuativi della riforma dell'ordinamento giudiziario vanno sospesi per un anno, il tempo necessario per fare una nuova normativa» (Giuseppe Fanfani, responsabile Giustizia della Margherita, 26-2-2006).

«Il nostro è un atto di saggezza parlamentare che non decompone quanto c'è, ma lo sottopone al giudizio di maggioranza e opposizione» (Clemente Mastella, II Campanile, 13-6-2006).

«Giustizia, via alle nuove procure. Fra il 18 e il 19 giugno, entra in vigore la prima parte della riforma Castelli sull'ordinamento giudiziario. Tutti i poteri ai capi, vietato ai pm parlare con la stampa» (la Repubblica, 15-6-2006).

«Al cittadino importa poco dei nostri dibattiti: chiede giustizia quando va in tribunale e la chiede in tempi rapidi» (Clemente Mastella, Il Messaggero, 11-6-2006).

«Sulla riforma della giustizia abbiamo bisogno dell'apporto di maggioranza e opposizione. Un compromesso giusto e sano, dal quale nessuno esce sconfitto» (Clemente Mastella, 28-9-2006).

«Modifiche bipartisan, via libera sulla giustizia. Voto unanime sul maxiemendamento alla Castelli, il ddl Mastella passa con i voti dell'Unione. Sull'azione disciplinare, accolte le richieste del Polo. Così la Cdl ha salvato pezzi della sua legge sull'ordinamento giudiziario» (Corriere della Sera, 5-10-2006).

«L'accordo fra Unione e Cdl sull'ordinamento giudiziario è frutto della volontà del governo, dell'intelligenza politica dei gruppi di maggioranza e opposizione» (Anna Finocchiaro, capogruppo Ulivo al Senato, 28-9-2006).

«L'accordo è uno scatto di orgoglio del parlamento contro la magistratura militante» (Roberto Castelli ,Lega Nord, 28-9-2006). «Solo tre ex De come me, Mastella e Mancino, che abbiamo vissuto la stagione di Mani Pulite, potevamo riuscire là dove la Bicamerale ha fallito» (Francesco D'Onofrio, Udc, 28-9-2006). «È una nostra vittoria» (Renato Schifani, Fi, 28-9-2006)...

CONTINUA LA SETTIMANA PROSSIMA