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GLI ANGOLI DIMENTICATI DI SAVONA

di ALDO PASTORE

           SANT’ AGOSTINO  (1° PUNTATA) 

I cittadini savonesi salgono molto raramente e con una certa riluttanza verso la sommità  del Monticello.
A precludere questa semplice arrampicata concorrono due ordini di ostacoli:

- Il PRIMO è di carattere  fisico – strutturale ed è collegato alla pendenza ed alla ristrettezza della strada di accesso ( messa, oltre tutto, in condizioni di perenne precarietà statica dalle impalcature e dai ponteggi connessi all’ attività edilizia in zona); 

- Il SECONDO è di tipo metafisico e può essere definito come una condizione di istintivo rifiuto collettivo,  per il semplice fatto che sulla sommità  del rilievo è ubicato il Carcere Circondariale della città.

Eppure, questo piccolo Monticello rappresenta una delle aree più antiche e suggestive della nostra città; infatti, alla sua sommità, è stato edificato nell’ anno 1365 il Convento dei Padri Agostiniani ed, alla sua base,  la Chiesa dei Padri stessi.  

Per questa ragione, questo piccolo sito non dovrebbe essere dimenticato o abbandonato o, peggio, sottoposto ad un ulteriore sovraccarico neo-edificatorio; al contrario, dovrebbe essere rivisitato e valorizzato, proprio in funzione del suo alto significato storico culturale.

Basta leggere, in proposito, quanto riportato da un manoscritto adespota ( o, anonimo, che dir si voglia), pubblicato sul volume “ Chiese Antiche”, edito, nell’ anno 2000, da Marco Sabatelli Editore, a cura dell’ Associazione Culturale  “ Angelo Barile” e del Centro Storico “ Filippo Noberasco”.

Si tratta  di un documento storico  di eccezionale  importanza, sconosciuto dalla quasi totalità dei cittadini savonesi e, tuttavia, di notevole rilievo ( anche sotto il profilo della concisione)  perché racchiude, in appena due pagine, l’ origine della presenza degli Agostiniani nella nostra città ed, inoltre, la nascita e l’ evoluzione storica del loro Convento e della loro Chiesa.

Riporto integralmente il testo del manoscritto, risalente all’ Anno 1867: 

1343 CHIESA  E CONVENTO DI S. AGOSTINO 

“ Era già da qualche tempo che li Padri Romiti di S. Agostino dimoravano  in un angusta abitazione in un bosco del territorio di Savona  attiguo alla piccola Chiesa dedicata all’ apostolo S. Bartolomeo, quando il Beato Fra Gherardo Vescovo di Savona dell’ Ordine degli Agostiniani li chiamò da quella solitudine e li collocò nella Casa e Chiesa di S. Stefano o S. Ponzio sopra il porto, in oggi detta di S. Lucia fuori la  porta detta della Quarda, ma disturbati dalle continue guerre, nel 1365 si ritirarono dentro la città, ove vicino alle mura alzarono il loro Convento e la Chiesa intitolata a S. Agostino, al quale effetto avevano occupato il palazzo ed il giardino dei Marchesi Del Carretto. Non ostante che quei Frati abbandonando il bosco di S. Bartolomeo si fossero ritirati in città, il Comune loro diede ancora quel territorio nel 1484, come ne faceva fede l’ epigrafe che leggevasi nella chiesa di S. Bartolomeo, cioè:

“COMUNITAS SAVONAE DEDIT ECCLESIAE S. AUGUSTINI SAVONA

       TERRITORIUM  S. BARTHOLOMEI 1484 ET AUTORITATE APOSTOLICA

CONVENTUS  ETIAM  ISTE UNITUS EST S. AUGUSTINO SAVONA” 

Anticamente esisteva in questo Convento una Stamperia pubblica, dalla quale uscirono diverse buone opere, alcune delle quali si vedono nella Biblioteca Civica. Nell’ anno terzo del Pontificato di Sisto IV 1473, in 1474 fu impresso da questa stamperia in formato piccolo 4° il libro DE CONSOLATIONE PHILOSOPHIAE di Severino Boezio ( vedi sopra Savonesi illustri N° 106).

Soppresso dal Governo questo Convento sul principio del corente  Secolo, la parrocchia che era in quella Chiesa fu trasportata in quella dei Missionarj olim Gesuiti, il Convento sotto l’ Impero Francese fu riparato e destinato ad uso delle Carceri pubbliche. La Chiesa poi venne dall’ Imperatore Napoleone donata alla città, la quale con ingenti spese la fece ricostruire, ingrandire, ed addattare ad uso di grande magazzino di provvigione del sale l’ anno 1830, come rilevasi  dalla lapide marmorea che sta scolpita  sulla porta principale così concepita:

“REGNANTE CHAROLO FELICE P.A.

VETUS AEDIFICIUM

SALIBUS REPONENDIS EXPORTANDIS

RESTITUTUM AMPLIATUM FRONTE INSTRUCTUM

AERE CIV. DECR. DECUR. MDCCCXXX” 

In estrema sintesi, questo prezioso manoscritto dice a tutti noi che:  

- La Chiesa di S. Agostino,  posta alla base del Monticello, è stata edificata, contestualmente al Convento, attorno all’ anno1365. 

- Agli inizi del 1800 ( in epoca Napoleonica), la proprietà della Chiesa è passata dagli Agostiniani al Comune, il quale, dopo i necessari interventi  di ingrandimento, restauro ed adattamento, la trasformò in “Magazzeno del Sale”, nell’ anno 1830. 

-  Attualmente,  questa Chiesa non esiste più (se non nell’immagine fotografica, che sottopongo all’ attenzione del lettori ...GUARDA) perché demolita, per far posto al cosiddetto “ Grattacielo del 1940”, di stile rigorosamente razionalista, ma assai discutibile sotto il profilo della sua ubicazione, che appare aliena rispetto al circostante contesto urbanistico.    

- Il convento di S. Agostino ha cessato la sua funzione monasteriale all’ inizio del 1800 per precisa disposizione dell’ Impero  Francese, avente, in allora, competenza politica e giuridica sull’ intero Dipartimento Ligure – Piemontese. 

- L’ Istituto Carcerario è rimasto in vita sino ai nostri giorni ed ha, purtroppo, ospitato, al suo interno, durante il Regime, straordinarie figure storiche di antifascisti ( a cominciare da Sandro Pertini), che avevano commesso soltanto il reato di combattere il regime stesso, sul piano dei principi  e dei valori ideali. 

-          Oggi, questa antica struttura appare palesemente inadeguata ad ospitare  un carcere, degno di un Paese civile.  

 Questa sarà, dunque, l’ argomento della  Seconda Puntata.

Dedicherò, infine, una Terza Puntata all’ argomento dell’ ipotizzato progetto del nuovo carcere in località Passeggi  (al confine  con il Comune  di Quiliano). 

ALDO PASTORE                                                       12 Gennaio 2007