04 Gennaio 2007 LA STAMPA

SANITA’PROTESTANO ANCHE I MEDICI
Savona
Il ticket al Pronto soccorso non piace proprio a nessuno
La scuola per stranieri trasferita in via Luigi Corsi
Ma ora i bambini da 0 a 14 anni non pagheranno più

SAVONA
Primi giorni con il nuovo ticket ospedaliero anche a Savona. Protestano i pazienti - ed era prevedibile visto che al pronto soccorso si passa dai vecchi 15,49 euro ai 25 di oggi - ma mugugnano anche i medici, che la Finanziaria grava di nuove responsabilità. Sono loro infatti a decidere, dopo la visita, se il paziente dovrà pagare o no.
Prima era l’infermiere dei «triage» a valutare all’arrivo in pronto soccorso il codice di gravita del paziente. Per i «codici blu», le patologie meno gravi, scattava il pagamento del ticket. Oggi la valutazione viene fatta dal medico a visita avvenuta. Spiega Renato Giusto, presidente della Fimmg e medico dell’ambulatorio dei codici blu di Valloria: «Mi vergogno a chiedere 25 euro ai pazienti. Costoro non sono in grado di stabilire se hanno una patologia grave o no. Spesso anche un semplice mal di gola può nascondere un rischio per la salute. Invece di chiamare la guardia medica i pazienti si accollano anche l’onere di recarsi in ospedale e gli vengono richieste 50 mila delle vecchie lire. E’ assurdo. Chi va in ospedale non va a divertirsi»
Ma cerchiamo di fare il più possibile chiarezza sulle novità entrate in vigore il 1° gennaio. I pazienti, infatti, si sono semplicemente trovati davanti agli occhi un cartello affisso all’ingresso del pronto soccorso e nulla di più.
La nuova normativa è stata voluta dalla legge Finanziaria recentemente approvata dal Parlamento e introduce nuovi ticket sanitari sia le le prestazioni di pronto soccorso ma non solo. Cambiano anche le regole per quanto riguarda le visite e gli esami specialistici. E, accanto alle esenzioni che rimangono invariate, ci sono alcune eccezioni sul pagamento del ticket, che prima non erano previste.
Spiegano all’Asl 2: «I pazienti che avevano l’esenzione prima del 2007 continueranno a non pagare nulla. Le novità riguardano i non esenti che, oltre al ticket sulla singola prestazione dovranno pagare 10 euro a ricetta. Ogni ricetta può contenere al massimo la richiesta per otto esami».
Per il pronto soccorso prima si pagavano 15,49 euro, ora se ne pagheranno 25. Se sono necessari altri accertamenti, come un consulto specialistico o un esame, bisogna aggiungere 36,15,euro. Insomma, un salasso. «Ma ci sono delle eccezioni - dicono all’Asl -. Tutte le prestazioni di pronto soccorso per i bambini tra 0 e 14 anni non andranno pagate, mentre prima non si pagava solo fino ai 6 anni. Non si dovrà pagare nulla nemmeno in caso di traumatismi e avvelenamenti acuti e immediati». La scuola di alfabetizzazione della Migrantes diocesana, con i suoi 40 docenti volontari e i 170 allievi di diverse nazionalità, si prepara al trasloco dall'attuale sede di via Guidobono, dove partiranno i lavori d'ampliamento della casa di accoglienza notturna, alla nuova sede, nell'istituto della Sacra Famiglia in via Luigi Corsi. Il trasferimento dell'attività avverrà nel corso di questo mese.
Secondo alcune ipotesi di lavoro elaborate dalla Caritas e dalla Migrantes e relative ai locali messi a disposizione dalle suore della Sacra Famiglia, le camere posizionate nel lato sud dell'edificio «potrebbero essere utilizzate per l'accoglienza di donne che hanno difficoltà a trovare una sistemazione abitativa. Si tratta per lo più di immigrate che lavorano come badanti».
L'accoglienza è pensata per una periodo che va da un minimo di un mese ad una massimo di sei mesi, tempo durante il quale si cercherà di riorientare la persona verso una situazione maggiormente stabile. «L'aumento di domanda rilevata dal Centro d'ascolto ha fatto inoltre pensare che possa essere utile un servizio mensa per donne non ascrivibili alla bassa soglia di povertà ed emarginazione.Sino ad oggi le richieste sono state soddisfatte grazie alla mensa di fraternità di via De Amicis».