06 Gennaio 2007  LA STAMPA

a proposta
Nell’entroterra
un laboratorio
di prevenzione
MICHELE COSTANTINI
Protezione del bosco
progetto sempre attuale
per il Savonese

Alla fine degli Anni ‘80, come assessore all’Ambiente della Comunità montana del Giovo, proposi al presidente dell’ente Dario Franchello un progetto per la realizzazione di un Centro permanente per lo studio degli incendi boschivi e la formazione dei volontari antincedio Aib. I presupposti di questa idea? Gli stessi evidenziati in questi giorni dal presidente della Provincia Marco Bertolotto.
I boschi del Savonese infatti, per la particolarità delle essenze arboree, l’orografia del territorio, il rischio incendio presente tutto l’anno, l’alto numero delle squadre Aib ed una serie interminabile di altre considerazioni, sono importante laboratorio didattico e di studio per l’intera organizzazione antincendio regionale e nazionale. In questa provincia, nel 1975 sono nate le prime associazioni di Aib in Italia, come i volontari di Alassio. Nel 1978 il primo aereo antincendio l’Hercules C.130 sperimentava i lanci scaricando maldestramente il prezioso carico di acqua e ritardante sui boschi e sulle case delle Manie. Si può affermare che in tutti questi anni non c’è stato un « esperimento» antincendio che non abbia visto Savona al centro dell’attenzione.
L’idea quindi di Marco Bertolotto di fare del Savonese un modello sperimentale a livello nazionale per sviluppare le strategie di gestione del patrimonio boschivo e di prevenzione incendio è senz’altro da incoraggiare.
Ricordo che nel progetto della comunità montana del Giovo la sede era stata individuata nella «Casa Gavotti» opportunamente ristrutturata, all’interno dell’area delle ex casermette militari di Giovo Ligure nel comune di Pontinvrea. Era stato individuato anche lo staff didattico con esperti della Forestale, dei Vigili del fuoco e della Protezione civile. La comunità montana del Giovo approvò il progetto e lo inviò alla Regione. Il risultato è che a distanza di quasi 20 anni ci ritroviamo ancora qui a parlare di iniziative e progetti senza alcun riscontro oggettivo. E soprattutto senza un presupposto concreto che riconosca finalmente a questa provincia il notevole impegno profuso a tutt’oggi nella lotta contro il fuoco. Una lotta che ha visto decine di morti. Dalla strage dei militari di leva a Bergeggi nell’estate del 1967, ai piloti dei Canadair, alle vittime di questi ultimi anni.