NEL CORSO DEL 2007 TRASFERITE AGLI ALTI FONDALI
Funivie addio, anzi no
Arrivano quelle “nuove”
Al posto del pontile Miramare un tunnel sottomarino
LA STAMPA
IVO PASTORINO
SAVONA
Il 2007 sarà l’anno della scomparsa delle Funivie dal panorama della città. Addio alla stazione di sbarco Miramare, all’ingreso di Savona, lato Albisola. Al suo posto arriva il moderno terminal realizzato agli Alti Fondali, collegato alla «stazione» di San Rocco grazie a un tunnel sottomarino appena ultimato all’interno del quale correrà un nastro trasportatore.
I tradizionali vagonetti riprenderanno la loro corsa verso la Val Bormida dalla zona di San Rocco, dunque non saranno più visibili dal lungomare Matteotti. E non ci sarà più quell’ernorme «gioco del meccano», frutto dell’ingegneria dei primi anni del Novecento, che ha destato meraviglia per decenni dimostrando come fosse possibile sbarcare grandi quantitativi di carbone in poche ore e trasferirli, attraverso l’innovativa «ferrovia aerea» oltre Appennino, nei depositi di San Giuseppe di Cairo.
Ora lo sbarco delle navi carboniere e di quelle cariche di minerali, detti «rinfuse», avviene attraverso mezzi più moderni e assai meno «invasivi» dell’ambiente. Stop alle polveri di carbone che facevano protestare molti abitanti dei quartieri attraverso i quali scorreva la linea funiviaria dei vagonetti o quelli prossimi all’impianto di sbarco, raggiunti da nuvole nere dovute al vento impetuoso che caratterizza Savona e dintorni.
Agli Alti Fondali, quindi piuttosto lontano dall’abitato, il terminal è dotato di uno scaricatore meccanico a «tazze» che raccoglie il materiale nelle stive delle navi e lo riversa in una decina di silos a filo d’acqua collegati al nastro trasportatore sottomarino. Carbone o «rinfuse» raggiungono così la prima stazione dei vagonetti situata non più a Miramare ma in zona San Rocco, più o meno alle spalle del quartiere della Rusca. Tutto ciò è possibile grazie al tunnel sottomarino che attraversa il porto, verso l’imboccatura. E’ stato realizzato senza che dall’esterno nessuno si accorgesse dell’opera ciclopica in corso, opera che ha comportato una spesa di circa 25 milioni euro e richiesto soluzioni ingegneristiche d’avanguardia. Agli Alti Fondali è stato scavato un pozzo profondo una quarantina di metri e poi si è scavato verso la sponda opposta per circa 1800 metri, inserendo nel tunnel sottomarino una condotta d’acciaio larga 2 metri e mezzo che consentirà interventi di manutenzione, ispezione e riparazione.
Il nuovo impianto dovrebbe essere portato a termine nel corso del 2007. Nel frattempo si dovrà pensare anche ai problemi gestionali delle Funivie, azienda attualmente in regime di commissariamento. Sotto la regia dell’Autorità portuale si sta lavorando alla costituzione di una nuova società di gestione dell’impianto, visto che è venuta a scadere la vecchia concessione governativa. Gli interessati sono, come è noto, la cosiddetta «cordata» Campostano-Pensiero-Dellepiane, il gruppo Barone con la Compagnia Chiesa di Genova e la stessa Autorità portuale. In primavera saràemesso il bando per la concessione dell’impianto funiviario: l’ultimo tassello che andrà a completare il complicato mosaico del problema Funivie, legato a quello altrettanto complesso del terminal carbonifero che Savona, con queste prospettive, è in grado di accogliere e risolvere al contrario di Vado Ligure e Genova che di carbone proprio non ne vogliono più sapere.