VADO è disposta a smaltire i rifiuti di Savona ma a «precise
condizioni» che Savona deve accettare. Condizioni che non
riguardano tanto le tariffe quanto l'organizzazione del
servizio: la viabilità, la logistica, per così dire i
"tecnicismi".
E' quanto emerso nell'incontro fiume di ieri mattina in
Provincia tra i Comuni di Savona, Vado, l'Ata e la EcoSavona.
Un incontro serrato ma costruttivo, «in un clima di
collaborazione e confronto», dice il city manager del Comune
di Savona, Nanni Ferro. Sarà lo stesso Ferro, oggi, a
riferire alla giunta comunale di Federico Berruti i
contenuti della trattativa. E a quel punto toccherà alla
giunta savonese dare il via libera affinché l'accordo possa
diventare un contratto ufficiale della durata di cinque
anni, visto che si è discusso di un programma quinquennale.
La sostanza è già nota anche se restano da formalizzare
alcuni dettagli. La chiusura a fine gennaio della discarica
savonese di Cima Montà verrà tamponata con il trasferimento
nell'impianto vadese del Boscaccio dei circa 30 mila
tonnellate di rifiuti solidi urbani che Savona produce ogni
anno. Questo conferimento avverrà ad un prezzo che per il
Comune di Savona dovrebbe aggirarsi sui 57,5 euro a
tonnellata. Tenuto conto che finora i costi savonesi erano
di circa 48 euro a tonnellata, si calcola che Savona pagherà
un rincaro di circa 10 euro a tonnellata che sulla mole
complessiva di riufiti annuali significa circa 300 mila euro
in più.
«Un rincaro inevitabilmente ci sarà - dice Nanni Ferro -
però nell'accordo che la giunta Berruti dovrà valutare sono
previsti anche sconti e premi in caso la nostra mole di
rifiuti sia inferiore al previsto. E teniamo conto che nei
prossimi cinque anni speriamo di avere buone risposte dalla
raccolta differenziata che potrebbe abbattere la quantità
complessiva dei rifiuti e farci risparmiare ancora». «Devo
dire che il management di EcoSavona si è dimostrato molto
preparato e qualificato in tutta questa trattativa -
conclude Ferro - allo stesso modo il Comune di Vado che è
stato serio e collaborativo nell'affrontare un problema che
in questo momento riguarda Savona».
Nell'incontro di ieri Vado ha invece chiarito che più delle
tariffe, che sono ancora ufficiose, l'interesse della
comunità vadese è fare in modo che questa novità non produca
disagi e danni in particolare alla frazione di San Genesio.
A questo proposito l'indicazione del sindaco Carlo Giacobbe
è stata dire: «Prima troviamo la soluzione dei problemi
pratici e solo dopo si discuterà delle tariffe».
Sul tavolo sono così finite le condizioni che Vado pone per
accettare i rifiuti savonesi. Lo stesso Giacobbe ha chiesto
che il numero di mezzi in transito sia ridotto al massimo
(in media cinque camion al giorno) ottimizzando le capacità
di carico ed eventualmente istituendo una stazione di
trasferimento con uno scarrabile: sarà poi questo, a bordo
di un mezzo, a raggiungere la discarica. Ma anche ipotizzato
la possibilità di installare un sistema di videosorveglianza
per tenere sotto controllo i camion diretti al Boscaccio e
la loro velocità. Inoltre che i veicoli viaggino scaglionati
nell'arco della giornata e non in colonna, per ridurre
rischi e disagi, attenendosi scrupolosamente agli orari di
apertura dei cancelli. «In pratica - spiega Giacobbe -
vogliamo evitare il fenomeno dei camion che salgono alla
sera per essere primi all'apertura dei cancelli. Questa
operazione non dovrà essere una mera trattativa commerciale,
il nostro obiettivo è che, pur essendo necessario aiutare
Savona, non si penalizzino eccessivamente gli abitanti di
Vado e San Genesio in particolare».
Sulla strada attuale dovrà essere anche previsto un sistema
di pulizia costante. Mentre l'altra questione rovente è la
realizzazione del nuovo tracciato. Con l'arrivo dei rifiuti
da Savona ci saranno anche ulteriori entrate per il Comune
di Vado, che è l'azionista di riferimento di EcoSavona. Il
che significa che potranno essere reperite nuove risorse per
accendere un mutuo in modo da accelerare la realizzazione
della strada. La stessa Provincia si è impegnata a cercare a
sua volta risorse per contribuire.
Dario Freccero
Giovanni Vaccaro
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