Vado detta le condizioni per i rifiuti di Savona IL SECOLOXIX
la chiusura di cima montà
Sulle tariffe c'è l'accordo, ma Giacobbe vuole garanzie per San Genesio
VADO è disposta a smaltire i rifiuti di Savona ma a «precise condizioni» che Savona deve accettare. Condizioni che non riguardano tanto le tariffe quanto l'organizzazione del servizio: la viabilità, la logistica, per così dire i "tecnicismi".
E' quanto emerso nell'incontro fiume di ieri mattina in Provincia tra i Comuni di Savona, Vado, l'Ata e la EcoSavona. Un incontro serrato ma costruttivo, «in un clima di collaborazione e confronto», dice il city manager del Comune di Savona, Nanni Ferro. Sarà lo stesso Ferro, oggi, a riferire alla giunta comunale di Federico Berruti i contenuti della trattativa. E a quel punto toccherà alla giunta savonese dare il via libera affinché l'accordo possa diventare un contratto ufficiale della durata di cinque anni, visto che si è discusso di un programma quinquennale.
La sostanza è già nota anche se restano da formalizzare alcuni dettagli. La chiusura a fine gennaio della discarica savonese di Cima Montà verrà tamponata con il trasferimento nell'impianto vadese del Boscaccio dei circa 30 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani che Savona produce ogni anno. Questo conferimento avverrà ad un prezzo che per il Comune di Savona dovrebbe aggirarsi sui 57,5 euro a tonnellata. Tenuto conto che finora i costi savonesi erano di circa 48 euro a tonnellata, si calcola che Savona pagherà un rincaro di circa 10 euro a tonnellata che sulla mole complessiva di riufiti annuali significa circa 300 mila euro in più.
«Un rincaro inevitabilmente ci sarà - dice Nanni Ferro - però nell'accordo che la giunta Berruti dovrà valutare sono previsti anche sconti e premi in caso la nostra mole di rifiuti sia inferiore al previsto. E teniamo conto che nei prossimi cinque anni speriamo di avere buone risposte dalla raccolta differenziata che potrebbe abbattere la quantità complessiva dei rifiuti e farci risparmiare ancora». «Devo dire che il management di EcoSavona si è dimostrato molto preparato e qualificato in tutta questa trattativa - conclude Ferro - allo stesso modo il Comune di Vado che è stato serio e collaborativo nell'affrontare un problema che in questo momento riguarda Savona».
Nell'incontro di ieri Vado ha invece chiarito che più delle tariffe, che sono ancora ufficiose, l'interesse della comunità vadese è fare in modo che questa novità non produca disagi e danni in particolare alla frazione di San Genesio. A questo proposito l'indicazione del sindaco Carlo Giacobbe è stata dire: «Prima troviamo la soluzione dei problemi pratici e solo dopo si discuterà delle tariffe».
Sul tavolo sono così finite le condizioni che Vado pone per accettare i rifiuti savonesi. Lo stesso Giacobbe ha chiesto che il numero di mezzi in transito sia ridotto al massimo (in media cinque camion al giorno) ottimizzando le capacità di carico ed eventualmente istituendo una stazione di trasferimento con uno scarrabile: sarà poi questo, a bordo di un mezzo, a raggiungere la discarica. Ma anche ipotizzato la possibilità di installare un sistema di videosorveglianza per tenere sotto controllo i camion diretti al Boscaccio e la loro velocità. Inoltre che i veicoli viaggino scaglionati nell'arco della giornata e non in colonna, per ridurre rischi e disagi, attenendosi scrupolosamente agli orari di apertura dei cancelli. «In pratica - spiega Giacobbe - vogliamo evitare il fenomeno dei camion che salgono alla sera per essere primi all'apertura dei cancelli. Questa operazione non dovrà essere una mera trattativa commerciale, il nostro obiettivo è che, pur essendo necessario aiutare Savona, non si penalizzino eccessivamente gli abitanti di Vado e San Genesio in particolare».
Sulla strada attuale dovrà essere anche previsto un sistema di pulizia costante. Mentre l'altra questione rovente è la realizzazione del nuovo tracciato. Con l'arrivo dei rifiuti da Savona ci saranno anche ulteriori entrate per il Comune di Vado, che è l'azionista di riferimento di EcoSavona. Il che significa che potranno essere reperite nuove risorse per accendere un mutuo in modo da accelerare la realizzazione della strada. La stessa Provincia si è impegnata a cercare a sua volta risorse per contribuire.
Dario Freccero
Giovanni Vaccaro