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Il giornalista Luciano Angelini, già condirettore del Secolo XIX e oggi collaboratore dell'edizione ligure del quotidiano La Repubblica, ci ha inviato questo intervento che volentieri pubblichiamo.

TANTI AUGURI SAVONA 

La tradizione degli auguri ha un suo grande fascino, anche se può suonare rituale e un po' retorica. Fare gli auguri alla propria città e ai propri concittadini non è usuale ma sotto certi aspetti doveroso, oltre che sentito, soprattutto in una fase di grandi attese, di grandi tensioni, di grandi speranze. Ma anche di forti e aspre contrapposizioni.

 Savona, non è un mistero per nessuno, è alla ricerca di un suo futuro. Ci sta provando dopo aver lasciato alle spalle le macerie di un passato in cui la tradizione industriale storica, di tipo fordiano potremmo dire, con grandi fabbriche e migliaia di occupati nella metallurgia, nella chimica e nella siderurgia, ha sostenuto un ruolo determinante, sotto certi aspetti insostituibile o almeno insostituito.

Savona è alla ricerca di una nuova vocazione, di una difficile, anche se non impossibile visione e condivisione progettuale delle sue capacità e possibilità. E' incerta, a metà del guado. Vorrebbe guardare avanti, ma spesso ha il capo volto all'indietro. E' timorosa, diffidente, incerta, troppe volte assente o troppo coinvolta, ma solo per alcuni, nelle scelte da fare. E che andranno fatte, in un senso o nell'altro. Magari condivise e nell'interesse della città.

Cosa augurare, ai savonesi, per Natale e in particolare per il 2007 che è ormai alle porte. Tutto quello che forse ci manca, o forse in parte c'è e non lo sappiamo vedere. Una città a misura d'uomo, rispettosa delle tradizioni, vicina alla sua gente, solidale con chi è nato qui e con chi qui è venuto alla ricerca di una vita meno agra. Una città capace di rispondere alle esigenze dei cittadini, soprattutto i più deboli, di progettare un futuro per i giovani, di fare cultura, di coniugare ambiente e impresa, pubblico e privato, di crescere e di guardare all'Europa attraverso scienza e conoscenza sotto la spinta del Campus universitario e della tanto invocata Cittadella dell'innovazione. Di credere nelle straordinarie risorse del suo porto e in tutto quello che gli sta intorno. Di saper garantire servizi efficienti e assistenza puntuale.

Una città capace di migliorare e migliorarsi, di aprirsi, di attrarre e di accogliere. Capace di dialogare, di discutere, di dibattere, di affrontare senza remore e senza preconcetti anche i temi più spinosi e complicati. Ma anche in grado di contare su gestori della cosa pubblica impegnati, non ottusamente legati a vincoli ideologici, capaci di guardare alla polis e non al proprio particulare. Di agire nell'interesse di tutti e non di pochi. Una città più sicura, più aperta, più forte. Più bella. 

Tanti auguri, Savona!

LUCIANO ANGELINI