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Vado. L'ipotesi progettuale presentata è accattivante, ma i
vadesi non sono gente che si lascia convincere con facilità:
ciò che vogliono, in sintesi, è vedere il progetto finale,
sapere come sarà integrato anche con la piattaforma e quanto
influirà sulla vita della cittadina.
«Secondo me si tratta di un intervento importante - commenta
Doriano Pons -, perché darà una riqualificazione a molte
zone ora degradate. Penso al piazzale marittimo e alle aree
dismesse. Inoltre, se ciò che è stato promesso verrà
mantenuto, sarà anche una buona occasione per creare nuovi
posti di lavoro». Nel bar di Loredana Sussarellu i commenti
si incrociano: «La curiositàè parecchia - spiega la titolare
- Molti sperano che l'operazione porti una maggiore vivacità
e nuovi servizi per gli abitanti».
Una nuova proposta arriva da Paolo e Fabio Incorvaia, il
primo titolare dell'omonimo cantiere nautico e il secondo
titolato campione di moto d'acqua: «Sarebbe bello poter
inserire un centro sportivo per motonautica da corsa. Guido
Cappellini, dieci volte campione del mondo, ha la sua base
sul lago di Como e ha sviluppato un'attività che funziona
benissimo, attira turisti e produce lavoro».
«L'ipotesi presentata non è brutta - commenta Giancarlo
Esposito -, ma Portovado continua ad aspettare che venga
eliminato lo "sperone" dal pontile San Raffaele. Pochi
digeriscono la futura piattaforma, ma poi ci si è resi conto
che, essendo impossibile combatterla, l'unica soluzione era
di bilanciarla. La preoccupazione riguarda il ricircolo
delle acque: poiché le correnti entrano da levante, si
rischia che l'acqua ristagni a Portovado. Conterà poco avere
a terra biblioteche e spazi verdi se poi il mare qui davanti
sarà morto. Inoltre molti a Vado temono che le strutture
previste costino troppo e che alla fine si rinunci a
qualcosa».
G. V.
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