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IL DISEGNO è affascinante. Una vera e propria rivoluzione
urbanistica per il water-front di Vado compreso tra la foce
del Segno e il fortino di San Lorenzo. L'attuale parcheggio
dei camion lascerà spazio ad una piazza spettacoli da 1.500
posti, un mini-porto turistico sul nuovo molo di levante
(alla foce del torrente Segno), altri due "denti" protesi
verso il mare e una piscina coperta. Sono questi, in estrema
sintesi, i contenuti del progetto che si è aggiudicato il
concorso bandito dal Comune.
A vincere è stata l'équipe genovese capitanata da Paolo
Francesco Cevini con studio in piazzetta Chighizola 1. Con
Cevini hanno collaborato Pietro Cevini, D'Appolonia Spa,
Idrotec srl, Viola Ingegneri & Architetti associati, Land
srl, e Annalisa Calcagno Maniglio. Il loro master plan ha
sbaragliato una concorrenza internazionale. Al secondo posto
è arrivato un raggruppamento temporaneo londinese formato da
"Ove Arup & Partners International Limited" con sede a
Londra e i gruppi italiani "Arup Italia s.r.l.", "Mta
associati" e "BAU - Laboratorio di Architettura". Lo studio
Cevini è tra l'altro lo stesso che lo scorso giugno ha vinto
un altro water-front in Liguria: quello per rifare il fronte
mare di Rapallo, nel genovese.
Lo scopo del concorso vadese era - come si legge nel bando -
"ottenere il disegno urbano dell'area: definire, cioè, la
forma ed il contenuto della trasformazione di questo ambito
territoriale, dalla morfologia dello spazio pubblico
all'architettura; il tutto ai fini di una accettabile
transizione tra le aree a destinazione urbana e gli
antistanti interventi previsti dal piano portuale
(piattaforma multipurpose)".
E proprio pensando a una grande "zona di rispetto" tra la
futura piattaforma dei container e la città, il gruppo
genovese ha disegnato il suo elaborato. Sui tre moli sono
previste funzioni turistiche, commerciali, una biblioteca
multimediale, un centro giovani, un auditorium e la nuova
sede dell'Unitre. Più a ponente ci sarà spazio per la
cantieristica e per la spiaggetta di Portovado completamente
rivisitata.
Al concorso in prima battuta si erano iscritti 35
progettisti. Dopo la prima selezione erano rimasti in dieci.
Sulla qualità dei disegni l'allora presidente di Ips Nanni
Ferro (oggi al vertice c'è Roberto Grignolo) si era
compiaciuto per l'elevato livello dei partecipanti. Solo la
provenienza indicava il respiro internazionale: due da
Londra, due da Milano, due da Genova, uno da Valencia,
Vienna, Roma.
Adesso al vincitore andrà la somma di 150 mila euro a titolo
di premio, mentre ai concorrenti dal 2° al 7° posto un
semplice rimborso spese di 20 mila ciascuno.
«Come vertici di Ips esprimiamo grande soddisfazione per il
tenore degli studi professionali che hanno partecipato e che
hanno presentato progetti di caratura, e quindi respiro,
internazionale»è il commento della società pubblic-privata.
Ora resta solo da verificare se in questo progetto gli enti
attuatori crederanno a tal punto da sceglierlo anche per la
fase esecutiva. Dario Freccero
13/12/2006
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