E' TUTT'ALTRO che vicina alla fine la crisi che ha sconvolto
l'Acts alle prese con un profondo buco di bilancio e con la
bufera politica che, recentemente, ha toccato il presidente
Luca Delbene e le sue indennità di carica. Oggi, infatti, il
presidente della Provincia, Marco Bertolotto, e il sindaco
di Savona, Federico Berruti, non si presenteranno
all'assemblea degli azionisti fissata per la mattina (ore 9
prima convocazione, ore 11 seconda convocazione).
La clamorosa decisione è stata annunciata ieri, con un
comunicato congiunto dei due che sono anche i rappresentanti
degli azionisti più importanti di Acts Spa. L'atto significa
nel concreto che Provincia e Comune non aderiranno per ora
alla ricapitalizzazione della società che è il primo passo,
se non per il suo risanamento - che per andare in porto avrà
necessità di cure da cavallo per qualche anno - quantomeno
per il ripianamento dei suoi conti.
La decisione di Berruti e Bertolotto è l'effetto della
scelta di buona parte del consiglio di amministrazione di
Acts spa, che non ha accettato di dimettersi nonostante una
precisa richiesta in tal senso. I due volevano fare piazza
pulita ed avere mano libera: aprire insomma il portafoglio
ancora una volta, ma solo a fronte della certezza di avviare
una nuova fase nella vita della società, con una conduzione
affidata a manager di sicura esperienza.
Per ora, il tentativo è fallito: a dimettersi sono stati
soltanto Sergio Altamura, il vicepresidente socialista di
Acts Spa, ed il consigliere Gianfranco Barbieri (Moderati).
Il presidente Delbene ha annunciato che lo farà oggi, nel
corso dell'assemblea. Ma, in Provincia e in Comune,
risultano non pervenute le dimissioni di Mario Bruzzone,
Carlo Cipollina, Rodolfo Margheritino, Marina Piccardi,
Carlo Vasconi e Renato Viazzi.
Il presidente Bertolotto - che era pronto, come il Comune, a
sborsare 600 mila euro per i debiti di Acts - si dice
«amareggiato» per l'atteggiamento dei consiglieri, un
atteggiamento che mantiene nella bufera la società e ne
blocca il tentativo di risanamento. «Il presidente della
Provincia e il sindaco di Savona - hanno scritto ieri
Bertolotto e Berruti - hanno comunicato al presidente
Delbene la richiesta formale di convocare l'assemblea per
l'approvazione del bilancio di esercizio 2006 e per il
rinnovo del cda entro e non oltre il termine del 28 febbraio
2007. In quella sede Provincia e Comune proporranno
evoteranno la nomina a nuovo presidente della società
dell'avvocato Paolo Marson e tra i consiglieri Luca Becce».
La nuova scadenza è insomma fissata al 28 febbraio (anche se
i consiglieri potrebbero decidere di tirare la corda sino ad
aprile) ed ha i toni dell'ultimatum.
Il sindaco Berruti, dal canto suo, ha confermato: «Voglio
restare sobrio e non scendere in polemiche. Gli
amministratori della società valutino in coscienza
l'opportunità di questo atteggiamento». E aggiunge: «La
ristrutturazione arriverà comunque. C'è un accordo forte con
la Provincia, se non sarà domani (oggi) perché i consiglieri
hanno scelto di non dimettersi, vorrà dire che sarà tra due
mesi».
Antonella Granero
La
bufera sul presidente Luca delbenee le contestazioni
dei revisori dei conti |
le
tappe |
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LA VICENDA che sta travolgendo l'Acts è
iniziata alla fine di ottobre. E' allora
che il collegio dei revisori dei conti
muove le prime contestazioni al
presidente Luca Delbene, accusato di
essersi aumentato lo stipendio in modo
ritenuto "irregolare". Un rilievo che
nel giro di poche ore provoca una serie
di reazioni a catena, con ripercussioni
politico-amministrative, ma anche di
carattere giudiziario. Alla Procura
arriva un esposto anonimo e Luca Delbene
decide di presentarsi spontaneamente al
procuratore della Repubblica Vincenzo
Scolastico. E se a livello giudiziario
tutto sembra esser finito nel nulla, sul
"caso Acts", le cose sono andate in
maniera ben diversa a livello politico.
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