12 Dicembre 2006 LA STAMPA
MAXIOPERAZIONE AVEVA STUDI NEL CAPOLUOGO E AD ALASSIO

Mafia e appalti, c’è un savonese

M. RAFFA - C. VIMERCATI
SAVONA
«
Non più omicidi, ma affari». E’ la filosofia della «nuova» mafia, non meno pericolosa di quella del passato. «Tagli pregiati», questo il nome in codice della maxi-operazione contro la cosca mafiosa dei Rinzivillo, avviata dalla Procura di Caltanissetta e dai carabinieri della compagnia di Gela e del reparto operativo di Caltanissetta, si è occupata infatti degli intrecci - non nuovi, peraltro - tra malavita organizzata e attività economiche, con un raffinato meccanismo di controllo di appalti e subappalti soprattutto nei settori dell’edilizia e smaltimento rifiuti, oltre che in attività «lecite» utilizzate come copertura per il riciclaggio di denaro sporco.
L’operazione, che ha portato all’arresto di 88 persone e al sequestro di decine di attività commerciali e imprenditoriali, ha toccato anche Savona: tra gli arrestati c’è infatti un imprenditore di 44 anni, Giorgio Gallione, titolare dello «Studio G.G.», una società di consulenza per lo smaltimento di rifiuti tossico-nocivi e amianto.
Gallione è accusato di «concorso esterno in associazione mafiosa» (art. 110, 416 bis): secondo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dai magistrati di Caltanissetta, sarebbe stato vicino alla famiglia mafiosa Rinzirillo e in particolare ad Angelo Bernascone, già uomo di spicco dell’organizzazione passato in seguito a collaborare con gli investigatori. Un’ipotesi d’accusa che ieri ha lasciato di stucco chi a Savona conosce l’uomo. «Quando al telegiornale hanno parlato di lui siamo rimasti a bocca aperta - riferisce un amico d’infanzia che ha preferito l’anonimato - non avremmo mai pensato che potesse essere coinvolto in una storia del genere».
Giorgio Gallione, nato a Genova nel 1962, ha trascorso tutta la sua infanzia ad Albisola Capo. Si è poi trasferito a Savona dove ha avviato il suo studio di consulenze nel settore eco-ambientale. La sede, che fungeva anche da abitazione, fino a qualche anno fa era nel centro storico, al 5 di vico Gallico, la traversa di via Pietro Giuria che costeggia la chiesa di San Pietro. Qui, però, nessuno lo conosce.
Poi il trasloco ad Alassio in via privata Neghelli 48, dove però nessuno ricorda di averlo visto. «Sono venuti a cercarlo un paio di mesi fa i carabinieri - dicono i vicini di casa - . Hanno chiesto di lui e della figlia che ha 15 anni».
Dallo scorso febbraio sembra, però, che avesse lasciato la provincia di Savona perchè Giorgio Gallione a quanto pare non restava troppo a lungo nello stesso posto. E infatti l’arresto è avvenuto, l’altra notte, a Pisa durante la maxi operazione che ha impegnato carabinieri e Guardia di Finanza in tutta Italia: i primi con il compito di eseguire gli ordini di custodia cautelare; gli altri con quello di effettuare le perquisizioni e i sequestri di società e documentazioni.
A Savona ieri mattina le Fiamme gialle si sono presentate nello studio del ragioniere commercialista (completamente estraneo alla vicenda) che teneva i libri contabili dell’imprenditore. La Guardia di Finanza ha sequestrato, su ordine del giudice delle indagini preliminari, documenti contabili, fatture, corrispondenza commerciale che ora serviranno agli investigatori per ricostruire l’attività dello «Studio G.G.» e trovare le conferme al castello accusatorio. «Non lo vedevo da un anno e mezzo - dice il professionista -. Di tanto in tanto mi faceva recapitare fatture e altri documenti contabili e ci sentivamo per telefono».
Sul giro di affari di Giorgio Gallione, il commercialista non si sbilancia: «Guardi è tutto sotto sequestro. Non posso certo andare a spulciare tra quei documenti. So soltanto che si occupava di consulenza sullo smaltimento di rifiuti tossici e amianto. A lui si rivolgevano anche amministratori di condominio. Ma davvero non ricordo di più. Posso solo dire che mi dispiace per quello che è successo. Non lo avrei mai immaginato».
Nel passato di Giorgio Gallione c’era stata anche un’esperienza politica: qualche anno fa fa si era presentato alle elezioni comunali a Savona con una lista legata al centrosinistra. Aveva preso soltanto due voti.