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Caccia allo storno: il Governo bacchetta la Liguria

di Antonella de Paola 

Il 12 novembre il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge venatoria ligure, proposta dal cacciatore leghista Bruzzone ed approvata da tutti i consiglieri, di destra e di sinistra, con il solo voto contrario dei Verdi. La legge in oggetto ha infatti nuovamente autorizzato il fuoco contro gli storni, specie in diminuzione su tutto il territorio europeo e, come tale, protetta dai protocolli UE. E ciò, senza giustificare questa decisione con la quantificazione e la caratterizzazione dei danni che questi uccelli avrebbero causato e senza esaminare soluzioni alternative all’ abbattimento, così come prescritto dalla direttiva 79/409/CEE.  

L’ Unione Europea aveva già giudicato illegittima la legge venatoria regionale del 2005, che autorizzava la caccia sia agli storni che ai fringuelli. Per evitare una nuova procedura d’ infrazione, che avrebbe questa volta comportato pesanti sanzioni pecuniarie a carico dell’ Italia (o, più precisamente, della Liguria), il Governo ha così fatto ricorso contro l’ incauta decisione del parlamentino ligure.  

Nel commentare la notizia, l’ assessore regionale a Caccia e Pesca, Giancarlo Cassini, si è detto sorpreso in quanto “con il Governo italiano avevamo predisposto una linea concordata per arrivare a una posizione comune per risolvere il problema. Evidentemente il Governo, dietro le pressioni e le spinte di associazioni animaliste radicali, ha invece accettato la proposta del ministro Alfonso Pecoraro Scanio…Che è un modo neanche tanto velato di dire che la decisione non è stata presa in quanto legittima ma in quanto, dopo aver “tastato” il terreno presso le alte sfere, si era avuta garanzia che la deroga alle leggi europee e nazionali, illegittima, sarebbe stata debitamente appoggiata.  

Ma l’irrefrenabile Cassini non si è fermato qui e ha rivelato, senza peli sulla lingua, chi gli aveva garantito tanta sicurezza: “Non posso al riguardo esimermi dal rimarcare che il provvedimento del Consiglio dei Ministri è stato varato in assenza del Ministro dell’Agricoltura,  Paolo De Castro”.

Nel complimentarmi sia con l’ assessore che con il ministro per il loro modo di intendere la legge, invito entrambi ad andarsi a rileggere la pagina 153 del programma elettorale di centrosinistra che, in materia di prelievo venatorio, promette a chiare lettere il rispetto delle direttive UE.  

In quanto al presunto radicalismo delle associazioni animaliste a cui Cassini imputa questo  “golpe”, sarà bene ricordargli che tutti i sondaggi svolti sul tema della caccia hanno messo in luce che la stragrande maggioranza dei  cittadini (e non di animalisti fanatici). è contraria alla caccia tout court. 

L’ assessore farebbe poi bene a riflettere sui dati relativi agli abbattimenti effettuati in Italia nel 2004/2005 grazie alle deroghe a lui tanto care: più di un milione e seicentomila uccelli, di cui 660.000 fringuelli, 620.000 storni e 150.000 passeri. Tenendo tuttavia a mente che questa cifra è sicuramente molto inferiore al dato reale in quanto ricavata dalle dichiarazioni dei cacciatori stessi, ovviamente interessati a giocare al ribasso. 

Finora il governo Prodi aveva dimostrato verso l’ ambiente il medesimo disinteresse dimostrato dal governo scorso e da quelli che l’ hanno preceduto. Questa notizia ci fa finalmente sperare che la tanto sospirata inversione di tendenza abbia finalmente avuto inizio. Di sicuro, per gli storni il 2007 sarà un anno migliore.  

Antonella De Paola, responsabile Diritti Animali dei Verdi Savona