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Via libera del Comune all'impresa Alce che in cambio offre
la ristrutturazione della chiesetta di Sant'Antonio
11/12/2006
RISTRUTTURARE la chiesetta "sconsacrata" di San'Antonio
Abate, tra via Nizza e via Cilea, nel quartiere delle
Fornaci, e contestualmente creare quattro appartamenti nel
terreno adiacente.
E' questo il senso dell'intervento che l'impresa Alce ha
proposto all'assessore all'urbanistica del Comune Rosario
Tuvè, ottenendo un sostanziale via libera.
Si tratta, in sostanza, di consentire una piccola
lottizzazione (appunto per quattro alloggi) in un terreno
che si trova a fianco al rudere, in cambio però di una
sistemazione della stessa chiesetta che oggi versa in gravi
condizioni strutturali.
«E' una chiesetta sconsacrata ma a cui la gente delle
Fornaci è legata - ha spiegato nei giorni scorsi l'assessore
Tuvè -; visto e considerato che l'impresa, presentando
questo progetto per quattro appartamenti in una zona in cui
è consentito costruire, ha inglobato nell'intervento anche
il restyling di questa chiesa, abbiamo avviato la pratica».
Quattro appartamenti in un quartiere delle valutazioni dei
nuovi alloggi viaggiano ormai sui 4-5 mila euro a metro
quadro sono comunque un bel business.
Ora si tratta di vedere cosa dira la IV circoscrizione di un
intervento che, se da un lato restituisce al quartiere un
monumento dimenticato, dall'altra "copre" di cemento una
zona già intensamente abitata.
Non mancheranno le polemiche in una città che continua ad
essere in preda ad una frenesia immobiliare. «Ormai non c'è
progetto che non preveda nuove case dovunque, persino
attaccate ad una chiesa», dice Marina S. che nella zona si
sta muovendo per raccogliere firme per dire no «all'ennesima
speculazione edilizia».
Troverà una sponda nella Circoscrizione?
D. F.
11/12/2006
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