CAIRO AMBIENTALISTI MOBILITATI LA STAMPA
Discarica Filippa nuovo duello
CAIRO M.
Discarica della Filippa: la «Ligure Piemontese Laterizi» chiede la riapertura del procedimento istruttorio. Replicano dal Comitato per la tutela ambientale: «E noi siamo pronti a ricominciare la battaglia».
E’ lo stesso amministratore delegato della «Lpl», Massimo Vaccari, a spiegare che quello presentato in Provincia e Regione, non è un nuovo progetto: «semplicemente chiediamo l’esecuzione proprio della sentenza del Consiglio di Stato, accolta così con favore dai detrattori di questo progetto. In sostanza, una riapertura del procedimento istruttorio per correggere i vizi dell’atto annullato. Vizi - sottolinea Vaccari – che non riguardano l’impianto, ma l’istruttoria. Semplificando, con la sentenza si chiedeva di verificare la conformità dell’impianto costruito al progetto e alle prescrizioni, che sono ben 72, anche attraverso atti di collaudo, pure a fronte della nuova normativa subentrata e di cui avevamo già tenuto conto». Conclude: «Inoltre dovranno essere verificati i risultati dell’indagine dell’Apat riguardo l’idoneità del sito, controlli che ci risulta siano ormai in fase conclusiva. Insomma, non chiediamo altro che la verifica di quanto abbiamo fatto e stiamo proponendo, verifica tecnica che non abbiamo mai schivato, così come un confronto con istituzioni e cittadini che, però, si basi sui fatti».
Di ben altro avviso l’associazione «Salute, Ambiente, Lavoro» presieduta da Mino Ferrari, che replica: «Siamo pronti a ricominciare la battaglia cento volte, forti della consapevolezza di batterci per la nostra salute e sostenuti dalla totalità dei cairesi e dei cittadini della Val Bormida. Parlando di coerenza, poi, e della reazione della “Lpl” alla variante al Piano regolatore, ribadiamo come insospettisce la preoccupazione, espressa dai lavoratori, di veder morire un’azienda che produce proprio mattoni e materiali per l’edilizia, se poi nelle sue vicinanze potranno essere costruite 97 nuove abitazioni e un asilo; così come fa riflettere l’improvvisa preoccupazione sull’impatto ambientale negativo della lavorazione dei laterizi rispetto ai futuri insediamenti abitativi, visto che fino a oggi nessuno mai si era preoccupato di rumori, polveri, fumi e passaggio di automezzi pesanti».
E anche sulla variante che aumenta l’indice di edificabilità residenziale della zona, ponendo quindi altri parametri riguardo al VIA (valutazione impatto ambientale), si preannuncia una battaglia legale che coinvolgerà anche il Comune di Cairo.