Aria di divorzio tra la Quercia e il sindaco Berruti
la politica
Ieri all'assemblea congressuale dei Ds primo cittadino in un angolo e assessore Ruggeri all'attacco
IL SECOLOXIX
 
QUALCUNO, ben addentro ai meccanismi del partito, è arrivato a definirla «una giornata buia nella storia dei Ds savonesi». E, occorre aggiungere, dell'amministrazione di sinistra che governa la città.
L'assemblea congressuale cittadina dei Ds ha eletto ieri il nuovo segretario comunale: è Paolo Apicella che prende il posto di Luca Martino, entrato nella giunta di Federico Berruti lo scorso giugno. Ma di questo riferiamo a lato. Il dato politico che conta è un altro. La giornata, infatti, ha visto consumarsi l'ennesimo strappo tra il sindaco Berruti e l'assessore regionale Carlo Ruggeri. Ma ha sancito anche quel che molti temevano arrivasse con il freddo dell'inverno: e non per una questione climatica, ma per lo stato delle pratiche (urbanistiche in primis) giacenti a Palazzo Sisto e, soprattutto, per la politica delle "mani libere" dai partiti scelta dal sindaco sin dal primo momento.
Si tratta del gelo tra i Ds stessi, partito di maggioranza relativa in una città rossa da sempre (fece scalpore il sorpasso effettuato da Forza Italia negli anni del berlusconismo rampante) e il sindaco che proprio i vertici della Quercia avevano fortissimamente voluto come segno di svolta e innovazione, anche se non è mai stato (e non è tuttora) un iscritto al partito. Per l'appunto, Federico Berruti. Una scelta che aveva spaccato profondamente la Quercia, parte della quale avrebbe voluto lanciare nella corsa per Palazzo Sisto una diessina doc come Lorena Rambaudi.
La cronaca della giornata, letta in controluce, racconta fatti piuttosto semplici. Il sindaco Berruti si è fermato all'assemblea per poco tempo, all'incirca quello occupato dalla relazione del segretario uscente, e suo assessore, Luca Martino. E' rimasto in fondo all'aula. Poi, ufficialmente per altri ed improrogabili impegni, ha levato il disturbo.
Tuttavia, qualche ora dopo, si è lamentato con lo stesso Martino del trattamento subito. Ovvero, dell'indifferenza con la quale il partito lo avrebbe accolto. Inutili, in questo senso, sarebbero stati gli inviti che gli aveva rivolto la presidenza dell'assemblea a intervenire e, comunque, a sedersi al tavolo di presidenza.
Chi non ha rinunciato ad intervenire è stato invece Carlo Ruggeri, che, al contrario di Berruti, ha seguito tutti i lavori. E, quasi in chiusura, non ha mancato di rimarcare il fatto che - sui temi urbanistici - la sinistra radicale ha poche, ma precise idee ed in nome di quelle propone una lotta senza quartiere. Al contrario, la sinistra di governo ha perso, secondo l'ex sindaco e assessore regionale in carica, «l'audacia delle idee». Un messaggio che non appare certo criptico né per il suo significato, né per il destinatario. Ovvero, l'amministrazione in carica e il sindaco Berruti. Ruggeri ha anche parlato del ruolo del gruppo consiliare. Non è un mistero la difficoltà che Palazzo Sisto attraversa nei rapporti tra la giunta, i partiti e i gruppi consiliari: gli assessori della Margherita non controllano i proprio consiglieri, ma anche quelli dei Ds non sono in piena sintonia con la giunta. E Ruggeri è sembrato riferirsi al gruppo consiliare come "grimaldello" per far entrare le "autentiche" posizioni Ds a Palazzo Sisto.
Nessuno, in questo quadro, è sceso in trincea per difendere il Comune. Neppure il segretario provinciale Giovanni Lunardon. Le critiche del partito a Martino - e Martino era stato il principale sponsor di Berruti nella Quercia - sono cadute senza troppe repliche significative. Tira aria di tempesta, tra i due palazzi contrapposti di piazza Sisto, Comune e "Botteghino" savonese.
Paolo apicella nuovo segretario
l'elezione
Il nuovo segretario comunale dei Ds è Paolo Apicella. Arriva da una delle sezioni più forti del partito, la "Briganti", ed è stato eletto con il 75% dei sì, il 6,8% dei noi, il 17% di astenuti. Ha ottenuto che la sinistra interna non gli votasse contro, ma si astenesse. Un segnale significativo, anche in relazione all'attacco frontale che invece la stessa sinistra interna aveva sferrato contro il segretario uscente Martino. «Farò subito il punto con i segretari di sezione e con i presidenti di Circoscrizione - ha annunciato al Secolo XIX - Certamente tra i miei primi impegni ci sarà la delicata situazione nella III Circoscrizione». Un riferimento alla divisione del gruppo consiliare in due tronconi e alla pasticciata elezione del presidente. L'ipotesi è la staffetta tra il neoeletto Larice e Novaro indicato a suo tempo dal partito.
Luca Martino, dal canto suo, ha attaccato frontalmente la sinistra interna parlando addirittura di «calunnie» per i toni e le parole usate nel documento che chiedeva la convocazione dell'assemblea.
Martino ha tirato d'altronde per la sua strada: da lui è arrivato anche un sì sostanziale alla Margonara. «Oltre alla complessiva riqualificazione di quel comparto dal punto di vista urbanistico, a partire dalla ricucitura del frontemare - ha detto Martino - occorre che il pubblico verifichi in quel progetto anche una concreta occasione di sviluppo economico e di crescita dell'occupazione, innanzitutto come elemento attrattore di arricchimento dell'offerta turistica». Ha concluso Martino: «Se queste condizioni saranno soddisfatte l'amministrazione comunale sarà in grado, nel tempo previsto delle prime settimane del 2007, di proporre al consiglio comunale un indirizzo politico positivo e l'indicazione ai soggetti proponenti di procedere alal redazione del vero e proprio progetto architettonico».
 



17/12/2006