Ho incontrato, e truciolato, con un “mostro” moderno, un vampiro del Duemila 
“INTERVISTA COL VAMPIRO”
Questi nostri “mostri” moderni  

                      Samantha Giribone     versione stampabile

Questa notte ho fatto un incontro particolare. Forse è successo nel dormiveglia o in un bellissimo sogno. Forse era veramente qua con me, riflesso nello splendido mare pieno di luci che brilla laggiù, addormentato (sono le 4 del mattino).

Vero o Falso non importa.

Stanotte ho incontrato, e truciolato, con un “mostro” moderno, un vampiro del Duemila. Un vampiro, che si nasconde nelle tenebre per non impallidire accecato dalla luce oscura delle superstizioni. Un ragazzo omosessuale di 250 anni, costretto a nascondersi in una quotidiana “bara” di mogano…

Un “mostro” che terrorizza i più…ma che vi assicuro, morde molto meno di quanto abbaia…

 Signor Dracula, vuole spiegarci perché lei non si considera l’Anticristo?

 Vede, in primo luogo potrei risponderle affermando che a seguito della mia nascita non si è verificata alcuna Apocalisse. E, poi, scusi mi guardi in faccia, con la camomilla millefiori e i miei chiarissimi vestiti firmati, le sembro forse l’incarnazione del Male?

 Beh, però (forse non proprio in questi termini) qualcuno sembra supporlo…

 Si può dire che io incarni l’Anticristo quanto loro incarnano la Verità. Invece, dovremmo tutti pensare ad essere solo noi stessi, nei limiti della propria legge Morale. E per propria intendo “personale” non “universale/assoluta”.

 Ottima risposta. Complimenti per Diplomazia&Decisione. Ma non mi vorrà far credere che riesce a mantenere tale lucidità in ogni momento, anche davanti ai continui insulti, frecciatine, accuse che le vengono rivolte in continuazione. Mi dica, non si arrabbia mai Lei?

 Da giovane non ero tipo da infervorarsi per chicchessia, anche perché ritengo che chi attacca sia il primo ad avere problemi da risolvere con sé stesso. Poi, devo anche ammettere di aver avuto la fortuna, nella mia vita, di incontrare molte persone intelligenti e brillanti. Se invece, la sua domanda era intesa in senso “politico”…beh, le rispondo con tutta calma che certe frasi mi toccano allo stesso livello di altre “blasfemie” come la guerra, la mancanza di diritti civili… cerco di fare il mio dovere di cittadino, e sul piano strettamente privato, le posso dire che per lo stesso principio per cui ripudiando la guerra non mi arruolo, così se incontro un bell’esemplare del mio stesso sesso, magari pure intelligente, non mi astengo dal tentare un approccio gentile. Anche se sa, alla mia età (250anni ndr.) i reumatismi cominciano a farsi sentire, nonostante le giornate trascorse al riparo nel puro mogano, mi abbiano permesso di mantenere l’agile mente di un ventenne.

 Sì sì capisco. Ostenta superiorità. L’atteggiamento è quello giusto. Ma degli altri cosa pensa? Degli altri “come lei” intendo, usando un’espressione orrenda. Sente una sorta di “appartenenza di classe”?

 Le risponderei di sì, un legame ci deve pur essere. Chiamiamola solidarietà, chiamiamola mutua assistenza… Infondo, nel femminismo non troviamo la stessa cosa? Ogni “minoranza”, sostanziale o formale, necessita di sentire una relazione più forte. Subire ingiustizie crea indubbiamente complicità.

Questo a livello teorico e globale, poi ovviamente a livello personale si mantengono inalterati rapporti di antipatia e simpatia. E poi, dall’alto del mio ostentato egocentrismo, penso che noi siamo “er mejo”. 

Non la facevo così vanesio signor Conte!

Ha parlato d’ingiustizia. Lei si sente una vittima?  

Adagio, vittima è senz’altro un parolone. Dipende da cosa s’intende per ingiustizia. Se l’ingiustizia viene commessa per ignoranza, e non vi è volontà di ferire, rispondo col socratico riso ironico. Per farle un esempio concreto: la mia nonnina non pretendo che capisca o comprenda la mia scelta, perché il suo mondo non è più il mio mondo. Se, invece, l’ingiustizia proviene da chi ha i mezzi culturali per capire che nessun problema reale esiste, allora si tramuta in violenza. In questo senso, posso dire di sentirmi vittima di chi non vuol capire. E lì m’incazzo. Scusi, posso dire che m’incazzo? Perché sa, m’incazzo proprio…!! 

Bene. Vedo che si sta sciogliendo finalmente…allora s’incazza anche lei! Beccato.

 Ecco, me l’ha tirato fuori con e pinze…sì, m’arrabbio perché quando ce vò ce vò…ma la rabbia lascia presto il posto ad incredulità e sdegno. 

Mentre parlava di “voi”, mi è saltato in mente come in ogni cultura (greci, e forse altri che per ignoranza mia non conosco, esclusi) l’omofobia sia abbastanza radicata. Se non vogliamo esagerare, sicuramente l’omosessualità è condannata aspramente da tutte e tre le grandi religioni monoteiste. Secondo lei perché? 

Mi coglie impreparato… non ci avevo mai pensato seriamente. Certo a volte mi sono chiesto come sarebbe stata la mia vita in Grecia…

Se le devo rispondere seriamente, premettendo che io non sono un teologo, immagino che la necessità di preservare la specie stia alla base di tutto. Non ricordo chi, forse lei mi può aiutare, affermava che l’omosessualità è un mezzo che la natura utilizza per rendere sterili gli individui deboli. Una sorta di “selezione naturale”. 

No, mi spiace, non la so aiutare.

Secondo, Lei la Paura che ruolo gioca in questo? 

“L’oppio dei popoli” mira da sempre al controllo. Indurre la gente ad aver paura di “noi” è un modo per controllarla ed indirizzare l’attenzione su un “non-problema” al fine di disorientarla e distoglierla dai problemi reali. 

E a Lei, Signor Vampiro, di cosa ha Paura? 

Beh, prima se vuole posso dirle cosa mi infonde coraggio: la Speranza. Io spero che i figli delle mie migliori amiche vivano (se omosessuali) senza dover affrontare i problemi che ho dovuto affrontare io, o più banalmente, che il ragazzo che mi piace mi sorrida più spesso… In base a questo posso dirle che la mia unica paura è la “stasi”: il non progredire dell’umanità, la mancanza di memoria degli errori del passato. Mi fa paura anche l’incapacità basilare che ha l’uomo di co-abitare con l’altro uomo.  

Ha accennato a “problemi”. Quelli con l’esterno sono a tutti tristemente noti, ma Lei ha (o ha mai avuto) problemi con sé stesso? 

Essendo cresciuto in un determinato ambiente culturale e famigliare, da bambino avvertivo queste pulsioni come “anomale” rispetto al resto, anche se non ho mai sentito qualcosa di sbagliato propriamente in me. Con l’arrivo dell’adolescenza e di un’identità sessuale più forte e marcata, ho subito rifiutato l’idea di essere io “l’errore”. Quindi non ho mai avuto problemi nell’accettare me stesso. 

La cito : “determinato ambiente culturale e famigliare”. La domanda nasce spontanea, problemi coi suoi genitori?  

La faccio molto breve: mia madre è molto credente, e dal mio punto di vista la sintetizzerei nella frase “predica bene e razzola male”. Se lo sapesse mi vorrebbe bene lo stesso, però sarebbe capace di esclamare: “io ti vorrei bene anche se fossi un delinquente!”, rimarcando in questo modo un mio,presunto, peccato. Mio padre, invece, lo considero molto omofobico: preferisco non dilungarmi nel parlarne quindi. Il suo ostentato “machismo” mi ha sempre molto urtato i nervi, fin da bambino. 

A proposito, cosa ne pensa Lei del cosiddetto “machismo”? 

Lo trovo comico. Probabilmente sono loro quelli che hanno problemi con loro stessi o con la loro ostentata “mascolinità”. Poi io sono come le ho già detto un egocentrico, quindi preferisco parlare di me. 

Bene, bene mi scusi se ho divagato.

Outing, mai pensato? 

Poco per volta lo sto facendo, però penso che sia più questione di riservatezza che di vergogna. “Sono solo fatti miei”. 

Domanda secca: cosa pensa del gay-pride? 

Credo che sia una manifestazione giusta. L’orgoglio omosessuale si ricollega a quello che dicevo prima dell’appartenenza di classe. Poi, per motivi di convivenza e rispetto, non pretendo certo che venga organizzato in Vaticano.

Comunque, alla versione by-night parteciperei volentieri…Sa, alla luce del sole (e dei riflettori) è tutto più difficile… 

Cosa pensa dei PACS? 

Li ritengo un primo passo verso quel progresso necessario di cui parlavo prima. Molti Paesi sono di certo più avanti di noi…ma sperare fa sempre bene. 

Cosa pensa dell’adozione da parte di coppie omosessuali? 

Idem come sopra. Anche se la società deve prepararsi. Per quanto riguarda un mio eventuale figlio, l’educazione e il dialogo aperto sarebbero fondamentali, quindi penso che riuscirei a non farlo sentire a disagio. 

La Signora Oriana Fallaci esprimeva la sua posizione contraria all’adozione omosessuale, o soprattutto alla fecondazione eterologa, scrivendo che si sarebbe sentita “derubata del suo utero”… 

Innanzitutto, questa Signora era una grande scrittrice ed intellettuale (anche perché se dicessi il contrario so che Lei lo cancellerebbe dall’intervista!), tuttavia, non condivido molte delle tesi della Signora, anche perché a quanto Lei mi dice io sarei un “buonista”…

Avverto nelle sue parole una sottile ironia…che potrei censurare se le mie vedute non fossero così larghe… Mi ringrazi piuttosto!

In chiusura…ha qualcosa da dire a chi la osteggia o a chi invece si trova nella sua stessa condizione?

O, meglio, Marzullianamente…si faccia una domanda e si dia una risposta!  

PRESTO…è QUASI L’ALBA… 

Ehm…vediamo…347-71280… No, scherzo…

Sinceramente, posso farmi la domanda che spesso mi pongo…se dovessi rinascere, vorresti essere eterosessuale?  

...E poi…mi metto a ridere… 

Ora scappo…anche se in realtà non sono così “anormale” da morire all’alba…ma il suo collo femminile non può abbeverarmi a sazietà…Au-Revoir!  

Buonanotte Signore, è stato un onore…ora fugga, il giorno sta arrivando e lei deve forzatamente rientrare nella sua “cassa d’anonimato”…a presto.

 SAMANTHA GIRIBONE (FEATURING MISTER VAMPIRO)