Tonnellate di ceneri sepolte sulla collina di Passeggi
la circoscrizione: «emergenza ambientale»
La montagna di "veleni" rischia di franare. Pronto un piano di bonifica
IL SECOLOXIX
 
TONNELLATE di residui tossici sono sepolti sulla collina di Passeggi, alle spalle di Zinola, proprio a ridosso del depuratore consortile. E' la pesante eredità lasciata dall'inceneritore per rifiuti che il Comune smantellò agli inizi degli anni Ottanta senza preoccuparsi troppo della sua messa in sicurezza. Tant'è che quella montagna di ceneri è tornata a far parlare di sé, dopo oltre vent'anni di silenzi. Il rischio (per il momento solo teorico) è che essendo situata lungo un pendio, possa lentamente franare con conseguenze sotto il profilo ambientale.
Per questa ragione l'amministrazione comunale aveva commissionato un progetto preliminare di bonifica del sito che consiste essenzialmente nella realizzazione di fasce lungo il versante di Zinola, adatte a contenere gli eventuali movimenti del terreno impregnato di sostanze inquinanti. Il progetto, consegnato a Palazzo Sisto l'agosto scorso dal geologo Diego Minuto, prevede un investimento di 1,5 milioni di euro.
Una somma importante per un intervento che il Comune conta di realizzare in tempi ragionevolmente brevi, magari con il sostegno finanziario della Regione. L'obiettivo è duplice: scongiurare, ovviamente, situazioni di pericolo; e mettersi in regola sotto il profilo giuridico-amministrativo, dal momento che la presenza di siti come quello in questione non è più tollerata dalle normative vigenti in tema ambientale.
Ad esercitare pressioni affinché si provveda a bonificare al più presto la collina di Passeggi, è poi la stessa comunità di Zinola attraverso la IV circoscrizione. Dopo anni di esposti e petizioni popolari, la "Quarta" aveva deliberato all'unanimità, lo scorso ottobre, un documento che sollecitava l'assessorato all'Ambiente ad intervenire. La settimana scorsa la risposta dagli uffici di via Maciocio: «E' pronto il progetto preliminare di bonIfica». Il primo passo è compiuto. «Finalmente il Comune ha compreso e recepito la complessa pericolosità e la rilevanza delle richieste formulate dai consiglieri di circoscrizione e dai 230 cittadini firmatari delle petizioni popolari» afferma il consigliere di minoranza Renzo Briano. A suo avviso la "collina dei veleni"«contiene quasi certamente diossine, metalli pesanti ed altre sostanze cancerogene». Veleni che avrebbero già contaminato il territorio attraverso il percolato dell'ex inceneritore. Briano suppone che i liquami, non essendo stati incanalati in apposite condotte, possano aver inquinato le falde acquifere e il torrente Madonna del Monte, «con conseguente contaminazione delle spiagge adiacenti il fiume Quiliano nel quale confluisce il piccolo corso d'acqua».
«Il sito è inquinato - confermano all'ufficio Ambiente - ;tuttavia le indagini chimiche che abbiamo effettuato sono tranquillizzanti. Non sappiamo su cosa basi le sue convizioni il consigliere Briano. La percolazione è minima e per quanto concerne il "movimento " della collina è tenuto costantamente sotto controllo tramite sensori». Era stata l'Arpal, già nell'estate del 2005, a chiedere al Comune di affrontare il problema della stabilità della collina. Le indagini dell'Agenzia avevano evidenziato «superi di rame, zinco e idrocarburi». E la diossina? «Non mi risulta ne sia stata accertata la presenza - sostiene il geologo Minuto -. Non esiste un'emergenza ambientale e non c'è nulla che possa avere rilevanza sotto il profilo sanitario. Ciò che il Comune intende fare è semplicemente un intervento di sistemazione del versante lungo il quale sono state sepolte le ceneri, allo scopo di regolarizzare la posizione dell'ex discarica dal punto di vista amministrativo».


29/11/2006