L'Università alla svolta soldi e idee per il rilancio IL SECOLOXIX
domani vertice in provincia
Pronto un milione di euro da investire nel 2007. Ok di Regione e rettore
 
L'UNIVERSITA' di Savona vive il suo momento più cruciale. Salire sul treno della crescita entro il 2007 "agganciandosi" al progetto del futuro polo dell'innovazione e della tecnologia che sorgerà agli Erzelli di Genova, o perderlo definitivamente. Ne sono consapevoli i partecipanti alla riunione convocata per domani in Provincia dal presidente Marco Bertolotto. Invitati, Giancarlo Grasso (Camera di Commercio), Federico Berruti, sindaco di Savona, Alessandro Schiesaro (Spes), Luciano Pasquale, (Unione industriali).
Nell'occasione si parlerà di nuove strategie per la società di gestione del Polo universitario savonese, dopo l'appello formulato due settimane orsono da Bertolotto, il quale ora si dice pronto a investire risorse rilevanti nel campus di Legino (un milione di euro solo nel 2007) purchè siano rivalutate alcune delle scelte strategiche «rendendo la realtà universitaria locale - aggiunge il presidente della Provincia - più reattiva nel rispondere al mutare delle richieste che giungono dal mondo economico imprenditoriale e sociale». È bene ricordare che recentemente è esplosa una vivace polemica per una considerazione di Bertolotto sulla "utilità" dell'università a Savona. Ma ora il confronto sembra tornato nei canali ortodossi.
«Il 2007 - osserva Alessandro Schiesaro della Spes - per Savona sarà l'anno della cittadella dell'innovazione tecnologica. Si tratta di saldare un legame forte tra gli Erzelli e Legino. Ossia spetterà a noi fare in modo che il piano dell'Ateneo genovese diventi un progetto integrato con Savona. Non abbiamo altre strade. E, anzi: ritengo che da subito per raggiungere questo obiettivo sia necessario alzare il gioco con altri soggetti. Mi riferisco al coinvolgimento più ampio di chiunque sia in grado di sostenere questa linea. L'accordo del progetto integrato c'è già sulla carta, ora sta a noi svilupparlo. A questo punto auspico soltanto che i soci attuali sostengano progetti e programmi».
«A Legino - aggiunge il sindaco Federico Berruti - siamo in grado di offrire all'Università uno sviluppo di 16 mila metri quadrati che, se occorresse, potrebbero essere anche raddoppiati. I prossimi dodici mesi saranno cruciali per noi, impegnati a portare a Savona parete delle attività di ricerca, o corsi per l'energia rinnovabile o riguardanti la logistica della Facoltà di Ingegneria. E di questo abbiamo già il sostegno del rettore e del presidente della Regione. Il Comune di Savona è impegnato a inserire nel nuovo Puc (piano regolatore) tutte le indicazioni urbanistiche necessarie a favorire questo sviluppo. E poi dobbiamo vincere la sfida di coinvolgere le aziende attirando investimenti privati per saldare definitivamente le realtà universitaria ed economica».
Ma c'è vera sintonia tra i soci nei progetti sul tappeto? «Sapere, ricerca, formazione - risponde Berruti - sono vincenti. Mi sono chiesto anch'io se l'Università serva a Savona e mi sono risposto di sì, se tutti continueremo a perseguire gli unici obiettivi possibili».
«L'impegno della Provincia - sostiene il presidente Marco Bertolotto - rimane quello di individuare una strategia di sviluppo per il campus di Legino, rilanciando il ruolo e la specificità del polo accademico savonese. Tuttavia penso sia venuto il momento di ripensare una strategia per l'università. Se si vuole mettere a punto un piano efficace di sviluppo è necessario partire da ciò che si è. Nel 2007 la Provincia di Savona investirà oltre un milione di euro, a testimonianza di quanto creda fortemente in questa opportunità. Ma questo rilevante impegno richiede una chiarezza d'intenti e di strategia, individuando in una più forte connessione della nostra sede universitaria con i settori economici più rilevanti dell'economia locale. Mi riferisco alla Piaggio a Villanova, al piano regolatore portuale e alla logistica. Noi dobbiamo quindi investire nel sapere, unica merce rara del futuro, sfruttando tutte queste opportunità».
«Indirizzare la formazione verso l'eccellenza - è la formula lanciata da Giancarlo Grasso, presidente della Camera di Commercio di Savona - tra ricerca, possibilità offerte dalla Facoltà di Ingegneria, ma anche dalla logistica sempre più di attualità, senza trascurare neppure il turismo. L'ente camerale è stato il primo a sostenere l'idea dell'Università savonese in quanto eravamo convinti della grande opportunità di un polo formativo. E siamo stati pure i primi a proporre di allargare ad Albenga l'Ateneo accogliendo la richiesta di ospitalità della Facoltà di Agraria che arrivò gli anni scorsi dall'ex rettore Pontremoli. Non in antitesi con il campus di Legino, ma per completarlo. Un progetto che non abbiamo mai abbandonato, ma che sicuramente non è tra le priorità di oggi. Nel 2007 dobbiamo cogliere l'opportunità di fare un salto di qualità sfruttando ogni chance che si presenti».
Personalmente, ha mai avuto dubbi sull'utilità dell'Ateneo savonese?
«Mai. In quanto non è venuta meno negli anni l'aderenza del progetto complessivo con lo sviluppo economico provinciale».
angelo verrando