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NESSUN disimpegno a Ferrania, anche se la centrale non si
dovesse fare per motivi "tecnici". La cordata genovese
Messina-Malacalza-Gavio, rappresentata dal presidente
Gambardella continuerà a rimanere a capo dell'azienda di
pellicole valbormidese, anche se non si potrà realizzare la
maxi -centrale termoelettrica da 800 megawatt.
Intanto partiranno da subito i filoni di sviluppo legati
alle biomasse, ricerca, fotovoltaico, alla lavorazione del
silicio, al settore medicale- digitale, con lo sblocco dei
20 milioni di euro di fondi pubblici. La proprietà manterrà
il suo impegno a Ferrania a patto però che si trovi qualcosa
di "alternativo" da realizzare nel sito, in accordo tra
istituzioni e privati. Cosa non è ancora dato saperlo. Per
gli imprenditori l'accordo di programma con inserita la
centrale rimane comunque il punto di riferimento.
Così si è concluso ieri pomeriggio il serrato vertice
istituzionale a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico,
che iniziato poco dopo le 15 è durato circa tre ore e si è
concluso con l'approvazione del lodo-Burlando. Il presidente
della Regione ha siglato un'intesa con Gambardella, davanti
all'Unione Industriali e agli enti locali (Comune e
Provincia).
Dopo aver ribadito la validità complessiva dell'accordo di
programma stipulato nei mesi scorsi, che comprende anche la
centrale, Claudio Burlando davanti ai tecnici ministeriali (Borghini
e Minopoli) ha confermato la disponibilità dei 20 milioni di
euro, depositati al Cipe. A patto che «l'accordo di
programma parta"». Sulla questione "centrale" Burlando è
stato esplicito. Per il momento rimane sullo sfondo. «Le
istituzioni volevano capire se gli investimenti e l'impegno
dell'azienda fossero legati solo a questo. Ci è stato
assicurato che così non è».
Anche se la centrale non si dovesse fare, «l'azienda è
disponibile a seguire percorsi e progetti alternativi». La
Regione ha ribadito la disponibilità a dare il via libera
alla mini-centrale a biomasse (combustibile a legna),
superiore a 4 megawatt: «Sull'altra non dipende da noi- ha
preso le distanze Burlando- bisogna verificarne gli aspetti
tecnici, la compatibilità con le nuove norme nazionali ed
europee». I rappresentanti delle istituzioni presenti al
vertice- per la Provincia il presidente Bertolotto e
l'assessore Peluffo, per il comune di Cairo l'assessore
Battaglino- hanno precisato che sino ad oggi non è stato
depositato alcunatto per l'avvio delle procedure di
realizzazione della centrale.
Intanto i sindacati sono cauti. La richiesta di
cassaintegrazione per 250 dipendenti è sospesa sino a
domani, ma a fronte dell'annunciata verifica sulla
fattibilità dell'accordo di programma precisano: «Non siamo
disposti a firmare l'accordo sulla cassa, sino a quando non
sarà chiaro in cosa consistano le ipotesi di sviluppo
alternative alla centrale. Un salto nel buio a cui non siamo
disponibili».
28/11/2006
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