FOGLI MOBILI

La rubrica di Gloria Bardi  

ESTOTE PARATI

(La bioetica in Consiglio Comunale) 

La scorsa settimana ho chiesto al nostro redattore di pubblicare un ordine del giorno teso a sollecitare l’introduzione della RU486 tra le offerte terapeutiche dell’ASL 2, nella speranza che venga portato a vari Consigli Comunali...LEGGI...

Si tratta di un documento che ho scritto e messo all’ordine del giorno del Consiglio di Finale Ligure, perché venisse votato.

Credo infatti necessario che si diffonda consapevolezza, conoscenza e assunzione di responsabilità dinanzi ai temi della bioetica, tendenti a generare indirizzi di biopolitica tali da risultare obbliganti per tutti, con ricadute pesantissime sul destino di noi tutti o delle persone a cui vogliamo bene.

Ricordo, ad esempio, una persona politicamente impegnata che a proposito della fecondazione assistita mi disse che invece che a votare al referendum sarebbe andato al mare, intanto lui i figli li aveva già.

Bel servizio che costui avrà fatto ai suoi figli se un giorno dovessero ritrovarsi sterili (e la sterilità è in aumento costante) e impossibilitati ad accedere alla fecondazione perché una serie di persone quel giorno sono andate al mare. Ma il “marinaro” con cui ho parlato forse confidava sul suo bel portafogli, che lo mette al di sopra degli impedimenti, che tali restano solo per i “poveri cristi”.

Intendo dire che i temi biopolitici ci condizioneranno in modo pesantissimo, la possibilità di soppesare le opportunità offerte dalla tecnologia biomedica o dalle biotecnologie in senso più ampio, valutare costi e benefici, soppesare i costi dei “sì” e dei “no”, e normare la materia secondo il principio di laicità.

Il che significa non rinunciare ai propri valori o alle proprie visioni del bene, ci mancherebbe altro, ma astenersi dall’imporle agli altri.

Su queste cose sono però sovente intervenuta e non è il caso di tediare i lettori con le solite argomentazioni. Il fatto nuovo che voglio proporre è proprio quello testimoniato da quell’odg: portare alla discussione dell’organismo democratico più prossimo alla cittadinanza temi a cui la cittadinanza deve farsi sensibile, recettiva, informata, competente.

Né è giusto lasciare questi temi a chi dirige o a chi governa, soprattutto in assenza di una cultura della laicità. Ciascuno deciderebbe “secondo coscienza”, senza considerare che decide per coscienze che non sono la sua.

Il dibattito dell’altra sera ha rivelato varie impreparazioni.

Innanzitutto disagio,tanto che un esponente della margherita vi si è sottratto, abbandonando l’aula. Diversi hanno sostenuto la loro contrarietà all’RU486 in quanto contrari all’aborto, senza considerare che si tratta di argomentazione fuori tema, dal momento che non si chiedeva un sì o un no alla liceità dell’aborto, che è legge dello stato, ma al “come” di esso: chirurgico o farmacologico.

L’argomentazione corretta avrebbe dovuto spiegare perché scegliere una forma più invasiva di esso contro una meno invasiva: di questo si tratta.

Un assessore ha poi condizionato il voto a questioni di tipo medico, come se un documento di indirizzo politico fosse un protocollo di validazione medica. Non chiedevo di assumersi responsabilità scientifiche ma solo ed esclusivamente politiche, proprie di persone che rappresentano le istanze della cittadinanza. La sperimentazione non compete certo ai consigli comunali. In questo caso è già stata fatta all’estero e l’ASL non ha che da importare il brevetto, come hanno già fatto altre aziende sanitarie.

Insomma, è evidente che resta molto lavoro da fare su temi nei confronti dei quali c’è rigetto, inabitudine e chiusura ma è anche chiaro che, proprio per questo, è necessario insistervi, farli entrare nei linguaggi, nei pensieri e nelle preoccupazioni di tutti, a partire da chi si è fatto avanti per governare.

Alla fine però il risultato c’è stato: la delibera di indirizzo, destinata all’ASL e agli enti sovrordinati in materia socio-sanitaria,è stata approvata con 10 voti favorevoli  contro 8 contrari.

Per la prima volta in tre anni di votazioni compatte e prive di qualsiasi breccia, si è costituita una maggioranza trasversale, al di là degli schieramenti.

Tra poco, sulla scia del caso Welby, verrà data la stura al tema dell’eutanasia e anche su quello saremo chiamati a riflettere. E io coinvolgerò il mio parlamentino e i giornali che di esso si occupano.

Spero che altri lo facciano. Spero che si crei una catena del pensiero, del confronto, della presa in carico dei problemi comuni.

Quindi, per i miei colleghi del Consiglio Comunale, questo è un avviso ai naviganti. Prima o poi si replicherà sulla biopolitica: estote parati.   

Gloria Bardi

   www.gloriabardi.blogspot.com

 

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