De Cia attacca Margherita e Sdi«Strategia destabilizzante»
crisi nel centrosinistra   IL SECOLOXIX
C'E' UNA PRECISA strategia destabilizzante dietro le recenti iniziative politiche dei socialisti in Provincia e della Margherita a Palazzo Sisto. Forse persino concordata tra le parti.
E' la suggestiva tesi del capogruppo dei Ds in Comune, Roberto De Cia. Che si chiede se con questi chiari di luna sia opportuno portare avanti il progetto del Partito Democratico.
De Cia ne ha per tutti. Accusa il presidente della Provincia, Marco Bertolotto, di avere aperto «una fase destabilizzante» con le sue sortite, «calcolate», sulle alleanze e sull'Università. Spara sull'«ala più ulivista della Margherita» per avere prodotto un documento (quello sul piano regolatore, ndr) «che nel metodo e nel merito non può essere condiviso» e che in più ha il torto, secondo lui, sposare le posizioni «dell'ala più radicale della maggioranza». Vale a dire Rifondazione e Comunisti italiani.
L'ex segretario dei Ds non risparmia neppure gli amici socialisti che avrebbero preso a pretesto le parole di Bertolotto «per aprire una resa dei conti» con l'obiettivo di fare proprio la festa al presidente».
De Cia non si preoccupa di gettare benzina sul fuoco. E per concludere elogia l'atteggiamento del proprio partito che dimostra la pazienza di Giobbe.
«Ma non si può pensare che si possa andare avanti così - avverte De Cia -; prima o poi verrà il momento in cui i nostri amici e alleati dovranno necessariamente uscire dalle ambiguità e dalle manovre precongressuali, se si vuole veramente avere attenzione verso gli interessi economici e sociali della città».