GIOVEDÌ, 30 NOVEMBRE 2006 La Repubblica
FERRANIA E´ MURO CONTRO MURO ARRIVA LA CASSA

Ieri mattina l´azienda ha comunicato ai sindacati che farà partire immediatamente le lettere per la cassa integrazione ed a nulla è valsa la mediazione dell´Unione Industriali. Si è così arrivati alla rottura con una convocazione immediata dell´assemblea dei lavoratori, la richiesta di blocco dello stabilimento ed altre forme di lotta che saranno stabilite quanto prima. «I veri azionisti di Ferrania sono i lavoratori - dice Giorgio Cipollina della Cisl - perché con tutti i soldi che ci hanno rimesso e ci stanno rimettendo si può dire che sono loro a mandare avanti l´azienda da ormai molto, troppo, tempo». «La proprietà di Ferrania ha detto che farà di tutto per dare attuazione all´Accordo di Programma, ma al tempo stesso ha detto che farà ricorso in tutte le sedi legali che riterrà opportune per contestare la validità dello stesso Accordo di Programma - afferma Pino Congiu della Uil - E´ un comportamento contraddittorio assolutamente inspiegabile. Speriamo che la verifica che le istituzioni hanno deciso di fare nei prossimi giorni si svolga realmente al più presto e magari a Genova». «A questo punto non sappiamo più cosa pensare - afferma Fulvio Berruti della Cgil - noi ci auguriamo che l´azienda torni al più presto sulle sue decisioni perchè il muro contro muro non serve e nessuno». «Sulla questione Ferrania abbiamo assistito, ancora una volta, ad una catastrofe annunciata così commentano il capogruppo regionale di Forza Italia Morgillo e il consigliere Matteo Rosso. «Già si era capito che la Giunta Burlando non era stata in grado, nei mesi precedenti, di far applicare gli impegni assunti dall´accordo di programma e la reazione della proprietà di questi giorni è la dimostrazione palese che anche l´incontro a Roma non ha portato ‘buoni frutti´». «Come avevamo preannunciato nella seduta del Consiglio regionale del 21 novembre - continuano i Consiglieri azzurri - la situazione era sembrata veramente grave, anche alla luce delle voci di palazzo che davano il ministro dell´Ambiente contrario all´ipotesi, derivanti dagli impegni contrattuali assunti, relativi alla centrale di 800 megawatt».