I partiti salvano il sindaco IL SECOLOXIX
crisi sventata a palazzo sisto
Rinnovata la fiducia, «ma più dialogo sui grandi temi urbanistici»
 
IL SINDACO mostra i muscoli. E si salva dall'assalto dei consiglieri "ribelli", anche grazie all'aiuto dei partiti. Il giorno dopo l'attacco che otto consiglieri (Margherita, Rifondazione e Comunisti italiani) hanno sferrato alla sua poltrona, Federico Berruti risponde con un documento duro, in cui, di fatto, ribadisce il ruolo guida della sua giunta non ammettendo "interferenze" di sorta da parte del consiglio. E ottiene garanzie dai partiti per poter continuare a portare avanti il suo mandato.
Tempesta in un bicchiere d'acqua? Buffet con tarallucci e vino? Scomodando il Manzoni si potrebbe citare l'abusata strofa "ai posteri l'ardua sentenza". Che però rispecchia i fatti. La poltrona di Berruti, almeno per il momento, è salva. E il giovane sindaco, superato l'impasse dei consiglieri rivoltosi, può andare avanti nella guida della città.
Alla riunione convocata nel tardo pomeriggio con giunta, capigruppo e segretari dei partiti Berruti è arrivato con il sorriso sulle labbra. E non solo per merito di una vignetta che circolava nei corridoi con una battuta umoristica all'indirizzo del consigliere della Margherita Livio Giraudo. Il sindaco ha incassato e studiato le contromosse. Con cura. Staccando solo per una breve pausa pranzo (un panino consumato in fretta tra una telefonata e l'altra).
Nessuna atmosfera pesante, a Palazzo Sisto, prima del summit in Sala Rossa. Anzi. Arrivo degli ospiti alla spicciolata, pacche sulle spalle, chiacchiere da bar (le vacanze di Natale alle Canarie, i primi freddi, i malanni di stagione).
Un confronto che è iniziato in ritardo rispetto all'orario stabilito e che si è protratto fino alle 21.
Il sindaco ha preso la parola sottolineando i punti salienti del documento, spostando, rispetto a martedì, (quando aveva criticato soprattutto il metodo adottato dai consiglieri "ribelli") la discussione sul merito della vicenda. E chiedendo, di fatto, la fiducia ai presenti.
Una fiducia che è stata garantita, tra gli altri intervenuti, dal segretario provinciale della Margherita, Alfio Minetti, il quale ha condiviso il contenuto del documento firmato da Berruti e assicurato il suo sostegno fino alla fine del mandato.
Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore ai Quartieri, Francesco Lirosi, pure della Margherita: «Appoggio totale a Berruti».
I partiti hanno, in definitiva, preso le distanze dagli "aventiniani", scongiurando una crisi che, a sei mesi dall'insediamento, avrebbe scatenato un putiferio a Palazzo Sisto.
Il segretario provinciale di Italia dei Valori Davide Giribaldi ha diffuso una nota in cui ha rinnovato la sua fiducia al sindaco Berruti e alla giunta, sottolinenando che «solo attraverso il dialogo continuo tra tutte le componenti della coalizione è possibile ottenere la piena realizzazione del programma amministrativo, evitando intuili fraintendimenti che certo non producono alcun beneficio». Un dialogo più costante tra i gruppi, specie sugli argomenti di importanza strategica, come i grandi progetti urbanistici, è stato invocato da più parti, mentre anche Gianfranco Barbieri, segretario provinciale dei Moderati, ha dato piena fiduca a Berruti.
Voce fuori coro Giuseppe Casalinuovo, capogruppo della Margherita, che ha alzato i toni del dibattito accusando i Ds di aver messo le mani sulla città gestendo le grandi operazioni edilizie attraverso le cooperative, citando, come esempio, il caso della Metalmetron.
«Epilogo positivo non solo per la riconferma del sindaco ma anche per la piena condivisione del suo documento sulle linee programmatiche relative ai temi urbanistici» il commento conclusivo di Giovanni Lunardon, segretario provinciale del Ds.
Rossella Galeotti