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Non accenna a placarsi la polemica sull'Acts. Domani nel
consiglio di amministrazione dell'azienda trasporti il
presidente Luca Delbene presenterà l'annunciato dossier
difensivo per spiegare le ragioni della doppia indennità
che prendeva da inizio anno: ovvero lo stipendio da
presidente più una parte (2500 euro su 3700 disponibili)
per il ruolo da direttore che ricopriva da gennaio.
Illustrerà il dossier ai membri del cda e ai revisori
dei conti e poi chiederà di inoltrarlo ai soci
azionisti, in primis Comune di Savona e Provincia. Ma il
caso della doppia indennità rischia di essere solo il
principale di una serie di contestazioni contro la
gestione Delbene. Nelle ultime ore si sono infatti
rincorse le voci (per ora solo tali, senza denunce né
altro) di una sua gestione allegra anche per quello che
riguarda frequenze dei viaggi, acquisti con carta di
credito aziendale e altre spese non strettamente
riconducibili all'incarico aziendale.
E' tra l'altro emerso che ad accusare Luca Delbene
rispetto alla doppia indennità sia stato un
rappresentante del consiglio che appartiene al suo
stesso partito (i Ds) e avrebbe trasmesso una velina
informativa al collegio dei revisori azionando così il
terremoto. E altre veline, appunto su altre spese
"incriminate", potrebbero partire nelle prossime ore.
Per molti, insomma, il vero terremoto non è ancora
arrivato.
Di certo c'è che le prime scosse hanno già azionato un
meccanismo di presa di distanza dal cda Acts. Il primo a
farlo è stato il vicepresidente Acts Sergio Altamura che
nel consiglio di venerdì scorso ha chiesto di
verbalizzare la sua richiesta «di un'indagine esterna
per verificare tutti i conti di Acts così da garantire
sia i consiglieri, sia gli azionisti, e fare chiarezza
su tutto». A seguire si è registrata la presa di
posizione anche di Gianfranco Barbieri, altro
consigliere di Acts. E ieri si è aggiunta Marina
Piccardi, che come membro del cda ha precisato: «Chi
scrive è stata l'unica a votare contro l'approvazione
dell'ultimo bilancio che evidenziava una situazione al
collasso - ha scritto - il progetto Metrobus è
archiviato, altre attività collaterali sono in costante
perdita. A questo punto è chiaro che la vicenda di
Delbene, pur grave e ingiustificabile, rischia di
diventare una "foglia di fico" dietro cui nascondere la
mancanza di strategie».
Una soluzione drastica è quella che propone Forza
Italia: il commissariamento. L'ha chiesto il presidente
della V circoscrizione Antonella Frugoni. «Come è stato
possibile che un cda abbia potuto ridurre un'azienda in
uno stato così disastroso? Chiediamo che vengano sospesi
i rinnovi dei cda e nominato un commissario». E ieri ha
rincarato la dose il consigliere comunale Fabio Orsi (Fi).
«Appreso della grave situazione dell'Acts; considerato
il ruolo di primo piano del Comune tra gli azionisti;
interpello il sindaco affinché riferisca al consiglio su
quale sia la posizione dell'Amministrazione nonché se
intenda porre in atto iniziative formali nei confronti
del presidente Acts».
Dario Freccero
09/11/2006
Forza Italia chiede il commissariamento e una relazione
del sindaco in consiglio comunale sui provvedimenti che
intende adottare
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