Acts, scontro in consiglio il numero due si è dimesso IL SECOLOXIX
Delbene ha consegnato il suo dossier difensivo
Il vicepresidente Altamura sbatte la porta: «Non ha più senso il cda»
 
L'ATTESO terremoto c'è stato solo in parte. Il consiglio di amministrazione di Acts Spa che si è svolto ieri pomeriggio ha preso atto delle tesi difensive del presidente Luca Delbene sulla doppia indennità (per dieci mesi ha preso sia lo stipendio da presidente, sia parte di quello da direttore) ma la successiva discussione si è prolungata troppo. Così il cda si è chiuso con l'accordo di ritrovarsi mercoledì prossimo per tirare le somme ed esprimersi sulla relazione che Delbene ha consegnato in sua difesa e verrà inviata agli azionisti di Acts.
Cosa c'è scrito in questa relazione? In due paginette Delbene ha ripercorso le tappe della sua presidenza per chiarire la regolarità della doppia indennità e soprattutto la buonafede. La tesi è questa: «Ho sempre rinunciato alla doppia indennità di presidente di Acts Spa e Acts Linea per un motivo morale, ma quando si è aggiunta anche la direzione, per il pensionamento del direttore Ivaldo, considerato che ero io a raccoglierne gli oneri, ho ritenuto automatico prendere una parte della sua indennità». E così ha fatto da gennaio ad oggi sommando altri 2500 euro mensili (di 3700 totali) al suo stipendio da presidente. Un'operazione sconosciuta al cda e bollata dai revisori dei conti come "irregolare".
Poi è iniziata la discussione. «Per una questione morale, ed in considerazione della "caccia alle streghe" che ormai coinvolge tutti, ritengo che tutti quanti dovremmo dimetterci come gesto di garanzia e rispetto nei confronti dei soci azionisti - ha detto il vicepresidente Sergio Altamura - Io lo faccio subito e chiedo sia messo a verbale». Dopo di lui hanno preso la parola gli altri del cda ma senza accogliere il suo "suggerimento".
«Rispetto le posizioni di tutti - ha ripreso Altamura in serata - ma credo che dimetterci fosse l'unica cosa sensata in un momento in cui l'azienda è in grave crisi economica e gli azionisti hanno bisogno di chiarezza per ripartire da zero. Restando nel cda cosa andiamo a raccontargli? Che dopo il caos è già tutto a posto? Assurdo».
«Dimettersi? Non mi sembrava il caso - ha spiegato il consigliere Gianfranco Barbieri - non è così che si risolvono le cose. Io prendo atto della relazione di Delbene e mercoledì voglio concludere la discussione. Resto della mia idea iniziale: è vero che Delbene aveva più incarichi e quindi più lavoro, ma aumentarsi l'indennità cosìè stata una procedura scorretta».
Non è finita. Sempre ieri lo Sdi ha fatto una richiesta choc: «Preso atto della relazione del collegio dei revisori di Acts - ha scritto la segreteria - riteniamo necessario sgombrare il campo da voci e illazioni tendenti a minare la rispettabilità delle persone in un momento così delicato, e ciò può avvenire solo con l'esposizione pubblica di tutte le spese effettuate dal presidente di Acts Spa e Acts Linea nonché dei rispettivi membri dei cda». E per ribadire questa richiesta il segretario Sdi Paolo Caviglia, nella sua qualità di assessore comunale, ha convocato per lunedì mattina alle 11 i revisori dei conti in Comune per chiedergli lumi su tutte le spese sospette.
Dario Freccero


11/11/2006