L'operazione Punta Crenasui tavoli della Procura IL SECOLOXIX
L'intervento era finito del mirino dell'urbanistica
Il cantiere posto sotto sequestro dopo i sopralluoghi della Forestale
 
Finale. L'intera pratica edilizia, relativa all'intervento di demolizione e di ricostruzione della palazzina situata su Punta Crena, a Varigotti, è stata sequestrata ieri mattina,dalla Guardia Forestale e consegnata alla Procura della Repubblica. A far scattare l'operazione sono stati i controlli, richiesti dall'assessorato all'Urbanistica ed effettuati sul cantiere nell'ultimo, che avrebbero confermato una difformità tra il volume concessionato negli anni '60, epoca in cui venne costruito l'immobile e lo stato di fatto, dichiarato agli uffici comunali nell'istruzione dell'iter urbanistico. In pratica, nella richiesta di demolizione e di ricostruzione presentata dai privati e già approvata dall'amministrazione Cervone e dalla Regione, si sarebbe fatto riferimento a un volume maggiorato rispetto a quello realmente esistito e oggi non più esistente in quanto già demolito. Per cui l'aumento del 15 per cento della volumetria, previsto dal prg, sarebbe stato applicato a un volume già accresciuto di circa 100 metri cubi. Un'incongruenza più volte denunciata dagli stessi abitanti che si sono sempre detti contrari all'intervento. «Abbiamo sollecitato i sopralluoghi - ha detto il vice sindaco Giovanni Ferrari - perché erano emerse alcune incongruenze nella pratica urbanistica, rilevate dai tecnici del Comune e che, oggi, ci hanno portato ad avviare il procedimento per la revoca della concessione edilizia anche sull'edificio residenziale».
Sull'intervento edilizio di Punta Crena, infatti l'amministrazione Richeri aveva già posto un deciso fermo, bocciando la richiesta, avanzata dai privati e finalizzata anche alla costruzione di sessanta box auto interrati. La battaglia contro il progetto era stata più volte rilanciata anche dai Verdi. Una decina di giorni fa l'allarme era nuovamente scattato quando il cantiere aveva riaperto senza che fosse stato apposto alcun cartello. Ed è stato proprio questo avvio in sordina, abbinato ai rilievi dei tecnici comunali, che hanno portato il comune di Finale a richiedere sopralluoghi pressochè giornalieri che hanno portato al sequestro.
Silvia andreetto


11/11/2006