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Cairo. Emissioni inquinanti oltre i limiti di legge in
Valbormida. La situazione relativa alla presenza di fumi
e polveri presenti nell'aria è stata rilevata dalle
centraline della Provincia. Un allarme inquinamento che
ha allertato i comuni di Cairo e Carcare, che tramite la
polizia municipale hanno disposto una serie di
sopralluoghi sul territorio, per individuare le
possibili fonti di inquinamento.
I risultati della recente campagna straordinaria di
controllo della Provincia, effettuata non soltanto
tramite centraline, verranno analizzati in una riunione
convocata per domani mattina in Comune a Cairo.
L'assessore all'ambiente Giancarlo Battaglino ha
convocato enti, amministratori e comandanti della
polizia municipale.
Nel mirino oltre alle emissioni da traffico anche quelle
delle industrie della zona. Infatti ieri mattina una
pattuglia congiunta dei vigili dei due maggiori centri
valbormidesi ha fatto visita allo stabilimento
elettromeccanico ex-Magrini, ora Trench, a Bragno, per
monitorare la situazione e capire il funzionamento degli
impianti. Sopralluoghi compiuti anche in altre fabbriche
della zona, oltre al polo carbonifero dell'Italiana Coke
e delle Funivie, già oggetto di campionamenti speciali
ai camini da parte dell'Arpal.
L'obiettivo è segnalare le possibili fonti di
inquinamento per disporre poi accertamenti tecnici più
dettagliati da parte delle autorità competenti. La
Provincia durante la campagna straordinaria di
monitoraggio ha preso in esame un elenco di possibili
sostanze inquinanti per quanto riguarda la Valbormida.
In particolare le polveri sottili PM 10, depositi di
polveri, il "particolato", ovvero sostanze polverose
derivate da combustibili per auto e industrie, anidride
solforosa, ossido di zolfo, prodotti da gasolio
"pesante" e impianti di riscaldamento e Nox, ovvero gas
inquinanti. Gli sforamenti rilevati anche nei giorni
festivi con sofisticate attrezzature, riguardano
soprattutto queste sostanze. «Ci sono stati ripetuti
superi, ma la situazione non è allarmante, vogliamo
capire da dove proviene l'inquinamento. Abbiamo chiesto
agli enti locali di indicarci i punti critici» rassicura
Enrico Paliotto, assessore provinciale all'Ambiente, che
segue la vicenda a stretto contatto con il dirigente
Vincenzo Gareri. Entrambi spiegano come l'Asl non abbia
per il momento sollevato particolari preoccupazioni:
«Gli sforamenti rientrano nella soglia di attenzione,
per il momento sono da ritenere fisiologici».
Alberto Parodi
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