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Albissola Marina. Dopo le multe per le irregolarità nei
cartelli stradali che il sindaco di Stella, Anselmo
Biale, ha pagato di tasca propria, la burocrazia
colpisce ancora duro. Stavolta è toccato al primo
cittadino di Albissola Marina, Stefano Parodi, che ha
ricevuto un avviso di garanzia per la violazione
dell'articolo 328 del Codice penale, relativo alle
omissioni in atti d'ufficio. In realtà l'illecito
contestato è di natura puramente formale, ma è bastato
per accendere la bagarre politica con un'interrogazione
in consiglio comunale presentata dall'opposizione.
Il nodo della vicenda risale a quando il sindaco firmò
un provvedimento per effettuare un ricovero coatto (che
tra l'altro venne portato a termine senza problemi). Le
normative prevedono che, dopo la richiesta da parte di
un tutore e del medico, convalidata dal Cim, tocchi al
sindaco firmare il provvedimento e che entro 48 ore
questo debba essere notificato al giudice tutelare. Ma
in quell'occasione, invece che attraverso un messo
comunale, l'atto venne inviato con una normale
raccomandata con ricevuta di ritorno che è giunta oltre
il termine.
Abbastanza per far scattare automaticamente l'iscrizione
dello stesso sindaco nel registro degli indagati.
«Dovrebbe essere una questione puramente formale - si
limita a commentare il sindaco Parodi - La nostra
posizione è chiara. La cosa importante è che il
provvedimento fu preso valutando attentamente la
situazione e rispettando le normative. L'eventuale
carenza dovrebbe essere stata invece sulla procedura di
notifica al giudice tutelare. In ogni caso lasciamo che
la magistratura porti avanti il proprio lavoro».
A sollevare la questione è stato il capogruppo di
opposizione Luigi Silvestro (gruppo "La tua Albissola
Marina") che ha presentato un'interrogazione per
conoscere i motivi dell'avviso di garanzia e per sapere
se la questione riguardasse altre persone. «Non siamo
usi aprire linciaggi morali né strumentali su questioni
ancora tutte da chiarire - spiega il segretario dei Ds
albissolesi, Claudio Bruzzone - Al di là dei giudizi
negativi strettamente politici sull'amministrazione, non
si dovrebbero esprimere affrettati giudizi. Ci
piacerebbe però che il sindaco, senza violare segreti
istruttori o la propria privacy, informasse il consiglio
comunale sui termini della vicenda. Troppo spesso nel
passato abbiamo assistito a linciaggi morali affrettati,
osceni e fuori luogo nei confronti di amministratori di
centrosinistra».
Giovanni Vaccaro
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