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«Le stupidaggini commesse da Delbene sono poca cosa
rispetto alla pesante responsabilità politica che devono
assumersi i sindaci Ruggeri e Berruti e il presidente
della Provincia Bertolotto, per avere abbandonato l'Acts
al suo destino».
E' l'opinione di Franco Orsi, espressa (non a caso) alla
vigilia del consiglio d'amministrazione forse più
drammatico della storia recente dell'azienda trasporti.
Il vicepresidente forzista del consiglio regionale
prende la mira e apre il fuoco con il tempismo del
politico consumato. Spara sulla coalizione di
centrosinistra «che utilizza l'Acts - dice - per una
resa dei conti tutta interna alla maggioranza, senza
alcun riguardo per le conseguenze che la stessa può
avere sui servizi resi ai cittadini».
Secondo Orsi in questo quadro di «rissa totale» il
presidente dell'Acts è diventato un bersaglio fin troppo
comodo. Le sue «stupidaggini» un pretesto per scambiarsi
colpi proibiti. Il leader di Forza Italia non è affatto
tenero con Delbene («Uno che non conosce neppure il
codice civile non può fare il presidente di una spa»),
ma si preoccupa che lo scaricabarile di queste ore non
diventi un modo per nascondere le vere responsabilità.
«Delbene ha la colpa di essersi attribuito un compenso
per il quale era necessaria la delibera del consiglio
d'amministrazione, come ti insegnano già in seconda
Ragioneria. Detto questo - prosegue il consigliere
regionale di Forza Italia - è necessario chiedersi chi
abbia consentito a Delbene di svolgere per così tanto
tempo oltre alle funzioni politiche di presidente,
quelle tecniche di direttore, per le quali non era
chiaramente all'altezza. La risposta è semplice: gli
azionisti di maggioranza, ossia la Provincia e il Comune
di Savona. Per oltre un anno il cda dell'Acts ha atteso
invano l'indicazione di un nome a cui affidare la
direzione dell'azienda. Ma quel nome non è mai uscito
per beghe interne al centrosinistra; nel frattempo si
sono buttati al vento, sempre per la stessa ragione,
centinaia di migliaia di euro per la progettazione di un
metrobus alla fine accantonato».
Oggi al consiglio d'amministrazione dell'Acts Delbene
presenterà un dossier a sua difesa. Il gesto disperato
di un uomo lasciato solo, anche dal suo partito, i Ds.
Forza Italia (rappresentata tra l'altro autorevolmente
in Acts Linea dal vicepresidente Carlo Cipollina) a
livello comunale chiede il commissariamento
dell'azienda, ma Orsi si mette di traverso: «Troverei
gravissimo che si utilizzasse questa querelle per fare
piazza pulita degli attuali assetti societari».
L'ex consigliere comunale Roberto Cuneo che fu tra i
primi a segnalare l'inadeguatezza di Delbene per il
ruolo che ricopriva, oggi afferma: «Gli attacchi alla
sua persona puzzano di trappola per prenderne il posto
più che di ansia per migliorare la cosa pubblica». E
Cuneo, non a caso, cita più volte l'assessore socialista
Paolo Caviglia, tra coloro che dopo aver "tutelato" la
posizione di Delbene oggi lo mettono in croce. «Dopo
avergli consentito di dilapidare milioni di euro, questi
censori oggi si accorgono che qualcosa non va. E'
ridicolo - conclude Cuneo -: devono andare tutti a
casa».
B. L.
10/11/2006
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