Orsi attacca: «Delbene ha commesso stupidaggini ma l'Acts è allo sbando per colpa di Comune e Provincia»
Il consigliere regionale forzista è contro il commissariamento. Oggi consiglio d'amministrazione
IL SECOLOXIX
 
«Le stupidaggini commesse da Delbene sono poca cosa rispetto alla pesante responsabilità politica che devono assumersi i sindaci Ruggeri e Berruti e il presidente della Provincia Bertolotto, per avere abbandonato l'Acts al suo destino».
E' l'opinione di Franco Orsi, espressa (non a caso) alla vigilia del consiglio d'amministrazione forse più drammatico della storia recente dell'azienda trasporti. Il vicepresidente forzista del consiglio regionale prende la mira e apre il fuoco con il tempismo del politico consumato. Spara sulla coalizione di centrosinistra «che utilizza l'Acts - dice - per una resa dei conti tutta interna alla maggioranza, senza alcun riguardo per le conseguenze che la stessa può avere sui servizi resi ai cittadini».
Secondo Orsi in questo quadro di «rissa totale» il presidente dell'Acts è diventato un bersaglio fin troppo comodo. Le sue «stupidaggini» un pretesto per scambiarsi colpi proibiti. Il leader di Forza Italia non è affatto tenero con Delbene («Uno che non conosce neppure il codice civile non può fare il presidente di una spa»), ma si preoccupa che lo scaricabarile di queste ore non diventi un modo per nascondere le vere responsabilità.
«Delbene ha la colpa di essersi attribuito un compenso per il quale era necessaria la delibera del consiglio d'amministrazione, come ti insegnano già in seconda Ragioneria. Detto questo - prosegue il consigliere regionale di Forza Italia - è necessario chiedersi chi abbia consentito a Delbene di svolgere per così tanto tempo oltre alle funzioni politiche di presidente, quelle tecniche di direttore, per le quali non era chiaramente all'altezza. La risposta è semplice: gli azionisti di maggioranza, ossia la Provincia e il Comune di Savona. Per oltre un anno il cda dell'Acts ha atteso invano l'indicazione di un nome a cui affidare la direzione dell'azienda. Ma quel nome non è mai uscito per beghe interne al centrosinistra; nel frattempo si sono buttati al vento, sempre per la stessa ragione, centinaia di migliaia di euro per la progettazione di un metrobus alla fine accantonato».
Oggi al consiglio d'amministrazione dell'Acts Delbene presenterà un dossier a sua difesa. Il gesto disperato di un uomo lasciato solo, anche dal suo partito, i Ds. Forza Italia (rappresentata tra l'altro autorevolmente in Acts Linea dal vicepresidente Carlo Cipollina) a livello comunale chiede il commissariamento dell'azienda, ma Orsi si mette di traverso: «Troverei gravissimo che si utilizzasse questa querelle per fare piazza pulita degli attuali assetti societari».
L'ex consigliere comunale Roberto Cuneo che fu tra i primi a segnalare l'inadeguatezza di Delbene per il ruolo che ricopriva, oggi afferma: «Gli attacchi alla sua persona puzzano di trappola per prenderne il posto più che di ansia per migliorare la cosa pubblica». E Cuneo, non a caso, cita più volte l'assessore socialista Paolo Caviglia, tra coloro che dopo aver "tutelato" la posizione di Delbene oggi lo mettono in croce. «Dopo avergli consentito di dilapidare milioni di euro, questi censori oggi si accorgono che qualcosa non va. E' ridicolo - conclude Cuneo -: devono andare tutti a casa».
B. L.


10/11/2006