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IL PRESIDENTE dell'Acts Luca Delbene si dimetterà
dall'incarico a metà settimana. Subito dopo le riunioni
di giunta fissate da Provincia e Comune di Savona per
individuare il percorso per uscire dalla crisi che
attanaglia l'azienda trasporti. E' l'ultima
indiscrezione trapelata ieri da Palazzo Sisto. Dopo i
conti drammaticamente in rosso, lo scandalo della
"gestione allegra" del m anager diessino: o l'Acts
cambia registro o è la fine. Il passo indietro di
Delbene dovrebbe accelerare il percorso di rilancio
dell'azienda.
Sulla vicenda i Ds rompono, intanto, il silenzio durato
oltre una settimana nel corso della quale tuttavia la
dirigenza del partito è stata molto vigile e attiva.
Il segretario provinciale Giovanni Lunardon ieri ha
raccomandato «grande attenzione ma anche grande
prudenza» da parte di tutti, in un mento così difficile
per l'azienda e, di riflesso, per gli enti azionisti.
«Lasciamo la parola a loro - ha detto - senza
contribuire con interventi scomposti e spesso
strumentali a rendere ancora più confuso una quadro che
invece necessita di chiarezza».
La vicenda è delicata anche per i Ds che sei anni fa si
resero protagonisti di una strategia spregiudicata per
assicurare a Delbene (all'epoca consigliere comunale)
quella poltrona.
E oggi che Delbene ha deluso le aspettative, ecco il
"benservito" del segretario diessino. «Anche alla luce
degli ultimi avvenimenti - ha affermato Lunardon - credo
sia necessario accelerare e rendere più radicale il
percorso di rinnovamento dell'intero sistema Acts nella
direzione dell'efficienza e della managerialità. Penso
che la difficile fase che si aprirà nei prossimi giorni
debba saldamente rimanere nelle mani degli azionisti,
dentro un percorso che deve essere interamente e
pienamente istituzionale, deve coinvolgere tutti gli
azionisti presenti in assemblea, senza cedimenti verso
alcuna forma di interferenza politica, di qualunque
genere e da qualunque parte provenga». Un messaggio,
questo, rivolto soprattutto ai socialisti .
Poi la "stoccata" a Delbene: «Credo inoltre che, per
riportare serenità in un clima che si sta rapidamente
avvelenando - dice Lunardon - il presidente debba
mettere gli azionisti nelle condizioni di decidere il
futuro dell'azienda. Sono certo che il senso di
responsabilità ispirerà le scelte del presidente in un
momento così delicato per l'azienda».
I Ds auspicano infine «che la vicenda Acts sia occasione
di riflessione per il governo di tutte le aziende
pubbliche, che hanno bisogno di efficienza e di
competenza se vogliono stare sul mercato e di scelte
chiare che si ispirino a questi principi».
Con l'azzeramento dei vertici dell'azienda a Provincia e
Comune spetterà il delicato compito di rimettere in
piedi l'Acts con uomini e programmi credibili. Forse è
scoccata l'ora di un manager vero per la presidenza, di
un esperto in trasporti che sappia traghettare la
società fuori dalla crisi.
BRUNO LUGARO
12/11/2006
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