La terra desolata. Non si tratta della celebre opera di
Thomas Stearn Eliot. E' la condizione in cui versa nelle ore
notturne la stazione ferroviaria di Savona. A causa della
carenza di personale, il locale presidio Polfer rimane
scoperto, rendendo di fatto la stazione a forte rischio
criminalità.
Una situazione segnalata ieri - dalle segreterie regionali e
provinciali della Filt-Cgil e dal personale di bordo RSU -
con un comunicato rivolto al prefetto. «Siamo sull'orlo di
esplodere - spiega Flavio Beltrami della RSU - Finora non è
successo nulla di grave tranne l'incendio del 21 febbraio
scorso e qualche episodio spiacevole ma di poco conto.
Inoltre si vuole spingere tanto Savona sotto il profilo
turistico e, poi, si offre un pessimo biglietto da visita
della città. I treni internazionali che arrivano nelle ore
notturne sono accolti da una situazione di potenziale
pericolosità. Per non parlare delle lacune in tema di
antiterrorismo che si vengono a creare».
C'è poi l'impossibilità di intervento sui treni: «Da quando
il capotreno ha funzione di secondo macchinista - conclude
Beltrami - anche gli scompartimenti del treno rischiano di
trasformarsi in terra di nessuno durante la corsa. Con il
risultato che, se accade qualcosa e i passeggeri si
rivolgono al personale di bordo, quest'ultimo non sa davvero
a chi rivolgersi. Non si può ogni volta chiamare il 113».
Raffaele Di Noia
20/10/2006
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