16/10/2006
Tra gennaio e settembre 2006 la concentrazione di polveri
sottili nell'aria di Savona ha fatto registrare sforamenti
dei limiti per ben 57 volte. Nel 2005 i casi di superamento
dei limiti del materiale particolato inquinante, ossia la
presenza del cosiddetto PM10, erano stati 53. In base ai
controlli eseguiti dall'agenzia regionale per l'ambiente (Arpal),
c'è stato quindi un aggravamento nelle condizioni dell'aria
che respiriamo in città.
La circostanziata denuncia è della quinta circoscrizione
che, alla luce dei più recenti dati forniti dall'Arpal ha
votato all'unanimità un allarmato ordine del giorno
presentato da Amiliano Monticelli del gruppo "A sinistra per
Savona", da inviare urgentemente in Comune affinchè si
mettano in atto tutte le misure necessarie per la tutela
della salute dei cittadini.
«Nel programma del sindaco - è scritto nel documento - al
capitolo "tutela dell'ambiente" noln si evidenzia alcun
cenno inerente alle problematiche legate alle sostanze
microinquinanti e a eventuali misure correttive. Ma i primi
dati del 2006 indicano un drastico aumento rispetto al 2005
degli episodi di superamento dei limiti consentiti dalla
legge. Qui è necessario non sottovalutare la questione ma
garantire con appropriate soluzioni la qualità della vita
dei cittadini».
La situazione viene ciclicamente alla ribalta. L'Arpal, nei
suoi rapporti annuali ha spesso indicato le strade savonesi
più soggette a inquinamento di biossido di azoto, di zolfo
con presenza di PM10. Corso Ricci, ad esempio, risulta la
via con le più alte emissioni, ma nell'elenmco figurano pure
via Corsi, via Stalingrado e corso Colombo.
Ma il problema è che le centraline per il rilevamento della
qualità dell'aria in città e nel resto della provincia, sono
da molti considerate insufficienti. A dirlo non sono
soltanto gli ambientalisti che vorrebbero un monitoraggio
capillare su Savona, Vado, Quiliano e la Valbormida. Lo
aveva scritto anche la Regione Liguria nel Piano di tutela
della qualità dell'aria del 2004 che, per quanto riguarda
l'area savonese prevedeva l'inserimento di tre stazioni di
rilevamento in più, mentre per le due già installate a
Quiliano-Vado consigliava lo spostamento in una «zona più
idonea».
Ma a distanza di tempo è rimasta lettera morta la stessa
richiesta di conoscere tempestivamente le strade e i
quartieri in cui le concentrazioni di smog e l'accumulo di
PM10 sono più alte, ossia tali da rappresentare una minaccia
per la salute dei cittadini.
Con le polveri sottili che continuano a "sforare" anche nei
quartieri più periferici della città, mentre continua ad
essere preoccupante il dato sul benzene provocato dal
traffico soprattutto nel centro cittadino.
Angelo Verrando
L'Arpal:
«Pronti a un confronto»ma c'è il rischio dello stop
alle auto |
norme severe |
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C'è il rischio di limitazioni drastiche
del traffico in determinati quartieri
oppure, meno drasticamente, che vengano
previsti più lavaggi delle strade per
evitare il continuo sollevamento delle
sostanze inquinanti nell'aria. I
superamenti dei limiti nelle
concentrazione di Pm10 per tutto il
2005, poi confermati dai dati del 2006,
nei primi mesi di quest'anno avevano
fatto scattare il piano di emergenza del
Comune. Sono stati stanziati 15 mila
euro in più, e avviata una
collaborazione con la Provincia per
individuare un maggior numero di siti
nei quali collocare le centraline di
controllo.
Ma l'aumento degli episodi di "supero"
dei limiti imposti dalla legge dalle 53
volte del 2005 ai 57 giorni nei soli
primi nove mesi del 2006, indica che la
qualità dell'aria è peggiorata e che
quindi la situazione del
microinquinamento urbano si è aggravata.
La legge in materia è severa.
Attualmente prevede che la
concentrazione media annua di Pm10 non
vada oltre i 40 microgrammi per metro
cubo. Mentre impone che entro l'anno
2010 il livello delle sostanze nell'aria
sia inferiore ai 20 microgrammi. Il Pm10
è infatti una frazione di polvere
immediatamente inalabile dall'organismo
umano e quindi in grado di penetrare
nell'apparato respiratorio danneggiando
naso, bocca e polmoni.
Per evitare danni allla salute i tecnici
puntano a un controllo capillare
dell'aria. «L'Arpal - dice Bruno Soracco,
direttore generale dell'Agenzia - ha
acquistato con mezzi propri la
strumentazione tecnica per i
campionamenti e le sinergie con il
Comune e la Provincia. Siamo pronti a un
confronto sulle polveri sottili e a
fornire ogni tipo di informazione».
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