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GLI ANGOLI DIMENTICATI DI SAVONA

LA CAPPELLA BALBI

di Aldo Pastore

Quanti cittadini  Savonesi conoscono la Cappella Balbi?
O, per essere più precisi: quanti sono gli abitanti di Villapiana che sanno dove si trova questa Cappella?
Ed allora: consiglio a quanti ignorano l' esistenza di questo nostro, piccolo tesoro d' arte di recarsi in via Torino al numero civico 114 rosso, nel tratto della via interposta tra via Giuseppe Verdi e via Amalfi.

Lì troveranno   una porta di legno ( rigorosamente chiusa da anni), tuttora adornata da austeri rilievi architettonici, che vogliono indicare l'antica nobiltà del sito (VEDI... FOTO1...)

Se avranno la fortuna di reperire le chiavi ( presso la Sede della Croce Bianca di Savona) potranno entrare e scoprire un locale assai angusto ( un autentico scrigno), di una decina di metri quadrati di superficie, il quale riceve una flebile luce da due piccole finestre inferrate, che si affacciano su via Torino.

Che cosa è possibile trovare all' interno di questo piccolo locale?

Procediamo con ordine:

Dunque: ci troviamo di fronte ad un patrimonio pittorico di  notevole interesse, che dovrebbe fare onore ed essere di vanto a tutta la comunità savonese, anche perchè gli affreschi, sopra illustrati, risalgono alla seconda metà del 1700 e sono stati attribuiti, dopo diverse diatribe interpretative, al pittore savonese Giovanni Agostino Ratti ( 1699 - 1775).
Fanno testo, in questo senso, le approfondite ed accurate ricerche di vari studiosi, tra i quali desidero citare, in particolare, la Professoressa  Flavia Folco e Giuseppe Buscaglia, autore, tra l'altro, della splendida pubblicazione: GIOVANNI AGOSTINO RATTI: PITTORE - INCISORE -  CERAMISTA.

Ma questo piccolo locale è importante non soltanto per la sua valenza artistica, ma anche per la sua illustre storia.
La Cappella, infatti, è l' unica struttura sopravvissuta della dimora residenziale dei Marchesi Balbi, che risaliva, presumibilmente, alla metà del Cinquecento.
Negli anni '30 del 1900, la fatale espansione edilizia cittadina invase i terreni circostanti la vecchia villa, contribuendo alla nascita del quartiere di Villapiana.
L'Impresa Astengo e Savio, demolito l' antico palazzo, ormai fatiscente,  risparmiò la Cappella
( già, in allora, vincolata) e la inglobò nel nuovo palazzo di civile abitazione situato in via Cadorna ( oggi via Amalfi).

Con atto stipulato il 26 aprile 1932, la Croce Bianca di Savona acquistò dai Signori Astengo Ing. Carlo Agostino, Astengo Dott. Ottavio, Astengo Cav. Giuseppe e Savio Ing. Giuseppe, i locali al piano-terra del nuovo palazzo per insediarvi un servizio sanitario ambulatoriale, rivolto a tutti i cittadini del quartiere ed, in particolare, agli operai della Scarpa Magnano.
Nel contratto di acquisto venne compresa anche la Cappella, successivamente adibita, per molti anni, a magazzeno.

Ora è giunto il tempo di realizzare il recupero di questo piccolo gioiello, di valorizzarlo e, soprattutto, di restituirlo alla legittima fruibilità di tutti i cittadini savonesi.
Ma non possiamo pretendere che le spese per realizzare tutto questo programma vengano a cadere  sulle spalle della Croce Bianca, la quale, con il suo modesto bilancio finanziario, deve, nell' interesse della nostra intera collettività, investire le sue risorse nell' acquisto di nuove e sempre più sofisticate autoambulanze e, soprattutto, delle apparecchiature più avanzate per garantire la vita e la salute dei cittadini, già durante l' iter del trasporto verso gli ospedali.
Rivolgo, quindi, un accorato appello alle Istituzioni, alle Associazioni Culturali, alle  Fondazioni Bancarie, ai privati cittadini, affinchè questo piccolo tesoro possa essere salvato.

ALDO PASTORE                                                                                 19 OTTOBRE 2006

 

FOTO1 PORTA IN LEGNO

 

         FOTO2  Adorazione dei pastori 

 

    FOTO3   Annunciazione

 

   Foto 4 L'assunzione

                                                                                           

        Foto 5 L' altare