La situazione che sta vivendo Savona, il grande intreccio delle tre C (cemento-carbone-centrali)...è già stato analizzato da ogni punto di vista, sociale, politico, economico, ecologico. Senza alcun risultato pratico, a quanto pare... Allora perché non provare per una volta una analisi di tipo psicologico?
Psicopatologia per principianti

                                      di Nonna Abelarda      versione stampabile

 La situazione che sta vivendo Savona, il grande intreccio delle tre C (cemento-carbone-centrali) , la sensazione di assistere impotenti a scempi e a decisioni che contrastano con ogni logica, buon senso, nonché interesse pubblico e speranza di autentico e duraturo rilancio cittadino, la scarsità di voci contro che siano efficaci e autorevoli… tutto questo è già stato analizzato da ogni punto di vista, sociale, politico, economico, ecologico. Senza alcun risultato pratico, a quanto pare.

Allora, dal momento che dopotutto le decisioni e i comportamenti, anche per i politici e gli imprenditori, hanno a che fare con la sfera dell’animo, con la psiche, perché non provare per una volta una analisi di tipo psicologico? Come dite? Che c’è poco da psicanalizzare quando ci sono i soldi di mezzo? Irrispettosi, miscredenti!

Dunque, io ho letto un paio di testi fondamentali di Freud, uno di Jung (di quest’ultimo, peraltro, senza capire alcunché) , un dizionario abc della psicologia, il libro dei sogni, ho iniziato senza finirli un paio di testi indiani… che altro? Ah, sì, le rubriche psicologiche delle riviste, quelle di interpretazione dei sogni, specie se danno i numeri del lotto, gli oroscopi…

A questo punto, in una società dove chi non sa fare niente lo fa in TV, dove tutti pontificano di tutto, regnano l’improvvisazione e la cialtroneria e la seria competenza è diventata un miraggio, mi ritengo pienamente qualificata per questa analisi. Vi avviso però, sarò eterodossa in puro stile new age.

Partiamo, allora. Paziente pronto, ja?

Ricordiamo innanzitutto che i simboli del maschile e del femminile sono importanti per noi, non solo per la sessualità, ma per il dualismo che permea tutte le cose, e che bisognerebbe accettare e cercare di conciliare. Cosa che in occidente si fa di rado, preferendo sottolineare, accentuare e mettere in conflitto gli aspetti opposti. In particolare (ma non sempre e meno necessariamente di quanto si creda) il maschile e il femminile sono preponderanti nei rispettivi sessi.

Dunque, il mare, l’acqua, sono chiaramente un simbolo, un archetipo femminile. Il femminile misterioso, profondo, che può far paura, e che quindi l’uomo cerca di esorcizzare. Navigando con le sue barche e navi  sfida il mistero primordiale e il rischio di venirne “inghiottito” . Solcare le acque è prima di tutto un gesto maschile, attivo, l’impulso a “violare” e a conseguire potere sugli elementi naturali. Da cui barche, porti e porticcioli.

Ma non basta: oltre a questa aperta sfida, il potenziale “nemico” naturale va anche aggredito simbolicamente: come gli uomini delle caverne mimavano uccisioni e costruivano statuette di animali per garantirsi una buona caccia, come nel corso dei millenni si sono costruiti templi, statue, idoli, di volta in volta per minacciare, sfidare, implorare le forze naturali e divine, così noi ora costruiamo un muro di palazzi in riva al mare, quasi a volerci proteggere dalla sua influenza imprevedibile ed esibire il nostro potere.

Altri simboli? I palazzi sono squadrati, geometrici: questo indica il razionale, l’emisfero sinistro  e “maschile” del cervello, che rivendica orgogliosamente la sua superiorità su quello destro, emotivo, intuitivo, “femminile”. In riva al mare è pure la centrale, simbolo di operosità, di progresso, anch’essi elementi maschili, come pure le fabbriche ( e più sono sporche meglio è: da cui l’onnipresente carbone, dal mare trasportato nei vagonetti, simbolo del femminile asservito). Non vi dico poi cosa significano le ciminiere: due, addirittura. E nella zona ex Italsider cos’è che solo hanno lasciato in piedi? La ciminiera! Più chiaro di così.

Del resto, anche la terra, (non a caso si dice la Madre Terra) e la vegetazione sono simboli femminili. Infatti se la terra non è coltivata, se la vegetazione non è domata, diventa selvaggia e prende il sopravvento, cosa che assolutamente la razionalità umana non riesce ad accettare. Perciò si è diffidenti verso il verde. Non avrebbe senso mettere un giardino di fronte al mare, così come non si mettono due poli magnetici uguali a contatto: si respingerebbero!!! Inoltre, un albero che cresce troppo rigoglioso, una vegetazione folta o che (sacrilegio!) si spinge verso l’alto,  rappresentano quasi sfide del femminile al maschile, tentativo di impadronirsi di ciò che non è proprio. Ecco, le potature selvagge, il taglio subdolo e furtivo di alberi, i giardini lastricati di cemento, ma soprattutto, i pitosfori perennemente capitozzati!!

Tutto torna, vedete? In questo contesto, è anche fin troppo facile intuire cosa significhino l’erigenda torre Orsero o il progettato megagrattacielo della Margonara: simboli fallici sempre più evidenti e mostruosi, a suggellare la superiorità maschile innata, gratificando l’ego di politici e imprenditori maschi nella stragrande maggioranza e che, forse, ipotizzo, hanno problemi in altri campi. (Del resto, i più feroci inquisitori non erano forse uomini molto disturbati, specie nella sfera sessuale?) Siamo alla sindrome dell’isola di Pasqua, ormai: costruirono teste sempre più alte, colossali, imponenti, per sfidarsi fra tribù, fino a distruggere ogni risorsa naturale dell’isola e morire di fame ammazzandosi fra loro. E allora,  perché anche le reazioni degli appartenenti a schieramenti politici che dovrebbero essere fermamente contrari ai progetti come alla peste, appaiono deboli, incerte, evitano i più  forti e validi argomenti d’appoggio che pure ci sarebbero eccome? Come dite? Perché c’è sotto qualche interesse, per equilibri di maggioranza… Ma per carità, quanto siete banali! Perché, inconsciamente,  sembrerebbe loro di autocastrarsi, no?

Ecco fatto. Analisi completata. Visto? Non ci voleva poi molto. Per me, poi, finché non ricominciano a bruciare le streghe, va tutto bene…

Nonna Abelarda