La metropolitana genovese si prende i soldi del "metrobus"
di Savona. Sono 26 milioni di euro freschi, che in qualche
modo la Lanterna dovrà restituire, ma che intanto fanno
salire a 41 i milioni disponibili per l'anno prossimo e
danno dunque una forte spinta verso la piena
cantierizzazione del prolungamento verso Brignole e della
progettazione successiva versi Terralba del treno
sotterraneo del capoluogo.
Tutto perchéè ormai concreto un accordo che lega la Regione
Liguria, il Comune di Genova e la Provincia e il Comune di
Savona. Insomma, i savonesi non riescono a spendere i
finanziamenti stanziati, quindi la Regione deve ritirarli:
con un gioco contabile, la Regione riutilizza subito i fondi
per un progetto simile, quindi Genova garantisce di
rifondere la partita una volta che progetti alternativi nati
e approvati a Savona possano attingere ai fondi. La manovra
è possibile perché la metro genovese può contare su un
finanziamento annuale da 15 milioni grazie ai cosiddetti
accordi quadro (le Apq) che ottengono erogazioni miste
locali, nazionali ed europee.
Il progetto del metrobus puntava a collegare Savona con Vado
con un sistema di metropolitana leggera in partenza da
piazza del Popolo dal costo di circa 45 milioni; finanziata
al 60% dal ministero delle Infrastrutture: ed ecco appunto i
26 milioni stanziati ma non spesi. Il piano complessivo
mirava poi a collegare Vado con Albisola Superiore con
ulteriori 12 chilometri di percorso. Il tutto in
collegamento con la rete pubblica di trasporto.
Ed ecco invece che i 26 milioni di Savona arrivano nelle
casse genovesi. Cosa può succedere? L'ipotesi più probabile
è che la giunta comunale, in accordo con la Regione, decida
di utilizzarli per proseguire la linea da Brignole verso San
Martino. Sembra invece difficile che i fondi vengano
utilizzati per realizzare la stazione di piazza Corvetto i
cui scavi sono utilizzati come foro di areazione.
Gio. M.
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