Il segretario all´attacco contro il vice presidente della Regione. Mentre nel partito esplode la grana delle tessere |
La guerra della Margherita |
Verso il congresso, Monteleone e Costa alla resa dei conti |
L´accusa: "Chi adesso è in difficoltà non accetta di essere giudicato" |
Il mistero degli iscritti: a Genova superano a sorpresa anche quelli dei Ds |
AVA ZUNINO La Repubblica |
Tra congressi e tessere la
Margherita ligure va alla guerra e finirà per sancire il "divorzio" tra
le anime interne che tre anni fa si erano alleate al congresso e, dalle
politiche in poi, si sono sempre più allontanate. I gruppi che si
fronteggiano sono quelli del segretario regionale Rosario Monteleone con
il consigliere regionale Giovanni Paladini, da una parte, e dall´altra
il vice presidente della Regione Massimiliano Costa con il capogruppo
Claudio Gustavino e il deputato Romolo Benvenuto. Nei prossimi giorni
gli organismi nazionali della Margherita stabiliranno le date e le
regole dei congressi, che si terranno da qui all´inizio dell´anno nuovo.
L´area attorno a Benvenuto e Costa già nei mesi scorsi aveva rifiutato
l´idea di un congresso di conta per stabilire rapporti di forza interni,
ma aveva caldeggiato un´assise dedicata solo al dibattito politico per
il "via" al partito nuovo, il partito democratico. Ma ora la direzione
nazionale varerà le regole. «Il problema è che qualcuno pensava di avere
la leadership e ora è in difficoltà e non accetta di essere giudicato
con le stesse regole con cui 3 anni fa è stato eletto», dice Monteleone
che non nasconde come molte delle nuove tessere di iscrizione alla
Margherita genovese e ligure possano fare capo a lui e a Paladini. Il
tesseramento, dopo il servizio televisivo di "Striscia" che ha
denunciato il caso di cittadini romani che hanno ricevuto la tessera
della Margherita senza mai essersi iscritti, diventa una delle armi
della battaglia interna. Un anonimo racconta di 60 tra scout e
appartenenti ad un circolo, che l´anno scorso sono stati iscritti due
volte: 2 moduli di adesione e due bollettini postali con il pagamento
della quota, ciascuno. L´onorevole Benvenuto ha spiegato che intende
aprire una inchiesta interna alla Margherita ligure per capire se gli
iscritti sono veri o no, ove il numero degli iscritti, ad esempio a
Genova, è superiore a quello dei ds: sono 7 mila scarsi contro i 7 mila
e 200 margheriti. Monteleone replica che la Liguria non è tra le Regioni
segnalate dalla direzione nazionale per anomalie nel rapporto tra i voti
ricevuti e il numero dei tesserati. «Il criterio stabilito nazionalmente
- spiega Monteleone - è una soglia tale per cui gli iscritti non devono
essere più del 20 per cento dei voti di lista ottenuti. In Liguria
abbiamo avuto 92 mila voti di lista e 12 mila iscritti; il 20 per cento
è 18 mila quindi siamo ampiamente sotto quella soglia». La realtà è
comunque che la convivenza tra questi due gruppi interni alla Margherita
sembra diventata impossibile. O no? «Il fatto è che sono successi e
continuano a succedere episodi e scelte in netto contrasto con il
buonsenso e l´interesse del partito. Il culmine è stato con la scelta
delle candidature alle politiche, quando è stata esclusa l´anima
cattolica della Margherita a favore dell´anima ambientalista: i
candidati della Margherita ligure erano Ermete Realacci e Romolo
Benvenuto. E´ stato il culmine. Di fronte a questo con alcuni amici
stiamo riflettendo quale deve essere il ruolo del partito alle prossime
elezioni amministrative e nel partito democratico». E i congressi alle
porte? «Possono essere il momento del confronto tra linee politiche
anche diverse». Intanto si avvicinano le scadenze del matrimonio con i ds per diventare un´unica forza politica: in Regione è già stato deciso di fare un gruppo unico con 14 consiglieri e domani verranno conclusi i passaggi burocratici necessari. |