Il 19 ottobre 2006 alle ore 9 nella Sala Consiglio del palazzo della Provincia di Savona Margherita Pira
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Il 19 ottobre 2006 alle ore 9 nella Sala Consiglio del palazzo della Provincia di Savona
TELEFONO DONNA
Presenta
Il convegno sulla migrazione femminile.
Sembra impossibile, ma è proprio così.
Vi sono luoghi del mondo in cui ci sono tanti bambini, tanti adulti già precocemente invecchiati per la miseria e gli stenti, tanti giovani che potrebbero accudirli, ma non possono stare nel loro paese perché non c’è lavoro.
Vi sono altri luoghi in cui vi sono pochi bambini, tanti obesi e tanti vecchi ( vecchi veri perché diventati tali per l’età inoltrata ) e pochi giovani che non li possono accudire perché non hanno tempo e perché non ne hanno voglia.
La soluzione è semplice: dai paesi poveri immigrano verso le terre del benessere.
Il problema è complesso perché tocca la migrazione maschile ed i settori dell’edilizia, dell’agricoltura, del commercio. Si complica per la presenza dei cinesi che costituiscono un discorso a parte. Diventa quasi tragico per noi se si pensa all’ingresso di tecnici e scienziati.
Oggi però vorrei focalizzare il discorso sulla migrazione femminile.
Cosa vengono a fare le donne in Italia? Le colf, le badanti, le prostitute.
A volte sanno cosa vengono a fare qui, ma spesso ignorano quale sarà il loro destino.
Si è creato un giro d’affari attorno alla migrazione femminile incredibile in cui vere e proprie organizzazioni criminali lucrano sulla disperazione, sull’ingenuità, sulle speranze.
Comunque è un problema troppo grosso per affrontarlo in un breve brano poiché Istituzioni e leggi non sono ancora riuscite a trovare né una soluzione né una via per rendere meno grave la situazione.
Oltre, però, a una migrazione “selvaggia” vi è quella, si potrebbe dire, fisiologica cioè “se occorrono prestatrici d’opera, è opportuno farle venire”.
Si sta operando sotto i nostri occhi una svolta epocale la cui conclusione sarà necessariamente una nuova società multietnica.
Restando nella sfera della migrazione femminile, ci accorgiamo solo passeggiando per la strada o salendo su un treno di pendolari, di quante donne straniere siano presenti in Italia come lavoratrici o come mogli e madri.
Pur senza scendere in analisi particolarmente complesse, è facile capire come queste signore, staccate dal proprio paese, probabilmente dalla famiglia e dagli affetti, si trovino a gestire una situazione che può produrre, nei casi migliori, disagi.
Telefono Donna , nella sua specificità di scelte al femminile, ha pensato a questo disagio e, opportunamente, non entrando nel problema pratico di norme e permessi, per altro già affrontato da altri, ha privilegiato l’aspetto individuale ed emotivo che è poi quello in cui si svolge l’opera dell’Associazione.
Vi è stato un lungo periodo in cui le volontarie hanno preso coscienza in modo concreto dell’entità del problema ascoltando le conferenze a tema della dottoressa Brunella Nari e interagendo con donne provenienti da paesi extracomunitari che hanno raccontato le loro storie personali e parlato dei disagi, delle angosce, del disorientamento da cui sono state colte vivendo in una società così diversa da quella che avevano lasciata.
Un tema ricorrente è stato quello della struggente nostalgia per i luoghi consueti e familiari, ma, soprattutto, il rimpianto per quelle persone che crescono o invecchiano laggiù senza che loro possano essergli accanto.
A questa nostalgia certo non possiamo, noi dei paesi ospitanti, porre rimedio, ma per il disagio psicosociale, la conoscenza e il rapporto diretto basato su quei fattori - e sono tanti – legati all’essere donna è il rapporto vincente.
Una vera “internazionale” al femminile.
“Come hai vissuto la tua adolescenza?”; “Come è il rapporto con i figli?”; “Come vivi il tuo matrimonio o la tua situazione di single?”
Nella loro essenza più profonda, i sentimenti sono assai simili e ci si accorge di quanto le vicinanze siano più numerose delle divergenze.
Queste esperienze per Telefono Donna sono state la spinta a rendere pubblico il proprio lavoro ed è stato organizzato un convegno inserito, grazie alla sensibilità dall’Amministrazione Provinciale, nel più ampio progetto internazionale URBAL che coinvolge rappresentanti di terre anche molto lontane.
Porteranno i risultati dei loro studi esperti prestigiosi di facoltà universitarie e di Centri culturali non savonesi, professionisti e studiosi che operano in questo settore nella nostra città e nella nostra provincia. E ospiti provenienti da terre lontane.
“E’ tutto - dicono a Telefono Donna – Vi aspettiamo il 19 ottobre nella Sala Consiliare del palazzo della Provincia”
Margherita Pira