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Il Comune di Vado dà il via libera alla piattaforma
multipurpose ma chiede maggiore spazio. Anzi, vuole un ruolo
trainante nell'operazione. Un posto in prima fila come
sottolinea il sindaco Carlo Giacobbe: «Come interlocutore di
Governo e Regione per la predisposizione degli strumenti
legislativi e finanziari che forniscano le risorse
necessarie per la realizzazione di tutte le parti del
progetto e come interlocutore diretto di Maersk. ( o
comunque di chi risulterà essere il soggetto attuatore e
gestore del terminal), attraverso la stipula di una
convenzione ambientale e socio economica per la definizione
dei rapporti tra questo soggetto imprenditoriale e la
comunità vadese». Un messaggio garbato inviato alle altre
istituzioni, e al presidente della Provincia in particolare,
che sinora si sono seduti al tavolo delle trattative senza
invitare i diretti interessati, ossia i vadesi.
La linea è stata tracciata dal gruppo di maggioranza
"Insieme per Vado con l'Ulivo" che amministra la città.
«Siamo pronti - ha aggiunto Giacobbe - a svolgere una
funzione da protagonisti dell'iniziativa volta ad ottenere i
finanziamenti necessari per la realizzazione del progetto
portuale, purchè questo venga inteso in tutte le sue parti:
la piattaforma, le infrastrutture, gli interventi di
riqualificazione ambientale».
Il progetto presentato da Maersk propone impegni
significativi in termini di occupazione stabile e
qualificata ( importante è la parte dedicata alla formazione
e all'addestramento del personale da assumere) e di indotto
che può essere richiesto al territorio.
«A tutto ciò - si legge su una nota del comune - si
accompagnano le trasformazioni sul versante del
miglioramento ambientale e della sicurezza: eliminazione del
parco carbone e avvio della messa in sicurezza del torrente
Segno. Il contenimento della dimensione e il progetto di
riqualificazione del fronte mare attraverso il master plan
consentono di salvaguardare e in qualche caso di migliorare
il grado di qualità ambientale che Vado ha raggiunto». Di
qui le priorità: trasferimento del carbone sugli alti
fondali, verifica del progetto per la garanzia della
circolazione delle acque. Infine la questione dei tempi di
realizzazione. Per vado è necessario fissare un limite oltre
il quale ci si dovrebbe confrontare per la costruzione di
uno scenario alternativo. «Questo - sottolinea il sindaco -
non significa porre oggi una riserva sul progetto, ma non si
può rimanere legati a una prospettiva se questa non si
realizza in tempi certi».
15/09/2006
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