FOGLI MOBILI

La rubrica di Gloria Bardi  

VEDO NUDO 

Sono contenta di poter accendere la tivù e rivedere Santoro e lo sono per più di un motivo.

Innanzitutto perché i suoi programmi rappresentano un’oasi di buon giornalismo in una muffa generale, anche se con punte d’eccellenza come Report e non solo. Poi perché era stato epurato in modo odioso e inaccettabile, come lo sono tutte le forme di censura ideologica.

Terzo perché con lui torna un’ottima equipe di professionisti di alto livello, capaci di fare i cercatori.

Quarto perché ora che è tornato nel ruolo che gli compete, che merita e da cui è stato scandalosamente rimosso, posso dire quanto personalmente mi risulti insopportabile.

Tempo fa mi ero chiesta: si può essere di sinistra e ritenere il Caimano un brutto film? Ora il problema mi si ripresenta: si può essere di sinistra e non digerire Santoro? 

Sì perché il ragazzo, al di là di ogni valutazione di merito, mi sta sulle scatole: tutto qui.

O forse io, a sinistra, mi sono presa la parte di quello che grida “il re è nudo!”, anche quando magari  non lo è: non voglio cadere anch’io nel peccato di infallibilità, se io, guardando, “vedo nudo”. Posso gridarlo o no?

Ma torniamo al re e alla sua peluria.

L’aura del martirio in cui lui si è crogiolato, più di quanto abbiano fatto il sobrio Biagi e l’ironico Luttazzi, mi ha nauseata. Così  come la candidatura al Parlamento Europeo, gettata alle ortiche come un abito liso sulla base di una presunta e presuntuosa intenzione dell’elettorato.

Ma come può essere sicuro che chi lo ha votato lo abbia fatto per dire che lo rivoleva in tivù. Il voto non è mica il “dico a suocera perché intenda nuora”.

Mi dispiace, ma se si vuole testimoniare democrazia non la si usa e non se ne confondono i dispositivi.

Soprattutto non ci si fa tentare dalla sindrome prima del martire e poi del  chiamato. Magari per acclamazione.

E quanto alla fatidica Bella ciao, dio ci scampi e liberi da simili pagine di retorica, ridondanza e autocelebrazione.

Il passaggio era spinoso ma lo stile conta. O no?

Tutto il resto ci sta: movimenti di piazza in nome della libertà di parola ecc. ma non solo per Santo Santoro, anche per i tanti altri tele-epurati in nome dell’Impero e in nome della Chiesa, in una fase non di massimo allarme ma nel quotidiano tritacarne di una tivù, per i suoi stessi dispositivi e al di là delle scelte, serva del potere e delle sue alchimie. Gli epurati fino al midollo sono quelli di cui non si conosce l’epurazione, in fondo: quelli ridotti allo stato di invisibilità e per i quali nessuna piazza si allerta. 

Ben tornato quindi, Michele, ma tu da solo -bella ciao- non porti il 25 aprile e la democrazia tornerà quando cambieranno le regole del gioco e la “cattiva maestra” che ti ha riaccolto, ritornata amica, conoscerà il giorno della sua liberazione, e cesserà di scegliere in nome di amicizie/inimicizie, parentele e tessere di partito.

Quel giorno magari, qui davanti al computer, mi fischietto anch’io se non “Bella ciao”, che mi sembra esagerato, almeno “We Are the Champions”. Anche perché se proprio devo vedere nudo, meglio puntare sul grande Freddie.

Gloria Bardi

   www.gloriabardi.blogspot.com