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«Che tra campus universitario e il quartiere di Legino non
ci sia una grossa sinergia, è un dato di fatto. Il campus,
per definizione, è qualcosa che ha già tutto all'interno per
funzionare, non a caso si chiamano anche "cittadelle". Peròè
un altro dato di fatto che l'azione positiva del campus si
possa trasmettere anche al quartiere intorno. Ed è mia
intenzione fare il possibile perché ciò avvenga:
sensiblizzando la Spes, ma anche incentivando i privati e le
attività di Legino ad investire su un progetto che possa
essere sinergico con la presenza degli studenti e
dell'università».
Per il sindaco Berruti il grido di dolore di Legino
pubblicato ieri sul Secolo XIX (i commercianti che dicono:
«Il Campus non porta lavoro, era meglio la caserma Bligny»)
non va sottovalutato. «Però vorrei che si uscisse dalla
logica troppo stretta del: "deve portare lavoro nel
quartiere, altrimenti è un fiasco" - spiega Berruti -
intendo dire che un giudizio sulla presenza del campus deve
avere un respiro maggiore: più ampio, più a lunga scadenza.
Io sono sicuro che non mentono gli operatori di Legino
quando dicono che la presenza dell'università non ha
migliorato i loro affari, però dobbiamo vedere le cose in
prospettiva, e magari progettare a Legino qualcosa che sia
più sinergico con la cittadella degli studenti. Intendo dire
che vicino al campus potrebbero sorgere, o trasformarsi,
attività da studenti: un bar che fa aperitivi dalle 18 alle
19, per esempio, può essere più utile di una sala da the per
anziani. E' solo un esempio, non mi riferisco a realtà
esistenti, per dire che finora non tutto è stato fatto per
sfruttare l'università come si potrebbe».
«Il problema del rapporto tra Campus e quartiere è comunque
una priorità della mia giunta - prosegue il sindaco - Ne ho
già parlato con il presidente della Spes Schiesaro e ho
intenzione di parlare tra poche ore con i rappresentanti
della Circoscrizione che incontrerò. Inutile dire che è la
Circoscrizione che può giocare un ruolo importante in questa
partita. Io ho fiducia che si possa migliorare molto questo
rapporto e in generale che la presenza dell'università, al
di la di Legino, possa diventare un volano, oltre che
un'opportunità, per la città tutta».
Altri commenti di ieri. «L'inchiesta del Secolo XIX sulla
presenza universitaria a Legino è molto utile se la si
considera nella sua essenza, ovviamente non limitata ai
problemi, pur importanti, dei commercianti del quartiere -
ha scritto Franco Astengo (A Sinistra per Savona) -
l'occasione, infatti, può risultare molto interessante per
rilanciare il tema del rapporto università -città sul quale
"A Sinistra per Savona" insiste da molto tempo. L'università
può rappresentare una grande occasione di rilancio, prima di
tutto culturale, oltre che economico, se si realizza un
rapporto anche sul piano "fisico": un pezzo di ateneo, e noi
proponiamo le facoltà umanistiche e giuridiche, potrebbe
trovare posto in uno dei grandi contenitori storici:
l'ex-San Paolo sarebbe ideale per esempio. Siamo ancora in
tempo per far riflettere i nostri amministratori su un tema
così importante?».
Dario Freccero
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