ACCADDE A SAVONA NEL  LUGLIO DEL …
1387

 Savona aiuta  Papa Urbano VI e questi, come ricompensa, regala a Genova  territori del vescovado savonese.

Per ingraziarsi il Pontefice Urbano VI, Savona concorre con la somma di 2400 fiorini d’ oro all’ impresa che Genova andava compiendo nel 1385 per liberare il Pontefice assediato al Castello di Nocera di Pagani dalle truppe del re di Gaeta.

La flotta genovese, con 10 galee, raggiunge Salerno e libera senza fatica il Papa ricevendo in cambio 60.000 ducati e varie terre.

Ma la crudeltà del Pontefice ( fece tra l’altro strangolare in carcere 5 cardinali accusati di cospirazione) fece alzare ai genovesi il pegno per la loro impresa chiedendo al Papa, come ricompensa, altre terre.

Urbano VI li accontentò  donando loro il castello di Pietra e Spotorno, la villa di Borzoli, Verezzi e Boissano, la terra di Toirano, la fortezza di Bergeggi e molte altre terre che ledevano gli interessi di Savona,  che pure aveva partecipato alla sua liberazione.

Dopo un tentativo conciliativo ( riacquistare da Genova i territori sottratti)  i savonesi si ribellarono violentemente contro Genova, ma agenti  provocatori, sobillati dai genovesi, resero ogni manifestazione inutile.

IL 12 luglio 1387 il vescovo di Savona viene spogliato di tutte le sue rendite dai genovesi.

Tratto da STORIA DI SAVONA di Nello Cerisola ( editrice LIGURIA)