il SECOLOXIX |
Danni a Palazzo Gavotti, sede della Pinacoteca, provocati
dai lavori nel sito dell'ex cinema Astor. La procura della
Repubblica di Savona ha avviato un'inchiesta per accertare
eventuali responsabilità penali da parte dell'impresa che
sta eseguendo le opere per la realizzazione della prevista
galleria commerciale. A coordinare le indagini sono il
procuratore capo Vincenzo Scolastico e il sostituto Giovanni
Battista Ferro, mentre i primi sopralluoghi sul posto sono
stati eseguiti dagli agenti della polizia municipale.
I danni più visibili, al momento sono quelli provocati da
cadute di calcinacci e dall'apertura di alcune crepe nello
storico palazzo che ospitò il prefetto Chabrol, e
attualmente è sede della Civica Pinacoteca. Almeno
all'apparenza, le demolizioni e gli scavi nell'area prima
occupata dal cinema Astor, non avrebbero tuttavia provocato
problemi di staticità generale dell'antico palazzo. A
provocare i danni, sempre sentendo ai tecnici, sarebbe stato
l "assestamento" dopo la demolizione dell'immobile adiacente
a quello lesionato.
Il comandante dei vigili, Igor Aloi ha già annunciato che
alla procura sarà quanto prima consegnata una relazione
completa sugli effetti riscontrati sui muri esterni e sui
soffitti della Pinacoteca la quale, tuttavia, continua a
rimanere agibile.
Al momento l'impresa che esegue i lavori, è impegnata in
opera di consolidamento con scavi (i cosiddetti "carotaggi")
sul lato della scuole Chiabrera e pure sul versante di
Palazzo Gavotti. A destare qualche allarme in più rispetto
alle crepe visibili da giorni guardando da piazza Chabrol,
sarebbero state alcune infiltrazioni di cemento riscontrate
nelle fondamenta della Pinacoteca. Materiale di
rafforzamento, probabilmente riemerso dalle recenti
escavazioni dell'impresa per saggiare il terreno sul quale
costruire successivamente.
In ogni caso, l'indagine della magistratura è soltanto alla
prima fase e non si esclude che per vederci chiaro la
procura presso il tribunale, nomini un tecnico.
Ad eseguire il lavoro della nuova galleria commerciale
sull'asse di via Pia, è la società"Astor immobiliare". «I
controlli su tutto il terreno interessato dall'opera, da
parte nostra - spiega Piero Bozzolino per conto dell'impresa
costruttrice - sono stati preventivi e sono stati disposti
monitoraggi costanti. Abbiamo impiegato attrezzature
elettroniche per il controllo costante di eventuali
movimenti in atto, spie meccaniche sulle piccole crepe che
si sono aperte, e disposti altri accertamenti spacifici
sulla falda acquifera sottostante. Questo per chiarire come
si è proceduto nella fase preliminare alla demolizione e in
quella successiva all'abbattimento del vecchio manufatto.
Abbiamo quindi investito somme cospicue per operare in piena
sicurezza, consapevoli del fatto che, quello demolito e gli
altri vicini, sono antichi palazzi spesso senza cemento
armato che si reggono uno all'altro. I lievi danni che sono
stati provocati, quindi, rappresentano un inconveniente
calcolato, dato dall'eliminazione nel sito del un grosso
manufatto demolito».
Angelo Verrando
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