28 Giugno 2006 LA STAMPA

CONSIGLIO COMUNALE NELLA PRIMA SEDUTA IL DISSENSO DI RIFONDAZIONE, MARGHERITA E GENTE DI LIGURIA
Pronti via, Berruti parte con sei «franchi tiratori»
Solo 21 voti su 27 per eleggere presidente Marco Pozzo

[FIRMA]Ermanno Branca
SAVONA
La prima seduta del Consiglio comunale ha «regalato» al sindaco Berruti sei franchi tiratori. Al voto per l’elezione del presidente del Consiglio (Marco Pozzo) la maggioranza ha ottenuto solo 21 dei 27 voti di cui dispone. Anche se il voto era a scrutunio segreto, è lecito ipotizzare che il dissenso sia maturato nell’ambito di Rifondazione comunista (che reclama invano la I Circoscrizione), della Margherita e di Gente della Liguria che non hanno fatto mistero di non aver condiviso le scelte di Berruti per la costruzione della giunta. E’ la conferma che il mandato di Berruti malgrado l’ampiezza della maggioranza consiliare non sarà sempre una passeggiata. Del resto anche sul fronte della falcidiata minoranza (ridotta a 14 dopo una debacle elettorale senza precedenti), c’è poco da stare allegri. Il vicepresidente del Consiglio Pietro Santi è stato eletto al secondo tentativo con 14 voti contro i 7 attribuiti a Federico Delfino di Forza Italia. Malgrado tutto Santi ha potuto accomodarsi sul trespolo accanto a Marco Pozzo, anche se non potrà contare nè sull’indennità nè sull’ufficio.
La seduta si era aperta con perfetto tempismo alle 15 con il consigliere anziano (più voti di lista e personali) Ruggiero Basso a svolgere le funzioni di presidente pro tempore. I consiglieri non sono riusciti ad effettuare la convalida degli eletti perchè c’era sempre qualcuno che dimenticava di pigiare il pulsante e così dopo tre penosi tentativi, l’assemblea ha votato con l’antica alzata di mano. Dopo il giuramento del sindaco e l’elezione di Marco Pozzo e Pietro Santi, è arrivata un’altra sorpresa politica, con Demontis che ha sancito la sparizione della «Rosa nel pugno» e la costituzione del gruppo consiliare dello sdi. Nuovo psi e radicali dunque sono stati liquidati appena finite le elezioni.
Patrizia Turchi di A Sinistra per Savona ha aperto subito le ostilità con un violento attacco alla maggioranza e in particolare ai ds, sostenendo che «l’amministrazione è il frutto di un patto con forze che non fanno parte del Consiglio». La Turchi ha inoltre polemizzato sul doppio ruolo di direttore generale e presidente dell’Ata di Nanni Ferro. Immancabile la replica di Roberto De Cia già calato in modo autorevole nel nuovo ruolo di capogruppo del partito. Fabio Orsi di Forza Italia si è invece limitato a sollevare un’obiezione formale sull’impossibilità di votare gli indirizzi programmatici del sindaco visto che la documentazione non era stata presentata con congruo anticipo. L’eccezione è stata accolta dalla maggioranza e quindi gli indirizzi di governo verranno riproposti nel prossimo Consiglio comunale, anche se il sindaco non ha rinunciato a illustrare lungamente alla platea le priorità della sua amministrazione di cui riferiamo a parte.
Fra gli scontenti da segnalare anche Sergio Lugaro di Rifondazione comunista che pur avendo preso il doppio dei voti dei colleghi non è stato preso in considerazione nè per la giunta nè per l’incarico onorifico di capogruppo: «Senza nulla togliere ai colleghi più esperti di me, è difficile spiegare alla gente che ha votato che il partito non tiene conto delle indicazioni dell’elettorato».